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Thread: [legale] Abitare all'estero e tasse in Italia

  1. #1
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    Default [legale] Abitare all'estero e tasse in Italia

    Mi ricordo che gia' se ne discusse da qualche parte ma non ritrovo il thread... in ogni caso, discreto WOT legale, se avete il tempo e la voglia apprezzerei un parere in merito, altrimenti prima o poi mi prendo un giorno di ferie e scendo a Londra per chiedere al consolato.

    Molto in breve, un cittadino italiano non iscritto all'AIRE che pero' vive e lavora permanente in UK, deve fare la dichiarazione dei redditi in Italia?

    In teoria, per la legislazione Italiana, se sei residente in Italia paghi le tasse in Italia, e non essere iscritto all'AIRE decisamente ti qualifica come residente in Italia, pero' c'e' un paragrafo che sembra dire il contrario negli accordi bilaterali:

    http://www.europejazz.net/legal/i_uk.htm


    Art. 4
    Domicilio fiscale

    Spoiler



    Da quel che leggo, in base all'articolo 2, dice che se sono considerato residente in entrambi gli stati, quindi abito in Inghilterra ma non sono iscritto all'AIRE e non ho interessi in Italia, sarei in virtu' di questo accordo residente solo in Inghilterra ai fini fiscali, perche' qui ho un'abitazione permanente, quindi non dovrei dichiarare in Italia.

    Questo articolo dunque surclasserebbe la definizione generica di domicilio fiscale poiche' tratta di questo specifico in cui io ho doppia residenza Inghilterra-Italia.

    Pero', se pur abitando e lavorando in Inghilterra, avessi ancora la residenza e mandassi regolarmente dei soldi alla famiglia in Italia, oppure avessi delle proprieta' in Italia, in tal caso il centro dei miei interessi sarebbe in Italia e quindi dovrei dichiarare.



    Poi leggo questo:


    Art. 24
    Eliminazione della doppia imposizione

    Spoiler



    Qui se ho ben capito dice invece che se un residente dell'Italia ha redditi imponibili nel Regno Unito, deve comunque dichiarare e poi gli scale le imposte gia' versate, mi vien quindi da pensare che qui si riferiscano alla residenza fiscale, poiche' in quanto residente fiscalmente in Italia in virtu' dell'art.4 sopra riportato sul domicilio fiscale, allora anche se iscritto all'AIRE hanno determinato che fiscalmente risiedo in Inghilterra.

    Non fa fede la residenza in base alla mia registrazione anagrafica... oppure la mia registrazione anagrafica in Italia invalida il tutto perche' sulla base del DPR 917/1986 Art.2 dice che per essere altresi' residente devo cancellarmi dall'anagrafe.
    Articolo 2
    Soggetti passivi.

    Spoiler





    NB.
    Quanto sopra a prescindere dal fatto che la legge n.470 del 1988 stabilisce che tutti i cittadini italiani che trasferiscono all'estero la loro residenza devono, entro 90 giorni dalla data di arrivo nel Paese di destinazione, fare apposita dichiarazione presso il competente Ufficio consolare, quindi se vivi qui e non sei iscritti all'AIRE sei fuorilegge, almeno non vi sono sanzioni.
    Ma visto che DEVO iscrivermi, se per caso decidessero di inviarmi una cartella, non basterebbe dichiarare che non mi ero iscritto all'AIRE, fare l'iscrizione e far decadere il tutto in quanto residente all'estero?
    Last edited by powerdegre; 31st October 2012 at 14:16.

  2. #2
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    A meno che non esistano accordi bilaterali particolari la regola è:

    la tua residenza FISCALE, cioè dove tu devi pagare le tasse, è data dalla registrazione anagrafica che in soldoni vuol dire dove hai la tua residenza ufficiale dal punto di vista dello stato italiano. Questo implica che, se tu NON sei iscritto all'AIRE, per lo stato italiano tu sei residente fiscale e quindi DEVI pagare le tasse in italia, perchè di fatto non hai rinunciato ai servizi da cittadino italiano, sanità in primis.
    L'essere iscritto all'AIRE è condizione NECESSARIA ma NON SUFFICIENTE per il poter pagare le tasse solamente all'estero, dato che, nel caso in cui tu sia iscrito all'aire ma domiciliato principalmente in italia (più di metà anno, centro di interesse etc), l'agenzia delle entrate può accusarti di aver spostato la residenza per soli motivi fiscali e obbligarti a pagare le tasse anche all'italia (quel che è successo a valentino rossi di fatto).

