vorrei però fare una piccola osservazione.
Bene o male tutti qua si sono dimostrati favorevoli, me compreso, al numero chiuso. E le motivazioni date sono tutte sicuramente corrette e valide.
Non abbiamo però considerato l'altra faccia della medaglia.
In un paese veramente civile, mi sembra doveroso poter garantire a tutti le migliori condizioni di instruzione, il che implica, forse un po forzatamente, che lo Stato deve farsi garante di permettere nel migliore dei modi che tutti ottengano una laurea.
COn tutti i soldi che circolano nel mondo accademico, previa una bella ristrutturazione, non sarebbe meglio costruire nuove università, aumentare il numero dei docenti, incrementare di conseguenza il numero di posti di lavoro, incrementare la ricerca, col doppio vantaggio di permettere ad un numero sempre maggiore di studenti di potersi iscrivere liberamente??
Rispetto al mettere dei tetti sugli iscritti credo che come soluzione, almeno idealmente, sarebbe nettamente migliore. Ci guadagnerebbero tutti. (w Nash e le dinamiche dominanti)
Last edited by Necker; 6th September 2007 at 10:16.
DaocSpoiler
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Themaltake Soprano VX AMD 5000 2 gb Corsair
Gigabyte GeForce 8600GT 512 , x2 250 WD
Bachelor Computer Science, software engeneering @ Deakin University
Honours of IT completed Thesis : "A novel IPTV system through mix P2P and Multicast system"
Currently PhD
Research "DDos attacks guard through multicore systems"
"I PLAY" pd, magari avercelo il tempo per giocare :asd:
se crei le strutture e i posti per accogliere anche i fancazzisti, è tutto grasso che cola, pagano fiori di milioni per starsene nei bar e nelle aule di studio a iocare a carte.
Il massimo del guadagno col minimo del disturbo.. un po come avere dipendenti che lavorano gratis.. io non ci vedo nulla di male in questo![]()
DaocSpoiler
Il numero chiuso è corretto, non tanto e non solo in funzione del mercato del lavoro, ma in funzione di un corretto rapporto tra capacità didattiche dell'ateneo e numero di studenti che lo frequentano.
Se si vuole non dico garantire, ma almeno avere una minima possibilità che questo si realizzi, è indispensabile che il numero degli accessi non sia superiore alle cpacità ricettive delle facoltà.
Se no il diritto allo studio, in qualunque accezione lo si voglia intendere, diventa solo una parola vuota e pura demagogia...
hdr.
bnet profile
Beh invece non sarebbe, meglio che molti Giovani, prima di iscriversi a una facoltà si pongano la fatidica domanda: "Ma ho voglia di studiare e farmi il culo per altri 5 Anni? O vado li solo per Broccolare e continuare a gravare sulle Spalle di Paparino.....
O altra domanda: Ma la Facoltà che ho scelto mi appassiona? L'ho scelta io con la mia Testa ho come un Salmone ho seguito la Moda o le imposizioni di Famiglia
Ulteriore altra Domanda: Ma la facoltà che sto per affrontare, mi darà dei buoni sbocchi professionali, o finiro per essere una Cassiera Laureata in storia Antica delle civiltà Mesopotamiche.....e Beni Culturali.
Last edited by Karidi; 6th September 2007 at 11:07.
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Il Mio Vangelo
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" ...e mai un pensiero non al denaro, non all'amore né al cielo... " Fabrizio de Andrè
Io credo che questa nell ordine di importanza debba essere la prima delle domande che poni.
in senso lato si riesce a farsi una cultura su un argomento, materia o serie di materie anche autonomamente, basta tempo, soldi e volonta'.
non sto dicendo che l'universita' non serve sia chiaro, ma in moltissimi casi compreso il mio personale dove l'universita' era il posto per andare a dare gli esami, seguiti nulla, aiutati a capire meno che zero e quasi indisponevamo i professori (tutti professionisti in altro).
affrontare una carriera universitaria e' e deve essere propedeutica al fare una determinata professione oppure ad i nostri tempi e' solo tempo perso, ma fare una professione che "ripaga" i sacrifici di tempo ed economici e perche no di rinuncia ad altro.
tanto per fare un esempio su un sistema scolastico enormemente rigido come quello giapponese, al di la del fatto che la scuola dura sempre fino alle 6 del pomeriggio e poi devono tornare a casa a studiare e spesso seguire corsi o lezioni private, al di la degli esami ogni anno fin dalle elementari,al di la del fatto che i test per andare all universita non sono una "schedina" a colonna multipla di cultura generale dove una delle variabili e' spesso "Franco", ma sono veri e propri esami.
Con le dovute differenze per cultura sul significato di lavorare in quel popolo, essere laureati in Giappone significa sempre avere un lavoro ottimamente retribuito, nel campo in cui ci si e' laureati ed a vita.
questo dovrebbe significare essere laureati e dovrebbero essere le aspettative ultime di un corso di laurea.
Non ho mai rivolto a Dio altro che una preghiera, molto breve: "Dio, rendi ridicoli i miei nemici". E Dio l'ha esaudita. -Voltaire-
Si McLove, ma la Prima deve essere "ho ancora voglia di Studiare, o vado li a fare Melina e il cazzone", cmq non gli darei un ordine di importanza ma devono essere fatte insieme e dalle risposte che uno si da decidere.
Per il resto molte facoltà in Italia non sono incentrate sullo sviluppo Economico del Mercato ma su ancora ideologie vecchie e passate, per questo resistono con un numero considerevole di iscritti, Facoltà che possono garantire solo un numero veramente esiguo di domande annue di lavoro, e esclusivamente in grosse Città come Roma Milano e Firenze.
Iscriversi all'università per una famiglia sono grandi Soldi, ma finche non li guadagnerenno di tasca propria il peso di quei soldi molti Pseudo Studenti Universitari non sapranno mai valorizzare e non capiranno mai il sacrificio che fanno le famiglie.
Last edited by Karidi; 6th September 2007 at 11:42.
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