cioè tutto sto cagamento di cazzo e poi non voti?
È come lamentarsi preventivamente di un governo di coalizione dopo aver cagato per mesi la minchia invocando una legge elettorale proporzionale.
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cioè tutto sto cagamento di cazzo e poi non voti?
È come lamentarsi preventivamente di un governo di coalizione dopo aver cagato per mesi la minchia invocando una legge elettorale proporzionale.
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hdr.
bnet profile
Ah quello di prima non era un rant preventivo? Avevo interpretato il tuo reply come una lamentela ad un eventuale governo PD-PdL, ma rileggendo forse in realtà è quello che vuoi? Bho.
Incoma, dimmi cosa devo fare. Non devo votare? Chi devo votare? A me pare che sei forte nel rinfacciare, ma debole nel proporre.
ps. dove dovrei votare? Sono italiano![]()
hdr.
bnet profile
Se come suppongo vivi, lavori e paghi le tasse in CH fosse per me voteresti, se te lo lasciano fare, nel paese in cui vivi lavori e paghi le tasse, ma purtroppo l'infame legge Tremaglia dispone diversamente. L'idea che uno possa decidere di come e da chi viene governato un paese in cui non vive, non lavora e non paga le tasse mi irrita profondamente.
Vota un po' il cazzo che vuoi ma non mi raccontare che votare PD è l'unica panacea possibile per tentare di salvare il salvabile, perchè è una balla colossale. Sono vent'anni che va avanti sta tiritera ed è il solito al lupo al lupo che oramai non spaventa più nessuno.
“Io sono qui soltanto a darvi buone notizie, in cambio me ne dovrete dare altre voi. Da qui alla fine della campagna elettorale ciascuno di voi deve diventare un missionario di libertà. Mettete sotto tutti i vostri clienti, dipendenti, mogli, amanti. E obbligateli a votare. Basta un simbolo su Forza Italia“. Questo l’invito rivolto da Silvio Berlusconi alla platea dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili, dove è intervenuto con un discorso durato due ore circa. “Nei 9 anni in cui siamo stati al governo, credo abbiamo sempre meritato il vostro consenso. Nel 2008 abbiamo cancellato l’Ici sulla prima casa e nel 2009 abbiamo varato il piano casa, con aumenti di volumetrie fino al 35%”, ha rivendicato il leader Fi. Per poi promettere: “Bisogna abolire il Codice degli appalti e farne un altro e vedere se vale la pena inserirci le normative europee, che sono molto meglio di quelle italiane”.
Fantastica prima parte.
sulla seconda come al solito non sa nemmeno di cosa parla, il nuovo codice appalti è il recepimento della normativa europea. Normativa che prevede espressamente l'inderogabilità dell'applicazione, e quindi impedisce ai singoli paesi di promulgare un proprio codice autonomo in difformità da quello europeo.
Per inciso non so in campo edile, ma di sicuro in quello dell'acquisto di beni e servizi per la PA - Sanità il nuovo codice non ha cambiato di una virgola quanto avveniva in passato, ovvero gare "pilotate" o nella migliore delle ipotesi scritte col culo, a palese danno della stessa PA che acquista.
Fammi capire, tu mi stai dicendo che tu puoi votare leggi che influenzano la mia cittadinanza, ma siccome che io sto all'estero, no? Non ti pare un po' monodirezionale come discorso in un periodo storico in cui tutti viaggiano?
Ma tipo vuoi una roba modello Brexit in cui quelli che stavano nel paese hanno votato, sostanzialmente, per conseguenze che hanno rovinato e stanno rovinando la vita di chi e' all'estero, che invece non ha potuto votare, perche' era fuori dal paese.
Bella la democrazia, ma solo se io posso votare e tu no.
Gli stati non sono che entita' concettuali i cui bordi, per grazia divina, vanno dissolvendosi, non il contrario. Fatevene una ragione.
Tremaglia non c'entra, il diritto di voto è legato alla cittadinanza non alla residenza ed è sempre stato garantito agli italiani all'estero, in maniera esplicita, dalla costituzione. Poi possiamo discutere sull'insensatezza di un eventuale doppio passaporto (e conseguente voto in due paesi), ma fino a che sei solo cittadino italiano l'Italia resta il tuo unico paese di vero riferimento.
Detto ciò continuo a non capire quale pensi sia la cosa migliore da fare per salvare il salvabile. Se poi non ti interessa salvare il salvabile abbiamo un problema
Senza dilungarmi io sarei per il principio del qui vivo (inteso soprattutto come qui pago le tasse) e qui voto. Non paghi le tasse qui? non decidi di come deve essere amministrato il paese, sorry. So non essere l'idea prevalente, ma sono fiero di propugnare un'idea minoritaria.
