umh bella domanda!
mio pensiero eh
Le leggi spesso sono lo specchio della societa', leggi intese come norme.
ogni gruppo sociale si impone una serie di regole da seguire che spesso nascono da un sentir comune cioe' quanto la maggiorparte della gente ritiene necessario per una vita di comunita'.
la prima forma di leggi per l'appunto sono le Consuetudini che hanno valore di legge ma non sono norme scritte e nascono dal sentir comune che spesso puo identificarsi con l'etica di quel popolo/nazione/gruppo sociale.
Due, storicamente, sono i requisiti perche una consuetudine abbia vigore di legge
-l'opinio juris ac necessitatis, ovvero l'opinione comune che quel comportamento/norma si conforme al diritto (cioe' il sentir comune di sopra)
-la diurnitas, ovvero che il comportamento sia continuato ed osservato dalla comunita' per un lasso di tempo tale a farlo divenire "norma", insomma la prassi stessa in quel "comportamento"
questa e' la base di ogni norma, la consuetudine e' la forma piu' basilare ed elementare.
ora se le norme vengono generate da un sentir comune della comunita' ed il sentir comune spesso e' come la pensa sulla questione la maggior parte dei "cittadini" va da se che i legami tra norma ed etica siano inscindibili.
questo secondo una posizione Giusnaturalista, l'opposto, la visione Positivista invece considera le norme come qualcosa di totalmente distinto dalla moralita' ed etica, i loro ragionamenti filano fino a quello che nemmeno Hans Kelsen, il massimo esponente della corrente, e' riuscito a dimostrare ovvero a dimostrare da dove nascono le norme stesse arrivando ad una norma superiore che non sapeva definire e le cui critiche spesso fate nei suoi confronti, dalla corrente Giusnaturalista, erano che il massimo positivista giuriico arrivava ad indicare una norma madre che non poteva non identificarsi con dio (minuscolo non quello cristiano) ergo accettando il diritto naturale e dando ragione alla controcorrente giuridico filosofica.