    Gli accordi di doppia imposizione servono per evitare che tu paghi il 100% sia all'estero che in italia, e di solito regolano il pagamento di una differenza. Tu sei domiciliato fiscalmente negli UK, perchè lavori e sei tassato li, ma avendo una residenza fiscale italiana (presupponendo che tu non sia iscritto all'AIRE) comunque avresti dovuto fare la dichiarazione dei redditi in italia e pagato la differenza. Di solito tutte le descrizioni aggiuntive sui vari requisiti implicano comunque il fatto che tu non abbia più la residenza fiscale italiana.

    Detto ciò il problema nasce dal fatto che ti è consentito vivere all'estero senza essere iscritto all'aire, ma benchè tu sia fuori legge, secondo me l'anagrafe e l'agenzia delle entrate non si parlano e quindi non ti dirà niente nessuno. Io so di miei amici che si sono iscritti all'AIRE dopo 3 anni in ch, con situazione simile alla tua, e nessuno ha fatto storie (se non al momento di iscriversi all'aire gli han detto "sa che lei è fuorilegge?" "risposta, no, sorry").
    C'è anche da dire che dimostrare che tu abbia lavorato in UK in questi anni, per l'italia, non è particolarmente semplice e probabilmente hanno cose più urgenti da fare
    Last edited by Hador; 1st November 2012 at 12:51.

  3. #3
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    A meno che non esistano acordi bilaterali l'ho letto anche io com'e', io pero' stavo chiedendo di questo particolate caso specifico, poiche' nell'accordo bilaterale mi sembra che dica che se uno e' residente in entrambi gli stati risulta fiscalmente residente solo in uno di essi. Chiedevo quindi nel caso specifico in cui uno abita in Inghilterra ma ha mantenuto residenza in Italia, se e' realmente considerato residente in UK oppure se lo stato Italiano, in virtu' della mantenuta residenza Italiana, vuole comunque la dichiarazione in Italia.

    E comunque non e' la mia situazione, io sono iscritto all'AIRE dal 2005, ed onestamente era piu' per curiosita' che altro, dubito che ti succedera' mai niente, cercarti all'estero non e' proprio intuitivo.

    In ogni caso, il primo link che ho postato e' agli accordi bilaterali ed in spoiler trovi l'articolo in merito al domicilio fiscale.

  4. #4
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    si sembra come dici tu, che la doppia imposizione si applichi solo quando uno non risulta residente in UK. Però il mio avvocatese lascia a desiderare.

  5. #5
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    Meglio se ti iscrivi subito.

    Detto cio', non dovresti aver problemi, anche perchè l'UK non rilascia l'anagrafe di coloro che risiedono in UK, anzi non lo tiene proprio per i cittadini europei, e quindi non risulterà che sei in UK, a meno che non vai tu a dirglielo, e quindi non potranno chiederti di pagare tasse, perchè non hanno comunque la prova che risiedevi in UK.

    Occhio con ste cose ragazzi, mi raccomando, che quando ci si mette Equitalia è la fine.
    Last edited by Alkabar; 1st November 2012 at 14:47.

  6. #6
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    Quote Originally Posted by powerdegre View Post
    A meno che non esistano acordi bilaterali l'ho letto anche io com'e', io pero' stavo chiedendo di questo particolate caso specifico, poiche' nell'accordo bilaterale mi sembra che dica che se uno e' residente in entrambi gli stati risulta fiscalmente residente solo in uno di essi. Chiedevo quindi nel caso specifico in cui uno abita in Inghilterra ma ha mantenuto residenza in Italia, se e' realmente considerato residente in UK oppure se lo stato Italiano, in virtu' della mantenuta residenza Italiana, vuole comunque la dichiarazione in Italia.

    E comunque non e' la mia situazione, io sono iscritto all'AIRE dal 2005, ed onestamente era piu' per curiosita' che altro, dubito che ti succedera' mai niente, cercarti all'estero non e' proprio intuitivo.

    In ogni caso, il primo link che ho postato e' agli accordi bilaterali ed in spoiler trovi l'articolo in merito al domicilio fiscale.

    Vuole la dichiarazione in Italia, ho un amico prof che ha mantenuto la residenza in Italia perchè vuole la sanità italiana, quella inglese non gli piace, e paga le tasse in Italia.

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