So perfettamente che esiste il diritto costituzionale per i residenti all'estero, nato pensando a gente che viveva e lavorava fuori Italia e pagava le tasse qui e/o comunque manteneva un solidissimo legame con il paese d'origine, declinato successivamente in una legge che è la Tremaglia, che permette di esercitarlo per corrispondenza e su circoscrizioni apposite anche per chi con l'Italia oramai ha poco o nulla a che fare, che ritengo terribile, sia in termini di principio che di costrutto.
Riguardo all'ultima affermazione stai ponendo uno straw man argument, visto che presupponi per assodato che 1 che siam messi cos' male che il problema è salvare il salvabile 2 che il salvataggio del salvabile passi necessariamente o esclusivamente attraverso l'espressione di voto ad uno dei partiti candidati a queste elezioni, nel tuo caso il fantastico carrozzone renziano.
Quindi non condividendo nessuno dei due presupposti della domanda, è inutile tu insista nel chiedermi una risposta ad una domanda fantoccio.
Supponiamo comuque per puro caso che ritenessi che ci sia da salvare il salvabile. Non ritengo che votare uno qualsiasi dei partiti in lizza, PD compreso, sia lo strumento per salvare il salvabile, anzi.
Lo sarebbe, in parte e forse, votare un partito che al momento non vedo esistere.
La conclusione è scontata, ed è stare a casa a bere un grande rosso godendosi maratona Mentana, assolutamente convinto che qualsiasi risultato esca dalle urne tutto continui esattamente come prima.
Mi sembra un discorso parecchio sconclusionato.
La disparità tra quanto impatta sulla mia vita il tuo voto e quanto impatta sulla tua (che vivi, lavori e paghi le tasse all'estero) il mio è abissale. Se parliamo di democrazia monodirezionale ed equità, al momento la bilancia pende tutta dalla tua parte. Fossi in te farei le battaglie per assicurarmi il diritto di voto nel paese in cui lavoro risiedo e pago le tasse, non per conservarlo in quello in cui mi ha partorito una fica.
Voglio una roba dove se non paghi le tasse dirette ed indirette qui e non ti succhi i risultati diretti ed immediati delle tue scelte elettorali sulla qualità della vita, servizi, infrastrutture e portafoglio, che sono il 99% della vita di una persona, allora non voti, oppure al limite il tuo voto concorre ad eleggere rappresentanti in un rapporto molto differente rispetto al mio, e molto, molto differente rispetto all'attuale Se non ho fatto male i conti oggi in un collegio a pari popolazione viene eletto 1 rappresentante ogni 5 circa eletti dagli italiani residenti in Italia. Eccessivo secondo me. Modificare di minimo 2-3 volte il rapporto sarebbe rappresentatività democratica più fair, imho, specie con un sistema elettorale di matrice proporzionale, dove un solo parlamentare può contare moltissimo.
Riguardo alla mancanza di bordi e confini direi che quando esci dalla visione idealistica del mondo e dai un'occhiata in giro specie oggi poi ne riparliamo.
Magari per quello ci sono le elezioni europee, solo che sei troppo impegnato a darti ragione per capirlo
Per eleggere un rappresentante al parlamento europeo sono disposto a concederti un voto che pesa quanto il mio se stai (paghi tasse>>>>lavori>risiedi) in un paese UE. Make sense.
Ma non per le politiche nazionali. Nemmeno che pesi 1 a 5 come ora (credo).
Cioe', siccome che stai li perche' ti e' venuto comodo, allora devi anche avere piu' diritti. Che culo. Privilegiato perche' te ne puoi stare la senza pesare su nessuno, e poi anche piu' diritti vuoi.
L'aspettativa che siccome sei nato in un posto devi stare in quel posto e' irragionevole, finisci dove c'e' lavoro, o stai senza lavoro, sei dipendente
dai tuoi fino ai 40 anni. Loro in pensione e tu a cercar lavoro.
Per una questione di mobilita' sociale e' giusto che ci sia il voto all'estero, come e' giusto che ci sia, seppur minima, una tassa patrimoniale per ridistribuire, un minimo, la ricchezza.
L'accentramento di potere in una sola popolazione omogenea s'e' sempre dimostrata la ragione di tutti i mali. Una volta che il potere e' accentrato si abbarbica e non se ne va piu'. Quella non e' piu' democrazia.
Effettivamente e' sempre un discorso vincente.
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