Quello di 68 anni però non lo hai evidenziato eh...
I rischi reali sulla popolazione under 60, intesi come mortalità, li sappiamo. Sono pubblicati ovunque. Sono enormemente più bassi di quelli over 60, ma non sono 0.
Quindi torniamo ai discorsi di marzo? Ce ne fottiamo e chi deve morire muore, tanto è un vecchiodimmerda? https://www.epicentro.iss.it/coronav..._4_ottobre.pdf
Inoltre hai idea della mortalità indiretta che sta creando questa roba qui per occupazione delle intensive, ritardo degli interventi chirurgici e delle terapie, ritardi in screening e prevenzione di tumori e malattie CV, riduzione degli standard di cura per le malattie croniche per mancato accesso agli ambulatori, ecc?
Perchè questa roba qui non colpisce solo gli over 70 eh...
Mosa non si ferma. Si contiene per mitigarne i danni. E non pensate che il vaccino sarà risolutivo... quelli di prima generazione, leggevo ieri su Lancet, abbasseranno la mortalità si stima tra il 50 ed il 70%, avranno poca efficacia sulla propagazione dei contagi (non sono degli immunizzanti totali) e probabilmente andranno fatti in maniera ricorrente, come l'influenzale, con una % di responder e una % di no responders. Quindi non sarà la panacea...
Poiché in Italia c'è quasi il 50% di over 50 e di persone con almeno 1 comorbilità, e poiché probabilmente la fascia di età con maggiore occupazione in Italia è proprio quella degli over 50 (dico "probabilmente" perché non conosco in realtà questi dati), il fatto che in pericolo siano soprattutto gli over 50 non deve rallegrarci. Non cambia assolutamente nulla nello scenario. Si tratta di una notizia assolutamente inutile, venduta come utile.
Non ci serve a niente. A nulla. Serve solo a incentivare il menefreghismo per chi è under 50 o 60.
Ma detto ciò, il problema non è (solo) chi muore (brutto a dirsi) ma chi si ammala. Chi si ammala non va a lavoro. Fregarsene e parlare delle cavolate tipo immunità di gregge NON è mai una soluzione, da nessun punto di vista, nemmeno per l'economia. Tra malati e non malati che devono stare in isolamento si blocca tutto. Queste persone non possono andare a lavoro se sono malate o in isoalmento. E poi tra malati e gravemente malati si blocca anche il sistema sanitario, con tanti morti. Aspettiamo un'altra decina di giorni prima di dire che stiamo meglio degli altri.
E poi questa cosa degli asintomatici anche ha un po' scocciato. Da letteratura gli asintomatici sono molto meno di quanto si pensi. Possono essere asintomatici al momento del tampone, ma non è assolutamente scontato che si rimanga asintomatici per tutto il tempo. Anzi.
E poi la letalità... anche con % basse, se ce la dobbiamo prendere tutti significa più di 1 milione di morti. Di che stiamo parlando? Rendere disponibili più posti letto per ricoveri e T.I. NON è prevenzione. Deve essere chiaro.
Last edited by Anak; 22nd October 2020 at 10:32.
Herd immunity talvolta rappresenta una soluzione, ma non nel caso del COVID https://www.vanityfair.it/news/crona...ferma-il-virus
Scusate la fonte secondaria, ma il paper è su Lancet, non su Vanity Fair... ;-)
Al netto del fatto che è chiarissimo il problema della saturazione degli ospedali, non si può neanche continuare a bloccare il mondo per tutelare gli ultra ottantenni.
O il vaccino arriva e funziona, oppure ci si organizzerà e si conviverà con la cosa.
Prima dell'invenzione del vaccino contro il morbillo i bambini andavano a scuola lo stesso.
Non faccio il negazionista, ma non possiamo neanche pretendere che l'umanità sia superiore ed immune alle malattie e non possa conviverci. Ad una certa serve un po' di sano fatalismo.
Quello è chiaro, ma quello che invece secondo me non è chiaro (e lo facevo notare prima) è che il problema non è (solo) che gli ultra ottantenni muoiono, ma che metà della popolazione e più di metà della popolazione che lavora si ammala ed è bloccata / non lavora, e molti muoiono anche under 80 anni. Quindi a mio avviso la soluzione non è focalizzarsi sui posti letto, respiratori e via dicendo (chiaro, meno muoiono e meglio è) ma è proprio limitare il contagio (che peraltro riduce anche la mortalità, per ovvi motivi), che banalità, lo so. Però pare non vada più di moda
Quindi, una volta eventualmente deciso che gli ultraottantenni debbano tutti morire o quasi, e quindi fregarcene, non abbiamo risolto nulla, perché nel momento in cui ce ne freghiamo dei contagi siamo punto e a capo, anzi siamo messi peggio.
Last edited by Anak; 22nd October 2020 at 12:54.
te lo pigli stai a casa 10 giorni e bona, come ti prendi altre malattie. Non vedo il problema per l'economia mondiale sinceramente. Anche perché chi lavora in remote oggi può lavorare domani col coronavirus, come si è sempre lavorato con l'influenza e simili.
