totalmente OT, ma molto interessante.
MILANO - «Falso in prospetto» e «aggiotaggio» sono le ipotesi di reato per le quali una decina di manager di tre banche - Jp Morgan, Morgan Stanley e Caboto (gruppo Intesa) - sono indagati dalla Procura di Milano nell' inchiesta sui retroscena della quotazione nel maggio 2006 delle azioni Saras, il colosso della raffinazione della famiglia Moratti. Gli staff difensivi delle tre banche (come persone giuridiche non sono indagate in base alla legge 231) sono pronti a confrontarsi con l' indagine del pm Luigi Orsi che contesta ai banchieri d' aver quotato a 6 euro azioni che stimavano invece valere tra i 4 e 5 euro. Come? Ad esempio non evidenziando nel prospetto informativo l' esistenza di una notevole componente di utili di gruppo non ricorrenti nei dati storici; non pesando correttamente le scorte di magazzino; non dando un' aderente rappresentazione delle prospettive del mercato petrolifero. La scelta, tranne al «parco buoi», avrebbe giovato a tutti: ai Moratti (Angelo e Massimo allo stato non sono indagati) la raccolta di un miliardo e 700 milioni di euro in più di liquidità; a Jp Morgan la gestione patrimoniale di un miliardo di quel denaro, nonché 40 milioni di commissioni; e 10 a testa a Morgan Stanley e a Caboto. Prendono dunque corpo penale le perplessità che, in diretta, alcuni investitori istituzionali avevano espresso già in fase di prequotazione, al punto da ridurre o persino cancellare gli ordini di acquisto. E un peso, in attesa delle controdeduzioni difensive, hanno per ora le impressive email sequestrate nei pc delle banche. Come quella dove si raccomandava: «È vitale che davanti al prezzo ci sia un 6». O quella che ragionava di come contrastare «l' idea che la proprietà voglia solo fare cassa, prestando il fianco a critiche su altre iniziative (metti i soldi nell' Inter)».
curioso che praticamente nessun quotidiano ne abbia parlato.
altro cosa un po ot, che al solito verra ignorata
Il Procuratore federale Palazzi ha ascoltato i Menarini per il loro rapporto con Moggi. Come tutti sanno l’ex direttore generale della Juventus è squalificato per cinque anni con proposta di radiazione e i tesserati non possono avere rapporti con lui. Fin qui niente di strano. Quello che invece non riusciamo a capire è un atteggiamento completamente diverso nei confronti di Preziosi il patrone del Genoa. Anche Enrico Preziosi è squalificato per cinque anni (il massimo della pena) con proposta di radiazione. Ebbene Preziosi per il palazzo del calcio sembra una verginella. Ieri era su tutte le televisioni nazionali e locali, rilascia interviste in continuazione, parla ogni giorno del Genoa e di Genoa, molti tesserati entrano in contatto con lui (compresi i suoi giocatori) e nessuno ha niente da obiettare. Visto che Palazzi in certe occasioni è ablissimo e velocissimo mentre in altre sembra distratto sarebbe il caso che il presidente della federcalcio Giancarlo Abete gli chiedesse il conto. Se il pallone vuole voltare pagina lo deve fare fino in fondo, senza favoritismi vero o presunti e senza guardare in faccia a nessuno.
di Oliviero Beha.
Il comitato nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri (Aia) impugnerà davanti al Consiglio di Stato l’ordinanza cautelare con cui il Tar del Lazio, ad agosto, ha giudicato illegittima la sospensione dell’ex arbitro Gianluca Paparesta. Lo ha comunicato l’Aia attraverso il proprio sito internet. L’Aia ha deliberato che Paparesta venga sottoposto a visita medica e a test attitudinali e atletici. «Il Comitato Nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri, in ottemperanza all’ordinanza cautelare del T.A.R. del Lazio, emessa nella procedura promossa dall’associato Gianluca Paparesta, ribadita, da un lato, la piena adesione ai principi dell’autonomia della giustizia sportiva e, dall’altro, il totale rispetto di tutte le pronunce giudiziali, ha deliberato l’impugnazione dell’ordinanza stessa avanti il Consiglio di Stato, quanto alla presente fase cautelare, e a proseguire il giudizio quanto al merito», si legge in una nota. «Impregiudicato l’esito del proponendo appello cautelare al Consiglio di Stato, il Comitato Nazionale ha deliberato, altresì, che l’associato Paparesta venga sottoposto a visita medica, quindi ai test attitudinali e atletici, demandando alla Commissione Arbitri Nazionale A-B affinchè inviti l’interessato ad effettuare quanto richiesto», conclude il comunicato.
