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Thread: Migliori università del mondo

  1. #46
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    Quote Originally Posted by Thanlis
    ci sono anche le borse di studio per gli sportivi e credo che siano una delle cose migliori per promuovere lo sport (in una nazione di obesi, guardando le olimpiadi sto metodo funziona ) e dare la possibilità a chi non e' un cervellone di frequentare università decenti/ottime anche se non ne ha i mezzi (sia economici che intellettivi )
    si e se hai occasione di sentirlo ogni tanto Federico Buffa ti spiega anche come passano gli esami i campioncini

    ci sono anche un paio di film fatti bene su binomio università-sport: The program hoop dreams e blue chips su tutti
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  2. #47
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    La quasi totalità di rapporti con neo laureati o con gente che stava ancora frequentando l'università è stata alquanto squallida.

    Gente che forte del frequentare l'università o di esserne uscito con un titolo di studio vuole far valere la propria ragione su quello che viene svolto, avendo alle spalle 0 esperienza lavorativa, con risultato che si ritrovano disoccupati dopo 1 mese.

    Sia l'ambiente che le nozioni che vengono fornite dall'università vanno molto in conflitto con il mondo del lavoro, troppa arroganza e troppa fiducia in quello che si studia, prendendo tutto per oro colato.

    Oltre il pezzo di carta l'università non mi ha mai ispirato nulla di buono.

  3. #48
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    Il Problema dell'Università in Italia è semplice:
    E' l'unico posto nel mondo dove ancora non è avvenuta la rivoluzione francese.
    Vigono ancora rapporti di vassallaggio (studente>dottorando>ricercatore>associato>ordinar io>presidente di Dipartimento>...) e la Servitù della gleba (lavoro gratuito degli studenti). Il nobile (docente) lo è per diritto divino (contratto a tempo indeterminato a prescindere dall'effettiva validità scientifica e accademica del proprio lavoro) e questo ha implicato la assoluta mancanza di ricambio generazionale. L'Italia era l'unico paese dove si diventava ricercatori dopo i 40 anni (se ti diceva bene) e l'unico paese dove si è introdotta la flessibilità in basso attraverso gli assegni di ricerca ma non si è toccata l'inamovibilità in alto visto che i docenti continuano a restare a tempo indeterminato. Questo non ha reso più flessibile e meritocratico il sistema, di fatto ha "spostato" ulterioriormente il serbatoio di precariato ponendo sotto ricatto (autoalimentazione del sistema feudale) ancora di più gli anelli iniziali della catena.
    L'Italia è l'unico paese in cui il Dottorato di ricerca di fatto è un titolo privo di qualsiasi valore e in cui diviente una sorta di area di parcheggio per i laureati. Di fatto è un'assurdo per cui lo stato investe dei soldi e delle risorse su delle persone a fondo perduto, visto che poi non avendo il modo di inserirli nel mondo accademico perde tutto l'investimento fatto. personalmente dopo la laurea ho fatto un dottorato di ricerca e ricordo perfettamente che quando nell'ambito di incotri con colleghi stanieri alla loro domanda "che farai dopo il dottorato" rispondevo non lo so posti all'nivesità non ce ne sono, loro semplicemente NON CAPIVANO la risposta perché in tutti i paesi del mondo civile chi fa un dottorato entra nel mondo accademico per "far fruttare" l'investimento che lo stato ha fatto su di lui.
    Personalmente io dopo aver lavorato un'altro anno all'univesità dopo il dottorato sottoposto alle vessazioni di quei professori che ti considervano una sorta di segretario/usciere/pseudo manutentore dei loro pc ho preferito salutare tutti e provare il mondo del privato dove poi ho avuto il gran culo di ricollocarmi.
    Purtroppo questo è un sistema, sopratutto in alcuni atenei più piccoli, che porta ad una selezione della futura classe docente/scientifica basata su parametri che non hanno nulla a che vedere con i meriti scientifici:
    1) il censo - se non hai qualcuno che ti copre le spalle non puoi campare con le briciole che ti arrivano dall'univesità (particolarmente nelle facoltà umanistiche) briciole che tra l'altro sono "dispensate" dai docenti totalmente a loro discrezione
    2) la capacità di sopportazione - l'essere sempre "sotto ricatto" alla fine premia le persone che meglio riescono a "compiacere" il loro "superiore" (tornaimo al vassallaggio). Il peccato più grande che si può compiere nell'università italiana non è l'incompetenza (come dovrebbe essere in un logo di studio e ricerca) è la "lesa maestà"
    3) La mancanza di originalità - ovviamente in queste condizioni l'originalità divien peccato gravissimo. La ricerca e lo studio vanno fatte sempre nel solco della cattedra di riferimento. Qualsiasi digressione o libertà intelettuale diviene immediatamente un criterio di esclusione dal sistema.

