Cerco di farla breve.
L'acqua che si paga non è solo quella che esce dal rubinetto. Quindi il discorso "siamo un paese pieno di fonti di acqua dolce" fa tantissimo ridere (considerando che chi sta davvero bene come tipo di acqua di fonte? Chiediamo alla Sicilia quante fonti hanno? oppure facciamo una bella discesa dalle Alpi fino all'isola? Tanto.. sta a sud.. va a gravità![]()
Dimenticate Messner: l'acqua che sgorga va trattata e parecchio e non sapete quante città sono servite da potabilizzatori delle acque dei fiumi (Firenze e Torino le prime due che mi vengono in mente, pescano dall'Arno e dal Po..)
Inoltre siamo così pieni di acqua che siamo il secondo paese al mondo (mi pare fosse così) dopo il Messico per acquisto di acqua in bottiglia. Però ci lamentiamo del costo dell'acqua: 1 a 100 il rapporto, e con quella di casa ti ci lavi, cucini ecc..
C'è chi si lamenta della qualità dell'acqua: l'acqua del Sindaco è maggiormente controllata (i check sono giornalieri + volte al giorno) e ha limiti di leggi più restrittivi rispetto alle acqua in bottiglie a cui è concesso di stare fuori dai limiti di legge delle acque da rubinetto. Come mai? vi aiuto: $ Allo stato fa comodo concedere le fonti e lucrarci sopra (le famosi acque che si compravano solo in farmacia....). Acque famose come la Lurisia ("sponsor" di Eataly e molto di moda nei locali In) sono micidiali in quanto sono paragonabili all'acqua distillata per la quantità di sali minerali presenti. Se fossero immesse in un acquedotto, il consorzio sarebbe denunciato.
La gente spesso non sa nemmeno cosa sia un impianto di depurazione e crede che quello che scompare dopo aver tirato l'acqua magicamente scompare. I costi per il trattamento delle acque reflue non sono esigui e già si fa una fatica come siamo messi a stare dentro i limiti di legge. Guardate le bollette: c'è anche quella parte da pagare (che poi la legge italiana sia stupida e ti costringa a far pagare se hai una casa anche se non sei allacciato o a farti pagare il pezzo che va da casa tua al primo allaccio è un'altra questione...
Discorso pubblico/privato: tutto parte dalla Legge Galli che obbligò i comuni (prima ciascuno aveva la propria bolletta, il proprio acquedotto ecc.. con relativi problemi alla rete visto che non c'era un controllo totale ma ciascuno pensava all'orto suo) a unirsi in autorità d'ambito affidando con appalti a società la gestione della parte idrica per tot anni (mi pare il minimo sia 20). La società è obbligata a consegnare un piano quinquennale e triennale che viene di anno in anno controllato dall'autorità e quindi modificato in corso d'opera a seconda di extra.
Cosa succede: che spesso i comuni stessi per avere un maggiore controllo della situazione (e anche per farci qualche soldo), entrano a far parte della società e da controllori diventano controllati.
Questo è l'unico punto su cui posso dare ragione a coloro che si lamentano di questa tipologia di società che però è ormai la normalità in italia dopo che i comuni sono stati costretti spesso ad affidare all'esterno trasporti, parte idrica, rifiuti ecc..
Credo di aver fatto un piccolo sunto. spero di essere stato chiaro