PAPARESTA: "Sono felice. Con soddisfazione apprendo che, dopo due anni e tre pronunciamenti tutti nella stessa direzione, che hanno definito illegittima e illogica la mia estromissione, l'Aia ha disposto il mio reintegro. Tornare ad arbitrare? Io sono pronto, sono a disposizione di Collina nei ruoli della Can di A e B. È legittimo ricorrere al massimo grado di giustizia - continua Paparesta -, così verrà messa la parola definitiva a questa vicenda. Del resto il Consiglio di Stato già mi ha dato ragione".
auto-cupola!![]()
In settimana a Napoli riprende il processo a Calciopoli, che potrebbe arricchirsi di un nuovo clamoroso capitolo; l'ex designatore Paolo Bergamo e Luciano Moggi (oltre all'ex arbitro Massimo De Santis), infatti, aprono un nuovo fronte denunciando il fatto di essere stati spiati per conto dell'Inter.
Secondo le carte dell'ex responsabile della sicurezza Telecom Giuliano Tavaroli, agli atti nel processo Telecom-Pirelli, l'Inter avrebbe dato mandato allo stesso Tavaroli di fare accertamenti su Moggi (padre e figlio), Pairetto, Bergamo, Racalbuto, De Santis più alcuni calciatori nerazzurri (fra cui Bobo Vieri) nell'ambito dell'operazione "Como", mentre nell'ambito dell'operazione "Ladroni" Massimo Moratti avrebbe ordinato (sempre alla security Telecom) di spiare De Santis, Fabiani e Ceniccola. Alcuni imputati hanno chiesto che Tavaroli vada a testimoniare al processo su Calciopoli a Napoli.
"Mi sono costituito parte civile al processo Pirelli-Telecom - ha detto ad una tv romana Paolo Bergamo -, in quanto risulta che sono stato intercettato su mandato di Moratti e Facchetti senza alcuna autorizzazione da parte del giudice. Un fatto gravissimo". All'attacco anche Luciano Moggi, che prende spunto da una deposizione di tavaroli ai pm milanesi secondo cui, in un incontro a Cagliari, Moratti gli chiese di "vedere di che si tratta" sorvegliando i numeri di Moggi: "Ho tutte le carte, posso dimostrarlo" - ha detto l'ex dg della Juventus.
Da parte sua l'Inter, in un comunicato ufficiale della società, ha minacciato querele: "Il club nerazzurro - si legge nella nota - non solo è completamente estraneo ai fatti evocati dal signor Bergamo, ma altresì non è in alcun modo coinvolto nel procedimento cui egli fa riferimento. Ove le dichiarazioni del signor Bergamo fossero confermate, l'FC Internazionale si riserva ogni iniziativa legale per la tutela della propria immagine".
virgilio sport
vediamo un po come va avanti la vicenda![]()
Avvocato D'Onofrio: "Volevo suggerirvi una riflessione legata al processo di Napoli, sull'ipotesi della possibile ricusazione del presidente del collegio del Tribunale che si sta occupando del processo penale: questa donna si è permessa, nel corso di un'udienza, rispetto ad una richiesta di testimonianze infinita, di dire: 'Io vorrei arrivare quanto prima a sentenza, anche perchè abbiamo altri processi e ben più importanti da fare'. Siccome non fa parte della Procura di Aosta, ma di quella di Napoli - dove è facile immaginare che ci siano processi legati alla criminalità organizzata, dove si parla di omicidi, traffico di stupefacenti - è giusto che si sia espressa in questo modo. Eppure, una formulazione lessicale così pacifica e condivisibile, è stata presa a pretesto dai pubblici ministeri per ricusare il giudice. Cioè stanno chiedendo al Tribunale di sottrarre la competenza a questo giudice, perchè, secondo loro, dietro questa frase, si potrebbe celare già un'anticipazione dell'assoluzione di Moggi. Capite com'è cervellotica? Sapete per quale motivo la cosa è così sottile? Perchè se un giudice viene ricusato, il processo deve ricominciare da zero, si deve ricominciare dalle udienze preliminari. E data la consistenza di questo processo si rischia la prescrizione. Allora, se io sono un pubblico ministero e, come dichiaro da tre o quattro anni, ho delle prove talmente schiaccianti che sicuramente l'imputato finirà in galera, secondo voi, di cosa avrò bisogno? Di un processo rapido o di un processo lento? Certamente di un processo rapido. E allora perchè chiedo la ricusazione?"
piccoli spunti di riflessione![]()