Il punto è che limitare il contagio non serve a far sparire il virus, serve a evitare il collasso del sistema sanitario e a tutelare i vecchi e i malati (vero sono morti anche più giovani, ma età MEDIA dei decessi sopra gli 80 anni, daje). Nel caso in cui il vaccino non funzionasse o arrivasse tra 4-5 anni faremo bene a trovare un altro modo per tutelare vecchi e malati e magari potenziare la capacità degli ospedali nel gestire la cosa, perché non credo abbia senso continuare così per tanto.
hdr.
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Vabbé se è così allora lockdown totale, che problema c'è? Tanto si lavora da casa.
Non è che stai semplificando?
La maggior parte dei lavoratori continua a non lavorare o non poter lavorare da casa. Se lo prendi NON stai a casa solo 10 giorni, capita anche 3 volte di più. Con questo livello di contagio, le persone che se lo prendono sono così tante e così tante "nello stesso periodo" che non è sopportabile per l'azienda che ti tiene come lavoratore (o se hai un negozio tutto tuo, o altro). A morire non muoiono solo gli ottantenni, anche se l'età media è quella, ma non significa che muoiono solo gli ottantenni. E se non muori e "non ti ammali lievemente" non stai a casa 1 settimana e sei come nuovo.
Limitare i contagi a Marzo serviva direttamente per fare molte meno morti. Adesso non serve solo a quello, serve per convivere con il virus. Convivere con il virus non significa prenderselo tutti o quasi.
Certo che bisogna trovare altri modi per proteggere gli anziani, ma anche in quel caso il punto cardine è ridurre i contagi per quanto possibile - è alla base di qualunque epidemia, anche oggi nel 2020. Secondo i dati - ed è per questo che insisto - basterebbero poche regole seguite meglio per poter lasciare praticamente sempre tutto aperto e non sovraccaricare nemmeno il sistema sanitario. Io personalmente troverei il modo di rispettare e far rispettare le regole basilari e poi trovare "anche altri modi" per proteggere gli anziani.
Ma poi fino a 2 settimane fa era come il 2007 ma con scaldacollo chirurgici e pistole giocattolo per misurare la febbre. Non è che sono 3 anni che "continuiamo così". E secondo me mettere la sciarpa e la mascherina nel posto giusto è proprio alla base per non "continuare così" (credo intendi con lockdown e disagi vari).
Comunque ricoverati in terapia intensiva raddoppiati da poco più di 500 a quasi 1000 in una settimana. Preghiamo che le misure varate la scorsa settimana funzioneranno, e secondo me non lo faranno, perché altrimenti un altro lockdown tra 15 giorni non ce lo toglie nessuno.
Il lockdown nazionale non ha senso... Vanno chiusi coloro che se lo meritano e controllati poi i trasporti fra citta/comuni/province o regioni chiuse e aperti.
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Spoiler
Bho tipo andare in un locale, fare una festa con 30 persone, andare ad un concerto, salire su un mezzo pubblico strapieno, partecipare ad una fiera, fare un viaggio, dormire in un ostello, andare ad una sagra, posso andare avanti per molto. Non si può dire che il mondo è come prima basta mettersi la mascherina e stare attenti, sei tu che semplifichi.
Le misure attuali servono a temporeggiare. Non fanno andare via il virus e non aumentano la nostra capacità di averci a che fare. Servono a ridurre il numero di contagi per tutelare il sistema sanitario, punto. Si rimanda l'inevitabile a meno che non arrivi un vaccino.
Arriva il vaccino tra 6 mesi-1 anno? Direi che possiamo resistere. Ma nel momento in cui questa cosa, data per scontato, venisse messa in discussione allora ti assicuro che l'approccio cambierà.
hdr.
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Qua nessuno ha detto di comportarsi a vita come se si fosse sotto una pandemia. Si dice di comportarsi in un certo modo quando si è sotto una pandemia. E oggi c'è la pandemia e la situazione non è tale da poter far finta di niente e paragonare per l'ennesima volta le cose e i comportamenti (e le soluzioni) come se fosse un'influenza.
Quello che dici tu lo puoi fare, OGGI, con l'influenza.
Mentre per l'influenza te ne fotti, fai il vaccino a chi è più a rischio, stai a casa 5 giorni e ritorni come nuovo, con il COVID non è così. Non si può fare così per il COVID per l'enorme differenza in termini di capacità di diffusione e incapacità di fronteggiare l'infezione.
la capacità di diffusione penso sia molto peggio l'influenza in realtà, e il punto del mio commento è proprio sulla capacità di fronteggiare l'infezione: ora non stiamo facendo un cazzo forti del fatto che dobbiamo solo resistere fino a che non ci sarà un vaccino. Speriamo che il vaccino arrivi, perché altrimenti tra un anno siamo ancora chiusi in casa col coprifuoco.
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