
Originally Posted by
Incoma
Quello che ha dichiarato più volte che avrebbe fatto.
Lasciare la politica in ruoli di responsabilità apicale, avendo per lo meno la decenza, se non volevsa manenere in toto l'impegno preso, di saltare un giro. Anche nel partito. Presentarsi dimissionario e non ricandidarsi ne' a segretario ne' implicitamente, facendolo, alla guida del paese visto che le elezioni sono dopodomani. Autorottamarsi, insomma, vista la debacle e gli insuccessi su tutta la linea. Dimettersi da pdc e da segretario per ricandidarsi un minuto dopo alla segreteria, il che implica visto le elezioni da tenersi entro max 1 anno, ricandidarsi anche alla guida del paese, è una sublime presa per il culo orchestrata unicamente per dare l'impressione di fare un passo indietro, quando nella sostanza non ci si è spostati di un millimetro.
Invece dopo una serie di batoste ed insuccessi politici, culminati con la trombata referendaria, si è sottratto alla discussione nel partito, ha messo su un governo fantoccio sua diretta espressione, non mi risulta sia mai stato aperto nel aprtito un tavolo di discussione organico sul flop referendario, che non è stato solo la bocciatura di una riforma ma di un percorso programmatico, presentando una relazione in direzione rivendicando i successi dei mille giorni come se niente fosse, e sperando di dare un contentino agli oppositori interni che fanno notare le magagne, in primis lo scollamento dal sostegno popolare, semplicemente facendo una modesta autocritica personale, ripresentandosi come candidato alla segreteria indicendo un congresso lampo che sa tanto di conta o prova di forza da affrontare da sicuro vincente, sapendo di avere il totale controllo al momento dell'apparato di partito, senza lasciare il tempo agli oppositori di sviluppare sezione per sezione provincia per provincia il proprio programma alternativo.
Cioè facendo esattamente ciò che ha sempre criticato nella classe dirigente che ha voluto rottamare, ovvero agire per pura convenienza politica e personale.