Gattuso è, insieme a Sheva, il mio idolo calcistico assoluto. Un uomo di altri tempi, che non riesce a compromessi con la propria coscienza. Rino ha insegnato a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di seguirlo che non esistono obiettivi irraggiungibili, ma solo una quantità variabile di sacrificio per raggiungerli. Con due piedi da serie inferiori, ha vinto tutto da protagonista sia con il club che con la nazionale, da insostituibile.
Ciò premesso, a me come allenatore non piace per niente. Nei quasi due anni al Milan non è riuscito a proporre niente se non una squadra che difendeva corta nella propria metà campo per poi ripartire. Calcio molto terra terra sia in campo che fuori, con le conferenze stampa che facevano riferimento solo al "veleno", la "cattiveria" ecc. Quando è andato via, per me, è stata una liberazione.
Rimane uno dei miei idoli indiscussi e, dopo il Milan, tiferò sempre la squadra che allena lui. Rubentus e Livorno esclusi, ovviamente