    Ecco in linea di massima nella mia esperienza personale (più o meno 10 anni di frequenazione e lavoro in ambito univesitario) questi sono criteri e modi in cui si rigenera la classe docente in Italia.

    Ovviamente ci sono anche ottimi docenti e l'università può raggiungere standard di qualità altissimi, ma questo non è assolutamente dovuto al "sistema università", ma alla buona volontà ed onestà di singoli docenti e, a mio parere, un sistema il cui successo è legato esclusivamente alla buona volontà del singolo è un pessimo sistema.

    Jami
    Quote Originally Posted by saltaproc View Post
    IO mi diverto se NOI vinciamo rubando
    se VOI vincete rubando non ci trovo un cazzo di fun
    Ciao Salta......
    Spoiler

  4. #49
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    Quote Originally Posted by Galandil
    Tralasciando i commenti sui "burinotti del times" (il times è un giornale che vale da solo più di tutti i nostri giornali nazionali, ma tant'è), Xad afferma che "molti docenti e ricercatori americani molto blasonati sono reduci da studi in altri paesi e nn negli USA". Quindi affermi implicitamente che gli attuali docenti e ricercatori americani sono con le palle quadre in quanto all'epoca hanno studiato all'estero, e che ora sfruttano il loro know-how per insegnare negli USA. E questo implica che il loro livello di insegnamento è oscenamente superiore al nostro. O vogliamo continuare a dire "eeehhhh ma da noi, una volta..."?
    Tanto per ricordarvelo, il 90% e passa dei migliori laureati e/o dottorandi italiani finisce all'estero, nella maggiorparte dei casi negli USA. Ricordate la ragazza laureata in fisica che studia i superconduttori? Sta negli USA attualmente, ricerca e INSEGNA lì (e, se non ricordo male, sta proprio ad Harvard, ma su questo non ci metto la mano sul fuoco). Ha avuto un finanziamento di 4,5 milioni di dollari per una ricerca sui superconduttori. Ora, mi volete raccontare che negli USA sono così idioti da buttare così tanti soldi investendoli su una che non vale un centesimo? Credo proprio di no. E questa tizia, oltre a fare ricerca, insegna là. Capite il concetto?
    Poi se volete fare del campanilismo assolutamente infondato fate pure, i giovani italiani hanno un'ottima percentuale di "capoccioni", e l'estero ce li ruba tutti. A causa sia del sistema universitario, sia di chi mantiene questo status-quo (docenti per la maggiorparte dei casi falliti ed incapaci, e che stanno lì solo a scaldare una sedia, come dice Deffo).
    Oh, specifico che nelle favolette ci potete credere. Solo che questo non allontanerà questa triste ed amara verità. E cioé che facciamo parte del terzo mondo universitario. La morte civile e poi economica di ogni paese.
    nn sto dicendo che le strutture e gli invistimenti italiani sono migliori, sto semplicemente dicendo che le teste con le palle quadrate che tanto fanno funzionare gli USA sono per una buona percentuale STRANIERI, cioe' MAI USCITI DA UNIVERSITA' AMERICANE......semplicemente si trasferiscono negli Stati Uniti per motivi di ricerca (sicuramente come hai detto nel paese del McDonald i soldi versati in questo campo sono uno sproposito) e per motivi economici (un ricercatore o docente americano prende poco piu' del doppio di uno italiano, la differenza c'e' e come)......cioe' insomma nn e' che siccome tutti vanno negli USA significa che sia la migliore, e' semplicemente una questione economica che riguarda stipendi ed investimenti, poi e' naturale che da questi nascano ottime cose.....pero' nn possiamo dire che le loro Universita' siano cosi' sopra dal punto di vista dei "cervelli", perke' mi sembra una stupidaggine visto che ancora attingono menti da stati esteri

