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Repubblica
CARDANA DI BESOZZO (VARESE) - La villa con giardino dove Erik Priebke sta trascorrendo le vacanze in compagnia di amici è in cima a una collinetta che domina il lago Maggiore dalla sponda lombarda. La strada per raggiungerla, via San Carlo, è stretta stretta, tutta in salita. Arrivati finalmente alla chiesa del XVII secolo, in pietra, in mezzo a cipressi, ulivi e noci, ecco aprirsi il cancello della casa del pittore Dietrich Bickler, 65 anni, di origine alsaziana, che lo ospita da domenica scorsa. Una villa bianca, moderna, squadrata, su due piani, col tetto di tegole rosse.
Piantonata da due discreti agenti della Digos, in borghese che vietano a tutti foto e riprese. In casa ci sono altri due colleghi che assicurano sicurezza e riservatezza a un ospite ingombrante che nel tiepido pomeriggio estivo, all'ombra di una grande tenda da sole a righe bianche a arancioni si gode la breve vacanza garantitagli da un magistrato militare ormai prossimo alla pensione. "Un detenuto che ha dimostrato un comportamento conforme alle regole carcerarie", l'ex ufficiale delle SS, per le carte trasmesse a polizia e carabinieri ora mobilitati per la sua protezione e per questo "ammissibile al trasferimento, temporaneo dal domicilio cui è attualmente ristretto".
E anche, si lasciano sfuggire i suoi "tutori", a qualche passeggiata sotto stretto controllo. Certo non oggi con le telecamere delle Tv che assediano la villa per rubare un'immagine dell'ex maggiore delle SS condannato all'ergastolo nel '98 come responsabile dell'esecuzione di 335 persone a Roma, il 24 marzo del 44.
Vacanze scandalose anche se autorizzate da un magistrato. Che stanno sollevando roventi polemiche in paese. I militanti di Rifondazione Comunista, dei ds e della Margherita, appena saputa la notizia dello sgradito soggiorno, hanno organizzato per stamattina un volantinaggio al mercato. Chiedono al presidente leghista della Provincia di Varese, Marco Reguzzoni, e al sindaco, leghista, Fausto Brunella, spiegazioni sulla presenza di Priebke. "È inquietante - si legge nel volantino - pensare che cittadini tedeschi, che da molti anni vivono e lavorano in Italia, abbiano avuto l'ardire di organizzare il soggiorno per tale "ospite", dimostrando così simpatia verso un uomo che si è macchiato di una colpa incancellabile".
"Siamo indignati - commenta Giovanni Martina, della segreteria provinciale di Rifondazione, motore della protesta - Possiamo accettare che gli siano concessi gli arresti domiciliari, nella sua casa di Roma. Ma le vacanze al lago no. È un insulto. Questa è una terra che ha prodotto molti martiri della guerra di Liberazione. Non dimentichiamolo".
Durissima la posizione dell'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani d'Italia: "Una vergogna", taglia corto il vicepresidente, Tino Casali. Perfino il leghista Marco Reguzzoni, appare alla fine indignato: "Sono stupito per la presenza di Priebke in paese. È allucinante. Penso che dovrebbe essere in carcere e non nel nostro territorio. È una persona sgradita. Ha commesso crimini orribili. Non possiamo dimenticare quello che ha fatto".
E in paese non dimenticano: lungo la riva piemontese del lago, subito dopo Arona, dalla terrazza di casa Bickler si scorge Meina, dove nel settembre del '43 si consumò il primo eccidio di ebrei in Italia: 54 persone massacrate dalle SS della divisione Leibstandarte Adolf Hitler. Più a nord, oltre Stresa, ecco Fondotoce, dove il 20 giugno del '44 furono fucilati, sempre dai colleghi delle SS, 43 giovani partigiani.
"Polemiche sterili" per l'avvocato Carlo Taormina, che è stato legale dell'ex ufficiale delle SS. "Priebke non ha violato nessuna regola. Ha avuto l'autorizzazione a spostarsi dal magistrato".