Non solo, avresti anche trovato risposte tipo (come avvenne per le mascherine) : a questa cifra non li vendo più valli a comprare altrove.
Finché è un business tutto va bene, quando qualcuno impone i prezzi il business viene meno ----> cambio prodotti o vendo solo ciò che mi fa guadagnare.
LUDICAMENTE DISOCCUPATO
Non c'è un caxx di mmorpg decente in giro...
**work in progress**
tutti comunisti col portafogli degli altri...
gestire l'aumento della domanda attraverso una imposizione statale dei prezzi è una delle cagate più a spruzzo concepibili.
A meno di non essere in un regime comunista nel senso stretto.
Olter al fatto che allo stato non conviene minimamente che ciò avvenga.
Actually:
DAoC: off, forever...
ReaLife: on? oh really?
Work: slave...
Puppatemelo aoe
In proposito... ho provato a chiedere ad un grosso venditore di bici di Milano se avevano disponibilità di una bici Bottecchia, anche ordinandola. Siamo su un marchio non proprio di massa, bici da 1400 euro... la risposta è stata "ci dispiace, tutto esaurito, non possiamo nemmeno ordinarla! Non accettano ordini fino a settembre..."
La gente ha anticipato fior di soldi con la speranza di prendersi lo sconto al click day, con una app che ancora non esiste. Almeno accertatevi di accedere al buono prima lol
Intanto lo Stato ringrazia per l'iva generata sicuramente il saldo dare/avere sarà positivo su questa misura economica.
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On B.net: Glorfurion#2394
Comunque oh fuori dall'Italia stanno mica tanto a posto.... con sto casino del covid, quest'anno la multinazionale francese che controlla il mio cliente principale vuole organizzare un contest al posto della classica "settimana della sicurezza".
Prima: passavi una settimana a giro nei cantieri italiani a illustrare le buone prassi ai lavoratori (ogni anno con focus su un argomento specifico), con tanto di foto e mini-video degli eventi spot. Tutti ricevevano il materiale informativo uniformato a livello globale, tradotto in lingua, tutti contenti kkthxbye.
Ora: arriva mail ieri "siccome quest'anno c'è stato il covid... non possiamo andare in giro sui cantieri e assembrare le persone come di consueto, quindi... facciamo il contest! Vi prendete un mese di tempo (tanto non avete un ca...o da fare!...) e selezionate delle squadre tipo che devono proporre ciascuna una best practice per lavorare in sicurezza. I progetti migliori saranno da voi selezionati a livello nazionale (quindi è sottinteso che dovete costituire una commissione di valutazione dei lavori e farne parte come Rspp... pardon, HSE) e concorreranno alle finali a livello global, con evento che si terrà a Parigi!... i vincitori nazionali e a livello global riceveranno dei premi!" ...
yeeee, e io che pensavo di cavarmela con le video conferenze quest'anno...
Come cazzo fate a lavorare all'estero. Qua la gente è già stressata che non riesce a completare i lavori in ritardo per sto covid, vagli a dire che devono fare il compitino tutto giugno, stile high school... non ho ancora visto la faccia del datore di lavoro italiano
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Qundi sono tutti aumenti di "sussistenza" o per aumento dei costi di produzione?
Vista l'entità e la capillarità su centinaia di prodotti, molti dei quali non affetti in alcun modo dalla questione Covid, ci credo come a Babbo Natale.
Non hai alternative per evitare le speculazioni, è stato fatto poco e male (obbligo di doppia esposizione) per il passaggio lira euro, si poteva (e secondo me si doveva) fare per i 3-4 mesi di Covid/post Covid, perchè mi pare abbastanza chiaro che qualcuno (molti) come al solito ci sta marciando.
Aumento della domanda?
Su alimentari e generi di prima necessità?
Maddechè
In merito
https://www.ilpost.it/2020/06/03/bic...e-coronavirus/
https://www.ilsole24ore.com/art/bonu...-ruote-ADYmPHU
https://www.hdmotori.it/trasporti/ar...ndi-click-day/
secondo me è sbagliato l'approccio, prima va individuata chiaramente la platea dei beneficiari, poi va assicurato il buono e infine andrebbe fatto l'acquisto. Qui continuano ad alimentare la domanda e la corsa al chi prima acquista, creando pure foga e senso di premura nella gente che magari è già fragile economicamente per la crisi e non pensa alle priorità senza avere in mano la certezza dello sconto.
Invece uscite come "si sta lavorando proprio per evitare il click day, favorendo una sorta di cronologia di acquisto. In breve, chi avrà comprato prima il mezzo avrà diritto di prelazione su chi lo ha fatto dopo" spingono ancora di più agli acquisti forsennati, senza peraltro ci sia una vera misura normativa che sarà davvero così.
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Ma se tu stesso stai cercando di comprare una nuova bici sfruttando il bonus? L'unica cosa sensata sarebbe stato limitare il bonus a bici che non possano avere risvolti ricreativi, ma sarebbe come chiedere un sale che sia anche un po' insipido... come sempre la scelta cosciente la dovrebbe fare il cittadino che invece non appena a vede due soldi dallo stato ci si fionda
No, io sto cercando di ottenere il bonus per valutare di comprare una bici, é diverso.
