Stabilità, raziocinio. E via così. Concetti, stili di pensiero e soprattutto di fatto per la Juventus in questo mercato. Che ha infatti mantenuto le premesse fatte dal suo amministratore delegato Beppe Marotta: intervenire? Sì, ma soltanto in caso di occasioni che avessero realmente rafforzato la rosa attuale e senza intaccare quelli che sono gli equilibri economico/finanziari di bilancio.
E’ accaduto che l’occasione presentatasi portasse ad esempio il nome di Sneijder, che se da un lato avrebbe potuto rafforzare la rosa, dall’altro (evidentemente) non rispettava l’altra "conditio sine qua non": i paramentri finanziari.
Così la finestra invernale del mercato è stata sfruttata per quella che è la sua reale natura: riparare. I lunghi infortuni di Asamoah e Romulo hanno portato ad un'accelerazione, rispetto ai tempi concordati col Genoa, per il centrocampista Stefano Sturaro, così come la partenza anticipata di Sebastian Giovinco, ha reso necessaria la sua sostituzione con Alessandro Matri. Diversa la situazione di Paolo De Ceglie, riportato a Vinovo, più per la delicata situazione finanziaria del Parma, che per le reali esigenze tecnico/tattiche.
Ripercorriamo attraverso i numeri le principali operazioni di mercato.
La cessione al Napoli della metà di Manolo Gabbiadini, per 6,25 milioni di euro, ha generato nelle casse bianconere una plusvalenza di circa 2 miloni. L’arrivo anticipato di Sturaro non modifica invece nulla a livello di costi per ammortamenti, in quanto il giocatore era già stato tesserato la scorsa estate e girato in prestito al Genoa. Per lui come per De Ceglie e Matri, peseranno nel bilancio dell’esercizio in corso esclusivamente i 6 mesi di ingaggio lordo.
Le risoluzioni anticipate per Giovinco e Motta poi, se da un lato generano una minusvalenza per effetto della svalutazione del residuo dei cartellini in bilancio, dall’altro liberano costi per effetto di minori ammortamenti e risparmi sui residui ingaggi. Pertanto (salvo buona uscita) entrambe le risoluzioni porteranno effetti positivi in bilancio pari al risparmio pro quota degli ingaggi lordi (2,5 milioni circa). Tale risparmio, dunque, andrebbe a coprire i costi degli ingaggi di Sturaro, De Ceglie e Matri.
La risoluzione dell’accordo di compartecipazione relativo a Daniele Rugani per 3,5 milioni, pagabili in quattro esercizi, avrà effetti sul bilancio dell’esercizio in corso per circa 0,85 milioni, relativamente alla quota annua di ammortamento (€ 0,4 milioni il suo residuo al 30/06/14) con un incremento di circa 0,4 milioni rispetto al 30/06/2014. Il suo ingaggio, fino a giugno 2015 resta a carico dell’Empoli.
Riassumendo, le operazioni perfezionate durante la prima fase della campagna trasferimenti 2014/15 hanno comportato un aumento del capitale investito pari a 37 milioni (acquisizioni per 47 milioni e cessioni per 10,1 milioni). Le plusvalenze sono state di 4,7 miloni. Aggiungendo gli effetti delle principali operazioni effettuate durante la seconda fase, otterremo un capitale totale investito di circa 34 milioni e plusvalenze per 6,7 milioni.
Per quel che riguarda gli ammortamenti, il dato derivante dalle acquisizioni a titolo definitivo e dalle risoluzioni degli accordi di compartecipazione delle due fasi della campagna trasferimenti è di 11 milioni. Di contro, dalle cessioni si registrano minori ammortamenti per 11,1 milioni.
Le due fasi della campagna trasferimenti si sono dunque concluse con un decremento totale in termini di ammortamenti annui di 0,1 milione circa. Considerando i 3,8 milioni di minori ammortamenti ottenuti grazie ai rinnovi contrattuali di Pogba, Barzagli, Chiellini, Leali, Marrone, Martinez, Rubinho, Pirlo, Storari, Buffon e Lichtsteiner, il risparmio totale arriva a 3,9 milioni per l’esercizio in corso.
Di contro si registra un incremento degli stipendi che al netto delle cessioni, fine prestiti e rinnovi sarà all’incirca di 5-6 milioni annui. A fine esercizio 2014/15, dunque, si arriva ad un incremento del costo totale del personale tesserato di circa 1-2 milioni rispetto all’ultimo esercizio.
Sono stati inoltre effettuati investimenti su molti giovani di prospettiva, portati a termine in quest’ultima fase di mercato. Gli acquisti di Tello (centrocampista classe ’96) e Filipovic (attaccante classe ’97), passando per Alberto Brignoli, Filipe, Andrea Favilli, Claudio Zappa e Francesco Cassata. Operazioni che dimostrano come la società bianconera sia molto attenta nel porre le basi per la Juve del futuro.
Un mercato dunque, per dirla con le parole di Beppe Marotta, condotto “coniugando l’optimum sportivo a quello finanziario” e rispettando quelle che sono le linee del piano industriale 2011/16, che si pone come obiettivo finale il pareggio di bilancio insieme al conseguimento di prestigiosi risultati sportivi.
I numeri, in tal senso, fin qui parlano chiaro: primo posto in campionato con 7 punti di vantaggio sulla seconda, ottavi di Champions League e semifinale di Coppa Italia. Il tutto senza intaccare quelli che sono gli equilibri economico/finanziari.