Perdonami ma, stai parlando di uno scatto di un livello di consapevolezza a un altro, che è correlato con l'invecchiamento e l'esperienza, concordo, ma non necessariamente.
Se non A, allora non B. Ma B non dipende da A in nessuna maniera.Deve esistere un terreno comune a tutti in cui ogni cosa sia vera per tutti nello stesso modo, altrimenti nulla ha senso.
In parole povere, il senso delle cose, non sta nelle cose, le cose non si autodeterminano, un sasso non decide di essere un sasso.
Il senso delle cose sta nell'intelligenza osservante, non nell'osservato, l'osservato, come dice GIBSON in http://en.wikipedia.org/wiki/Affordance, si limita ad esprimere la sua forma percepibile, che poi naturalmente implica, a seconda dell'osservante, un sacco di significati che potenzialmente si possono inferire dalle proprietà dell'oggetto.
Se cambia l'osservante, cambiano gli utilizzi e le implicazioni sull'osservato.
Questo per dire che il senso delle cose è necessariamente soggettivo, nemmeno a farlo apposta è stato proprio un filosofo a teorizzare sta cosa nel 1979.
Qui
# ^ James J. Gibson (1977), The Theory of Affordances. In Perceiving, Acting, and Knowing, Eds. Robert Shaw and John Bransford, ISBN 0-470-99014-7
# ^ James J. Gibson (1979), The Ecological Approach to Visual Perception, ISBN 0-89859-959-8
Poi io parlo di Perceived affordances, perchè se no non posso utilizzare il concetto come serve a me, perchè troppo potente.
Questa è una semplificazione, troppo semplificata, di come percepiamo, ovviamente non sono per niente d'accordo, parti da presupposti troppo astratti per potere davvero capire il problema.E nel nulla non si vive, perchè l'esperienza quotidiana, la semplice percezione sensoriale del mondo, ci dice che la realtà è viva, cioè è contraria al nulla. Il nulla è assurdo e non pertiene alla nostra esperienza. Allora si comincia a cercare con più attenzione la ragione per cui le cose sono in un modo e non in un altro e si comincia a intravedere qualcosa.
Qui, qualcuno scopre di credere in Dio. Qualcun altro no.
E' un po' come lo svelamento della Verità nel mito della caverna di Platone.
Nulla assurdo: è di nuovo un B non dipendente da A, quindi argomento fallace.
Risulta essere fallace ogni volta che infili il significato sugli oggetti.