Lo rispiego:
La cultura del fine giustifica i mezzi si realizza in molti modi diversi ma è la stessa:
il giocatore provoca l'avversario per farlo innervosire e giocare male, il dirigente parla con gli arbitri per ottenere un occhio di riguardo etc. Ognuno, nel suo settore ma fanno la stessa cosa.
Il punto è che nel calcio italiano chi riesce a fare queste cose è considerato bravo fintanto che non lo scoprono...
Azioni diverse, stessa cultura.
Moggi dice "ma così abbiamo vinto"
Materazzi dice "ma ora la coppa del mondo l'abbiamo noi.. è questo l'importante".
Ho detto moggi e materazzi come simboli, potevo dire tanti altri nomi (chi coi passaporti, chi con le trattative fuori tempo consentito, chi con le simulazioni in area etc etc etc..)
Non si può essere a favore dell'etica in modo selettivo, in alcuni casi si in altri no. O si dice che la lealtà sportiva è un valore assoluto e allora il fine non giustifica i mezzi, o si dice che nel calcio moderno il fine giustifica i mezzi, e allora ciò vale sia per i dirigenti che per i giocatori.
Non sono io in contraddizione in tutto questo discorso, lo è chi si scandalizza per una cosa e non per l'altra.