    bye
    <SvX> Xadooom - shaman 8lx - igraine
    <Never> Xadoom - hero 8lx - merlin
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    Grazie papa', non ti dimentichero'. (17/06/2005)
    Dopo due anni la giustizia si e' ricordata di te....quante lacrime di gioia miste ad amarezza. Mi manchi da morire.

  5. #50
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    Quote Originally Posted by x4d00m
    nn sto dicendo che le strutture e gli invistimenti italiani sono migliori, sto semplicemente dicendo che le teste con le palle quadrate che tanto fanno funzionare gli USA sono per una buona percentuale STRANIERI, cioe' MAI USCITI DA UNIVERSITA' AMERICANE......semplicemente si trasferiscono negli Stati Uniti per motivi di ricerca (sicuramente come hai detto nel paese del McDonald i soldi versati in questo campo sono uno sproposito) e per motivi economici (un ricercatore o docente americano prende poco piu' del doppio di uno italiano, la differenza c'e' e come)......cioe' insomma nn e' che siccome tutti vanno negli USA significa che sia la migliore, e' semplicemente una questione economica che riguarda stipendi ed investimenti, poi e' naturale che da questi nascano ottime cose.....pero' nn possiamo dire che le loro Universita' siano cosi' sopra dal punto di vista dei "cervelli", perke' mi sembra una stupidaggine visto che ancora attingono menti da stati esteri
    bye
    Perchè una persona intelligente può aleatoriamente nascere in tutto il mondo. Ti devi soffermare sul fatto che quello sia un punto di accumulazione di grandi menti, non sul fatto che non nascono solo in america. Sostanzialmente: se le grandi menti vanno li, qualunque sia la nazionalità, evidentemente è perchè il sistema sa valutare bene le loro potenzialità. Il nostro sistema non valuta bene la nostra intelligenza, valuta solo quanti contatti e quanti intrallazzi riusciamo a creare.
    Bisogna invertire la tendenza, o portarla alle estreme conseguenze.

  6. #51
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    Quote Originally Posted by Alkabar
    Perchè una persona intelligente può aleatoriamente nascere in tutto il mondo. Ti devi soffermare sul fatto che quello sia un punto di accumulazione di grandi menti, non sul fatto che non nascono solo in america. Sostanzialmente: se le grandi menti vanno li, qualunque sia la nazionalità, evidentemente è perchè il sistema sa valutare bene le loro potenzialità. Il nostro sistema non valuta bene la nostra intelligenza, valuta solo quanti contatti e quanti intrallazzi riusciamo a creare.
    Bisogna invertire la tendenza, o portarla alle estreme conseguenze.
    Valutare ? accumulare ? creare ? ma vi siete bevuti il cervello ?

