
Originally Posted by
Jarsil
Piu' che altro, è una politica sensata, ma fuori dal contesto.
Mi spiego:
E' facile in europa pensarla così. E' meno facile pensarlo sul territorio dove arrivano i missili.
sono d'accordissimo che la politica che sta mettendo in campo israele in questo periodo è piu' o meno quella di 30 anni fa rispetto ad Hamas e al Libano, sembra un grosso passo indietro rispetto alla politica attuata da Sharon, che in effetti sorprese tutti, prima di tutti i palestinesi stessi.
E' una politica che nel breve termine porterà a un conflitto su media scala regionale: Israele conta sul fatto che stavolta l'Egitto non interverrà, dato che ormai di fatto è un governo arabo si ma filo-occidentale, l'Arabia Saudita non alzerà la voce, l'Iraq non ha una voce da alzare, l'Iran lo tengono a bada altri problemi, e rimangono nell'equazione solo Siria e Libano, entrambi paesi che Israele pensa (probabilmente a ragione) di poter gestire in termini militari. non dimentichiamoci che israele è l'unica potenza regionale (se si esclude l'Iran che però è spostato molto piu' a Est) di un certo rilievo. Possiede i mezzi, le finanze e soprattutto la capacità militare in senso tattico e di "missione" nei suoi soldati. vivere in un paese in cui il servizio militare è ancora una leva triennale durissima, dove ti viene insegnato che la difesa della tua terra è la prima priorità a scapito di qualsiasi cosa, e soprattutto dove cresci vedendo i tuoi amici saltare per aria con le bombe, genera ottimi soldati. Così come genera ottimi agenti segreti (il Mossad è il migliore al mondo) il fatto di avere nemici o comunque non amici a 360° lungo i confini.
Ripeto ancora prima che Gala mi salti alla gola: non condivido oggi questa politica, mi sembra un passo indietro, ma non posso non comprenderne le ragioni, pur condannandole. Le comprendo e basta un minimo di senso logico per capirle: noi qua si può discutere quanto vogliamo sull'esistenza dello stato di israele disegnato a Yalta, ma loro, gli israeliani, in quello stato ormai ci vivono, e non penso sia logico ritenere che possano accettare semplicemente che un altro popolo li vuole fuori dai coglioni.
Inoltre, a creare in Israele questo senso di missione sono stati proprio gli arabi, cui è sempre mancata - per fortuna dell'occidente - una visione piu' ampia in termini politici: far leva solo sull'ignoranza della massa e imbottirla di visioni religiose prima e di tritolo poi, porta a qualche insignificante vittoria nel breve, ma nel lungo periodo non fa che rafforzare il "nemico" , in questo caso israele, e renderlo inviperito e incazzato.