Vi porto una situazione che a me sembra avere del ridicolo, e chiedo i vostri pareri.
Sto seguendo dei corsi obbligatori di una azienda americana partner di un cliente, quindi c'è il favoloso Harassment, sexual o non sexual.
Il corso usa degli attori che fanno delle scenette per rendere le situazioni più realistiche, e poi c'è il commento e la teoria.
Io ho preso spunto da una scenetta e ho tentato di stimolare una conversazione costruttiva nella chat aziendale, nel canale che viene usata più o meno per tutto ciò che non è strettamente lavorativo. Aggiungo che qualche settimana fa, alcune persone hanno iniziato a scrivere tutt* al posto di tutti, come se usare il neutrale plurale fosse discriminatorio nei confronti di chi non è maschio.
Dico "ho tentato" perchè hanno rigirato la frittata arrivando ad insinuare di supportare gli abusi.
Mio post
Una delle ultime risposte, dopo la quale il capo ha chiesto di smettereCon "nomezazienda" dobbiamo seguire un po’ di “corsi” sulle policy aziendali. Tra queste c’è ovviamente il sexual harassment. I primi minuti, diceva tutta roba che io do per scontata, come il rispetto verso l’orientamento e l’identità sessuale delle persone. Poi però arriva la storiella di questa ragazza che racconta degli abusi subiti sul lavoro.
Gli abusi erano:
1 colleghi che si riferivano a lei con “honey” o “sweetheart”
2 un suo capo che a una festa aziendale le ha detto che assomigliava a una stripper che lui conosce
Il 2 è una roba da prendere a sberle, non ci piove. Ma l’1?
Se ne è lamentata (non dice come né con chi), e le nelle settimane successive le cose sono peggiorate:
la gente smetteva di parlare quando lei arrivava nel gruppetto
i commenti erano più subdoli
le hanno negato un aumento perché nella performance review le han detto di essere tecnicamente molto valida ma che i suoi commenti erano negativi e disruptive
Non la racconto tutta ma il core è quello.
Vista l’attenzione sul tutt*, magari possiamo discutere anche di questo
Cosa ne pensate?Qual è il problema di usare nomi propri invece che termini che possono dare un’idea di superiorità o risultare offensivi?
Non credo ci siano bisogno di guidelines per dire di riferirsi ai colleghi per nome, né che qualcuno lo spieghi.
La scusa di ‘se non mi viene spiegato come posso capire’ non sta in piedi in nessun contesto di disuguaglianza, siamo abbastanza fortunati da avere infinite risorse per leggere e imparare senza che ci venga imboccato, concetto dopo concetto, quali comportamenti risultino problematici in determinati contesti.
In questo caso specifico, tra l’altro, sei tu a rappresentare la figura di potere perciò anche porre questa domanda può mettere in difficoltà chi dovrebbe risponderti.
La questione dei nomignoli (in inglese Term of Endearment) è piuttosto vecchia perciò una rapida Googlata ti darà tanti risultati e punti di vista.