    Allora semplificando . Quanto costa creare un dottore ? diciamo circa 100K dollari . Ora , io stato americano , perche dovrei usare questi soldi per creare dottori ? semplice , non lo faccio, infatti i tanto blasonati dottori del MIT sono bravissimi, non dico niente, ma per un semplice motivo, il livello e' alto perche se lo possono permettere, in quanto devi pagare per andare all universita (e non parliamo di 600/700 euro italiani, parliamo di stipendi annuali , io pago piu di 10K euro l anno, fatevi un po i conti), se il laureando non promette bene, col cazzo che ce lo mandano i genitori all universita (motivo per cui il livello culturale medio usa e' alquanto basso). Quindi i vari college usa rimangono a numero chiuso e di alto livello, che gli frega , tanto i laureati li fanno gli altri a costo zero per il bilancio americano (bilancio americano per metterne uno, ma molti altri paesi al mondo fanno la stessa cosa).
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  7. #52
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    Quote Originally Posted by Alkabar
    Perchè una persona intelligente può aleatoriamente nascere in tutto il mondo. Ti devi soffermare sul fatto che quello sia un punto di accumulazione di grandi menti, non sul fatto che non nascono solo in america. Sostanzialmente: se le grandi menti vanno li, qualunque sia la nazionalità, evidentemente è perchè il sistema sa valutare bene le loro potenzialità. Il nostro sistema non valuta bene la nostra intelligenza, valuta solo quanti contatti e quanti intrallazzi riusciamo a creare.
    Bisogna invertire la tendenza, o portarla alle estreme conseguenze.
    su questo nn c'e' dubbio, ma una persona intelligente di certo nn si istruisce da sola, e' questo quello che cercavo di dire.....
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  8. #53
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    Quote Originally Posted by ahzael
    Valutare ? accumulare ? creare ? ma vi siete bevuti il cervello ?
    Allora semplificando . Quanto costa creare un dottore ? diciamo circa 100K dollari . Ora , io stato americano , perche dovrei usare questi soldi per creare dottori ? semplice , non lo faccio, infatti i tanto blasonati dottori del MIT sono bravissimi, non dico niente, ma per un semplice motivo, il livello e' alto perche se lo possono permettere, in quanto devi pagare per andare all universita (e non parliamo di 600/700 euro italiani, parliamo di stipendi annuali , io pago piu di 10K euro l anno, fatevi un po i conti), se il laureando non promette bene, col cazzo che ce lo mandano i genitori all universita (motivo per cui il livello culturale medio usa e' alquanto basso). Quindi i vari college usa rimangono a numero chiuso e di alto livello, che gli frega , tanto i laureati li fanno gli altri a costo zero per il bilancio americano (bilancio americano per metterne uno, ma molti altri paesi al mondo fanno la stessa cosa).
    cmq non si possono fare paragoni tra università private e università pubbliche.
    Come organizzazione il Politecnico e' una spanna sopra le altre università italiane e infatti le tasse sono più consistenti ( non che con i soldi delle tasse l'università ci possa fare molto ma alla fine tutto fa brodo per come vanno le cose )
    Se prendiamo università private, l'esempio eclatante e' harvard ... per 1 studente che non ha borsa di studio sono quasi 29k$ all'anno... cioe' non son bruscolini, con 29k$ per studente pagante ci si può permettere inseganti migliori, strumentazioni all'avanguardia etc etc se poi ci mettiamo i finanziamenti di privati, ecco che molti nodi tornano al pettine.
    In Italia le università si barcamenano con finanziamenti statali sempre più esigui mentre le necessità ed i servizi da erogare sono in continuo aumento... ditemi 1 pò come si può competere? (Altro discorso per Iulm, Bocconi, Luis e le altre private)

  9. #54
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    Non c'è competizione tra università pubblica e università privata, c'è poco da cambiare tendenza.
    In USA l'università figa è quella dove paghi tanto e che quindi si può permettere di investire sul personale, le università statali sono per i poveri (confermato da TUTTI gli studenti che ho conosciuto in america) e hanno, purtroppo, standard più bassi perchè ci lavora chi ha poche capacità o cmq chiunque accetti di essere pagato molto meno di un collega.
    L'unico modo per dare più soldi alle nostre università è privatizzarle da capo a coda, che è sostanzialmente quello che ha proposto il governo 3 anni fa.
    Dopo che l'han fatto, avremo una media altissima di gente ultrapreparata che MERITERA' di guadagnare un sacco di soldi, pochissimi laureati e un sacco di gente ignorante che non ha soldi per pagarsi l'università buona. Ricordate che è bastata cambiare la moneta per dimezzare gli stipendi della gente, pensate a cosa succede se gli decuplichi le tasse universitarie.
    I rubinetti a casa di Chuck Norris non perdono, vincono.

    In the beginning there was nothing...then Chuck Norris Roundhouse kicked that nothing in the face and said "Get a job". That is the story of the universe.

