l'aquisto online di sigarette non e' per nulla illegale, ne in Italia(come in tutta europa) ne in canada e nemmeno udite udite in usa.
esistono dei limiti e la possibilità di dover pagare delle tasse se si supera un quantitativo negli ordini.
Chiaramente deve essere ad uso personale e non un acquisto per rivendere o commerciare.
si deve essere maggiorenni e si deve sottoscrivere l'assenso alla Jenkins Act del 1941 chiaramente riformulato per i tempi moderni per i residenti in Usa. a cosa serve lo elenco dopo, ora andiamo per punti-
i minimi da non superare per l'acquisto online equivalgono sommi capi con il quantitativo di tabacco che si può comprare per uso personale all estero la
http://www.diritto.it/materiali/europa/nove.html
SENTENZA DELLA CORTE 2 aprile 1998 "Direttiva del Consiglio 92/12/CEE, relativa al regime generale, alla detenzione, alla circolazione ed ai controlli dei prodotti. fissa tali limiti in
a) Prodotti a base di tabacco
sigarette 800 pezzi
sigaretti (sigari di peso non superiore a 3 g/pezzo) 400 pezzi
sigari 200 pezzi
tabacco da fumo 1,0 kg
oltre scattano le presunzioni di attivita' commerciale ed in tal caso chi opera un ordine superiore e' tenuto a pagare l'accisa per stato di residenza.
in usa la cosa e' un po diversa l'acquisto online e' permesso ugualmente.
C'e' stato un famoso processo nel tra la philip morris e i due fratelli Messina pionieri nella vendita online di sigarette, sulla base della quale era stata emanata una legge che poneva il divieto in usa di acquisto online di sigarette.
fermo restando che al massimo puo' compiere reato l'acquirente ma solo dal punto di vista fiscale se supera l'ammontare prestabilito nel suo paese d'origine.
tale legge in usa e stata sostanzialmente "abrogata" (virgolettata perche non c'e' un precedimento per cui si abroga una legge in usa)
http://query.nytimes.com/gst/fullpag...%20Loretta%20A.
dal giudice Loretta A. Preska della corte federale di Manatthan in quanto limitativa del commercio internazionale, nonostante le critiche per il libero acquisto online giunte dalle megacorp del tabacco e le successive critiche dei genitori puritani relative alla possibilità di acquisto dei minori.
Si e' ricorso quindi all' Jenkins Act del 1941, ad i fini fiscali, riformulato per i tempi moderni comprendente cosi anche le transazioni online, secondo il quale i venditori online devono comunicare l'ammontare annuale degli ordini degli acquirenti online affinché venga valutato se sono tenuti a pagare un ammontare di tasse analogo a quanto non hanno pagato per gli acquisti online.
il problema e' che questa legge viene disattesa perché la maggior parte delle sedi di vendita online se europea e' in svizzera per cui non possono per legge dare nessuna informazione sui clienti (i conti in svizzera hanno insegnato anche ad i venditori online di sigarette asd).
Esistono dei limiti ma non e' per nulla illegale, quindi mi spiace ma a sto giro... sei capitato tu male