Buffon, 6,5: dice che i tifosi possono essere rumorosi quanto vogliono ma alla fine non sono loro a segnare, però vedendo il “muro giallo” allaccia il pannolone. Al 30′ fa infartare mezza Italia con una giocata stile campetto malfamato uscendo dall’area palla al piede. Reus e soci non lo scomodano mai facendogli risparmiare energie nervose per i quarti con la D’Amico. CALMA OLIMPICA
Lichtsteiner, 6.5: solo un asino come Papastathopoulos poteva farlo diventare un fenomeno nel dribbling, in fase difensiva praticamente perfetto ma appena lo toccano protesta come se gli avesse tirato un pugno un buttafuori di Brindisi. ATTORE NON PROTAGONISTA
Bonucci, 7: Partita senza sbavature, appena si alza un po’ la tensione comincia a calciare lungo ogni cosa che gli viene data in gestione, tra cui il neonato di una tifosa che gliel’aveva consegnato solo per una foto ricordo. TIRO AL PIATTELLO
Chiellini, 7: si allena due volte al giorno da quindici anni ma non ha ancora capito che se usa il destro l’arbitro non fischia fallo. Ogni qualvolta esplora la metà campo avversaria perde quella poca dignità che madre natura gli ha concesso. Anche se in verità l’aveva persa iscrivendosi su Netlog con il nickname Ch1ell0_ L0v3. FAMMI UN TRILLO
Evra, 7: gli fanno annusare le mutande di Ogbonna dicendogli che è il profumo d’Europa risvegliandolo da una morte apparente. Prova di spessore la sua, spessore di Provola il suo. BLACK AURICCHIO
Vidal, 6.5: durante il riscaldamento riceve l’ennesima chiamata dal call center di Fastweb per cambiare il contratto adsl ed entra in campo con il dente avvelenato, posizionato in bocca giusto di fianco a quello d’oro rubato poche ore prima dal cadavere di un mafioso italotedesco seppellito a mani nude con l’aiuto del duttile Pepe. Secondo tempo più tranquillo, ma solo perché dopo aveva una gara di rutti gusto crauti in Baviera. VIOLENZA GRATUITA
Marchisio, 7: in mezzo al campo fa così tanto lavoro sporco che il Governo sta già pensando di affidargli il Ministero delle Infrastrutture. Lui non ha nulla da nascondere, per il racket di cd masterizzati di Festivalbar ‘94 invece si è già dichiarato colpevole. IL PRINCIPINO DI EMULE
Pogba, 6: ingravida due luride di 130kg nei parcheggi sotterranei, poi sale in superficie e confonde la scritta Westfalenstadion con Wrestlermania, lasciandosi trasportare dalla nostalgia per le 619 annunciate da Giacomo Ciccio Valenti. In campo mezz’ora di qualità, in panchina mezzo etto di acidi. SPUTAPALLINE (Barzagli, 7: quando allegri ha tolto Pogba per inserire lui c’è stato un picco di omicidi-suicidi credendo che si sarebbe messo a fare il playmaker in mezzo al campo. Entrando così rapidamente non gli viene permesso di fare le dieci serie da quaranta flessioni per riscaldarsi e il petto si sgonfia inevitalmente al di sotto dei tre metri cubi di portata. JONNY BRAVO)
Pereyra, 7: Quando Allegri gli diceva di prendere le qualità migliori dei suoi compagni di reparto per farne la sua forza non intendeva la cresta ignorante di Pogba e la delinquenza di Vidal. Con la mancanza di Pirlo sta diventando un’arma fondamentale per questa Juve. Deve solo capire che non può usarla per minacciare le vecchiette che ritirano la pensione alle Poste. EL TUCUMANO (LESTA)
Tevez, 9: se fosse anche bello a quest’ora lo avevano già preso i tamarri del Real. A fine partita arrivano anche i complimenti di Papa Francesco. L’APACHE SIA CON VOI di Marco Bucci (Pepe, s.v.: entra e prova subito a scalare le gerarchie della squadra titolare facendo infortunare Bonucci che nomina tre divinità azteche e l’amministratore delegato di Lottomatica per sapere i risultati della Serie C siriana. OPPORTUNISTA)
Morata, 7,5: Il ciuffo meglio pettinato di Madrid sta dimostrando di essere decisivo non solo quando c’è oper bar con selezione all’ingresso. Corre e aiuta in difesa da bravo picciotto di Tevez che gli regala l’assist per il classico gol da infame a Fifa. PRENDI SEMPRE LA SQUADRA PIU’ FORTE
Matri, 10: sembra quasi inutile dirlo, ma è un’ottima scusa per mettere una foto strappa tendini. Lui si scopa la Nargi. PRIVILEGIATO