    Quote Originally Posted by Wolfo View Post
    Concordo e propongo ban temporanei per chi critica la topa , la topa non si critica , dal trombabile in su non si commenta in modo sgradevole.
    la tua ignoranza in materia e' raccapricciante
    -cit. Estrema, 2022

  10. #55
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    Ah, giusto perchè - in questo caso - non parlo a vanvera ma ho idee che fondano su solide riflessioni, posso aggiungere che SE le aziende avessero un reale interesse nel formare personale preparato, potrebbero investire nelle università finanziandole e offrendo contratti di lavoro a studenti che sarebbero nelle condizioni ideali richieste dalle aziende "sponsor".
    Ovviamente in Italia vige la regola del minor sbattimento possibile per il maggior guadagno nell'immediato, per il futuro esiste sempre la bancarotta o il far pagare agli altri le proprie colpe.
    I rubinetti a casa di Chuck Norris non perdono, vincono.

    In the beginning there was nothing...then Chuck Norris Roundhouse kicked that nothing in the face and said "Get a job". That is the story of the universe.

    Quote Originally Posted by Wolfo View Post
    Concordo e propongo ban temporanei per chi critica la topa , la topa non si critica , dal trombabile in su non si commenta in modo sgradevole.
    la tua ignoranza in materia e' raccapricciante
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  11. #56
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    io avevo letto che c'erano roma bologna e firenze tipo al 150° 159° e 199° posto o robe simili :O

    (non ho letto tutto il thread se è stato detto amen,lo rileggete)

  12. #57
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    Quote Originally Posted by San Vegeta
    Ah, giusto perchè - in questo caso - non parlo a vanvera ma ho idee che fondano su solide riflessioni, posso aggiungere che SE le aziende avessero un reale interesse nel formare personale preparato, potrebbero investire nelle università finanziandole e offrendo contratti di lavoro a studenti che sarebbero nelle condizioni ideali richieste dalle aziende "sponsor".
    Ovviamente in Italia vige la regola del minor sbattimento possibile per il maggior guadagno nell'immediato, per il futuro esiste sempre la bancarotta o il far pagare agli altri le proprie colpe.

    Beh a Milano ci sono eventi organizzati direttamente dal politecnico dove per giorni interi puoi fare colloqui con aziende per entrare nel mondo del lavoro. Ovviamente tutto va preso con le pinze, nulla di sicuro o definitivo ma è un punto di partenza.
    Ci sono anche dei settori del poli, tipo l'Acceleratore di Impresa, che si occupano di sviluppare progetti in collaborazione con aziende patner dove alcuni studenti vengono inseriti ( anche per tirocini e tesi )
    Ma tuttavia questo in Italia e' un unicum e cmq e' abbastanza limitato... non c'e' posto per tutti gli studenti che vorrebbero farlo.

    Invece se penso all'università di Bari, il vassallaggio è ancora in vigore e i docenti sono considerati dei luminari et baroni a cui è concesso tutto e di più (per esempio affiggere 1 foglietto il giorno dell'esame dove il prof comunica che ha dovuto spostarlo per impegni importanti: una conferenza o un seminario a pagamento e simili ) la situazione è quasi tragica.
    Non parliamo di strutture che c'è da mettersi le mani nei capelli
    Tuttavia quelli che riescono a laurearsi ( c'è una percentuale di abbandono simile a quelle delle gare di formula 1) sono dei geni... e se non lo erano lo diventano perchè con tutte le vicissitudini e i soprusi che hanno dovuto sopportare, tutti i disservizi e le ingiustizie o si diventa pazzi o si diventa geni oppure martiri

  13. #58
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    Quote Originally Posted by Thanlis
    cmq non si possono fare paragoni tra università private e università pubbliche.
    Come organizzazione il Politecnico e' una spanna sopra le altre università italiane e infatti le tasse sono più consistenti ( non che con i soldi delle tasse l'università ci possa fare molto ma alla fine tutto fa brodo per come vanno le cose )
    Se prendiamo università private, l'esempio eclatante e' harvard ... per 1 studente che non ha borsa di studio sono quasi 29k$ all'anno... cioe' non son bruscolini, con 29k$ per studente pagante ci si può permettere inseganti migliori, strumentazioni all'avanguardia etc etc se poi ci mettiamo i finanziamenti di privati, ecco che molti nodi tornano al pettine.
    In Italia le università si barcamenano con finanziamenti statali sempre più esigui mentre le necessità ed i servizi da erogare sono in continuo aumento... ditemi 1 pò come si può competere? (Altro discorso per Iulm, Bocconi, Luis e le altre private)