La gente sta acquistando in maniera compulsiva... Il tizio del negozio di biciclette mi ha detto che hanno venduto tutto... ma proprio tutto eh. Poi vedremo come accontenteranno tutti quanti.
Che poi il bonus ci sarà anche l'anno prossimo con la rottamazione, é la modalità che fa pensare. Gli italiani se hanno una sola speranza di ottenere uno sconto, anticipano la spesa accettando l'azzardo. Interessante propensione al rischio.
Last edited by Glorifindel; 4th June 2020 at 20:02.
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O forse non hanno capito come funziona, cosa direi abbastanza plausibile.
Free from Signature
qua il bonus sull'acquisto di bici elettriche c'era anche prima del covid (fino a 500 franchi, simile a quello italiano) e non c'è mai stata sta gran corsa all'acquisto.
Anche se ora un po' la voglia mi sta venendo, fortunatamente ho investito tutto in computer che giace a pezzi su un mobile, quindi a posto
comunque non penso che l'economia italiana verrà trainata dalla vendita di biciclette.
hdr.
bnet profile
A breve vedremo con l'ecobonus, quello pare sarà una vera cannonata se avrà una platea ampia.
Come sempre, prima bisogna capire bene la legge e la sua applicazione.
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https://www.repubblica.it/dossier/te...4620/?ref=fbpr
Smart working, il datore di lavoro potrebbe dover contribuire alle spese di casa
di CLAUDIO GERINO
Una sentenza in Svizzera apre il fronte, a livello europeo, dei costi a carico di un dipendente per il lavoro dalla propria abitazione. E stabilisce che il proprietario dell’azienda deve concorrere per affitto, consumo elettrico e connessione Internet
C'è una sentenza del Tribunale federale svizzero, nel cantone zurighese che riguarda lo smart working. Sentenza senza appello e inequivocabile. Stabilisce che i costi di produzione devono restare a carico del datore di lavoro anche se il dipendente lavora da casa. La notizia è stata resa nota ieri dalla SonntagsZeitung, anche se questa pronuncia dei giudici risale allo scorso anno.
Il problema è che il caso affrontato dal tribunale federale svizzero ha oggi una valenza significativa anche per il resto dell'Europa, con il fatto che migliaia di dipendenti - per evitare il contagio da Covid 19 e sia per scelta individuale o per decisione aziendale.
La vicenda è semplice: un'impiegata ha chiesto di avere il riconoscimento delle spese derivanti dall'avere destinato a ufficio una parte della propria abitazione, non potendo disporre - nel caso specifico perché non c'era, ma oggi è possibile "girare" tale richiesta anche per chi non ha potuto usufruirne per motivi legati all'emergenza sanitaria - di una propria postazione nella sede della società.
L'azienda, in un primo tempo, aveva respinto la richiesta dell'impiegata, la quale si è appellata al Tribunale federale che, alla fine del dibattimento, le ha dato ragione, stabilendo un indennizzo di 150 franchi svizzeri mensili per l'attività svolta da casa. Una cifra che - secondo la sentenza - deve coprire sia l'allestimento di una postazione di lavoro, sia le spese per l'utilizzo di Internet e parte dell'energia elettrica. Ma anche delle spese di affitto dell'alloggio, in quanto l'impiegata ha dovuto ridurre il suo spazio "privato" per far posto alla postazione di lavoro.
La sentenza, al di là del caso specifico svizzero, è destinata a riaprire - se non ad essere un precedente giuridico - il dibattito sui problemi riguardanti le nuove forme di lavoro generate sia dall'emergenza Covid 19, sia dalla trasformazione digitale delle aziende. Migliaia di dipendenti sono stati invitati a trasformare la propria casa in un ufficio, assumendone - di fatto - una parte dei costi. Ma la sentenza svizzera conferma che questi costi non possono essere a carico interamente del lavoratore, anche se questi ha ricevuto dal proprio datore di lavoro uno strumento (computer, tablet, cellulare, etc.) per svolgere l'attività in remoto e in smart working. In pratica, il Tribunale federale ha censurato il fatto che gli oneri di produzione vengano trasferiti sul dipendente stesso. La decisione dei giudici ha anche individuato quali oneri non possono essere a carico del lavoratore, oltre allo strumento di lavoro: affitto della casa (parzialmente), consumi energetici, connessione Internet. Insomma, il datore di lavoro ha l'obbligo, nel caso di smart working, di partecipare - nelle forme che devono essere concordate sia individualmente che collettivamente - alle maggiori spese per il dipendente.
La sentenza ha fatto drizzare le antenne ai sindacati. Il segretario di Unia Ticino, Giangiorgio Gargantini, pur evitando di commentare lo specifico caso, ha voluto sottolineare che "se il lavoro da casa dovesse diventare qualcosa di strutturale, dovrà essere sottoposto a tutti gli obblighi per i datori di lavoro". Obblighi che si traducono "in quelli contrattuali, come i tempi di lavoro e il loro controllo, fino a questioni tecniche di spazio, come una sedia ergonomica, il computer e la messa a disposizione di tutti i mezzi tecnici necessari che si avrebbero in ufficio". I tempi sono maturi, anche in altre nazioni europee, per una trattativa sindacale che stabilisca come, in che modo e con quali oneri, il datore di lavoro debba partecipare alle spese del dipendente che opera in condizioni di smart working
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