    Qui ti sbagli,le universita in questi paesi sono per la maggior parte a pagamento con cifre folli, ma mica perche vogliono avere professori migliori, ma perche ;lo stato non finanzie le universita apposta
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  14. #59
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    Quote Originally Posted by Galandil
    Tanto per ricordarvelo, il 90% e passa dei migliori laureati e/o dottorandi italiani finisce all'estero, nella maggiorparte dei casi negli USA. Ricordate la ragazza laureata in fisica che studia i superconduttori? Sta negli USA attualmente, ricerca e INSEGNA lì (e, se non ricordo male, sta proprio ad Harvard, ma su questo non ci metto la mano sul fuoco). Ha avuto un finanziamento di 4,5 milioni di dollari per una ricerca sui superconduttori. Ora, mi volete raccontare che negli USA sono così idioti da buttare così tanti soldi investendoli su una che non vale un centesimo? Credo proprio di no. E questa tizia, oltre a fare ricerca, insegna là. Capite il concetto?
    Mi sembra che quell tipa abbia avuto il finanziamento grazie ad uno studio sui superconduttori che permetterebbe di risparmiare un valore tra il 10 e il 20 % di energia elettrica......
    Il bello è che si è laureata in Italia e ha fatto domanda per diventare ricercatrice, risposta: "Vuoi diventare ricercatrice da noi?? Bene questo è lo scantinato dove studierai per i prossimi 10 anni e Il tuo tozzo di pane lo riceverai a fine mese... "
    Poi mi sembra che i medici in USA fanno il loro primo trapianto a circa 24 25 anni, in Italia a circa 30....

  15. #60
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    Quote Originally Posted by Thanlis
    Invece se penso all'università di Bari, il vassallaggio è ancora in vigore e i docenti sono considerati dei luminari et baroni a cui è concesso tutto e di più (per esempio affiggere 1 foglietto il giorno dell'esame dove il prof comunica che ha dovuto spostarlo per impegni importanti: una conferenza o un seminario a pagamento e simili ) la situazione è quasi tragica.
    Non parliamo di strutture che c'è da mettersi le mani nei capelli
    Tuttavia quelli che riescono a laurearsi ( c'è una percentuale di abbandono simile a quelle delle gare di formula 1) sono dei geni... e se non lo erano lo diventano perchè con tutte le vicissitudini e i soprusi che hanno dovuto sopportare, tutti i disservizi e le ingiustizie o si diventa pazzi o si diventa geni oppure martiri
    Io mi inserisco nella categoria dei martiri.

    Tanto per fare degli esempi, al Politecnico di Bari ci sono insegnanti che, ad appello, fanno fare l'esame a solo 30 (si avete letto bene: TRENTA) persone, e gli altri fuori dalle palle, venite al prossimo appello (e lo statuto universitario invece prevede un MINIMO di 6 appelli all'anno ai quali TUTTI gli studenti possono accedere, ogni appello in più è a discrezione del docente). Mi sono permesso di incazzarmi quando io, insieme ad altri 4, siamo stati "tagliati fuori" dall'appello di luglio, dopo essere stato dalle SEI di mattina alle UNDICI ad aspettare che il pezzo di merda si degnasse di arrivare in studio (perché manco accettava le iscrizioni sui classici fogli disponibili negli atrii), e prima di me c'erano già 33 persone, delle quali la prima aspettava lì dalle 4:30 di mattina. Rendetevi conto. E ovviamente l'ho passato prendendo un 18 (see, figurati, elettronica digitale, una materia così idiota che per prendere 30 basta studiare una settimana) sotto la minaccia del "o lo pigli ora sto 18, oppure non lo vedi mai più".

    E che dire di Dispositivi Elettronici, un libro scritto dal docente, male, e che in realtà era copiato pagina pagina (con errori inseriti a random tanto per rendere le cose + divertenti) da un testo sacro dei dispositivi edito dalla McGrawHill.

    E così via.
    Forse in altre università italiane le cose vanno un po' (o molto) meglio, ma dalle mie parti è una pena infinita.

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