
Originally Posted by
ihc'naib
Non e' vero che gli studenti si informano. Gli studenti non sanno nemmeno che i tagli all'UNI non fanno parte del ddl Gelmini, per dire. Non hanno idea di tutte le questioni su cui tu stai dibattendo. Gli studenti, da sempre, vengono usati. E infatti belano senza comprendonio gli slogan che qualcuno ha imposto
Beh, autonomo fino ad un certo punto. Mio padre aveva gli orari della fabbrica, e quando e' diventato dirigente gli orari si sono allungati.
Mia madre, oltre ad avere degli orari fissati (le udienze per esempio: non e' che il giudice chiede: signora, va bene venerdi' all'13 o deve andare a prendere il bambino) fa anche uno dei lavori con piu' competizione e piu' "in bilico" che ci siano, nel campo della libera professione.
Per quanto sia stato EVIDENTEMENTE piu' fortunato del figlio.. che so.. di un saldatore e di un'insegnante di scuole medie, cio' non toglie che queste due ipotetiche persone di classe sociale meno agiata dovevano fare meno sforzi per avere tempo libero... per dire, mia madre passava al lavoro sicuramente piu' ore delle 35 previste dai CNC.
Per cui confermo, certo, di essere stato in condizione agiata. Ma rimango della mia idea che la priorità dev'essere portare i genitori ad avere del tempo da spendere con i figli, non garantire un luogo dove mettere i bambocci mentre i genitori si fanno il mazzo per tira' a campa'
Quindi l'opportunità del maestro doppio non e' piu' pedagogica, ma statistica, perche' diminuisce i rischi di avere un incompetente con in mano i bimbetti? Beh, puoi fare due conti, ma se metti il maestro doppio, e per ogni maestro cloaca ce n'e' uno bravo, invece di avere.. che so.. il 50% di avere un insegnamento schifoso al 100%, avrai il 100% di avere un insegnamento schifoso al 50%.. cioe', se prima avevi 50 bimbetti che sapevano bene mate e ita, e 50 che non sapevano una mazza, poi avrai 100 bimbetti che sanno bene o ita o mate, ma non sanno una mazza dell'altra materia. Insomma, conti (che sono un po' stupidi) a parte... non mi sembra una motivazione per fare una scelta pedagogicamente discutibile (ipotizzo che lo sia, non lo affermo), se l'unico pro fosse questo "spalmamento" delle incompetenze.
Se hai familiarita' con le valutazioni del rischio in ambito di sicurezza, sintetizzo cosi': e' piu' bassa la magnitudo, ma aumenta la frequenza. Il rischio totale e' lo stesso.
uhm. quindi secondo te alle elementari dovrebbe esserci un insegnamento di specialisti in ognuna di questa materia? e lo specialista per l'informatica cosa sarebbe, un informatico? uno scienziato della comunicazione?
Mi dispiace, ma non sono affatto d'accordo con questa visione. Indipendentemente dal fato che i pc hanno un sistema di autodidattica molto piu' prolifico di qualsiasi lezione (per lo meno per la parte di "family consumer"), sono tutte cose che un _MAESTRO_ correttamente preparato e' piu' che in grado di insegnare ai propri allievi.
Ti dispiace farmi un esempio di un concetto o di uno strumento "difficile" da capire per un bambino, che richiede una conoscenza specialistica del problema?
Questo non e' necessariamente vero. Semplicemente perche' fra competenza specifica e infarinatura c'e' un abisso di livelli.
Il fatto che una cosa non abbia bisogno di coordinamento non significa che non sia coordinata. Se io ho 24 ore, poi ci sono 5 ore di lingua, 3 ore di informatica e 2 ore di ginnastica, ecco bell'e fatto il coordinamento.
A jami' .. ma se a zappare oggigiorno non ci va nessuno...!
Il risultato delle azioni di chi aveva la tua stessa base di pensiero e' stato che ora la gente di lavorare non ne ha voglia, andiamo nei paesi del terzo mondo o quasi per raccattare la mano d'opera per i lavori umili, le campagne si sono svuotate, il 90% dei bambini non ha mai visto come e' fatto un maiale vivo... e tutti, tutti pensano che il diritto allo studio sia, come ti dicevo, un diritto ad ottenere, da ultimo e per forza se necessario, un titolo di studio, con il conseguente lavoro a tempo indeterminato.
Se esistono delle sperequazioni nel sistema di passaggio generazionale del sapere, non e' che pigiando i bambini di ogni ceto dentro le scuole che si risolvono.
Beh, per me queste tue affermazioni significano che la protesta e' formulata male. Il fatto e' che si fanno dei tagli come mossa disperata e in ritardo per cercare di combattere gli sprechi
Questa Jami non e' una soluzione. Se tua figlia un giorno bruciasse in 20 giorni la paga mensile andando a ballare tutte le sere, e poi fosse a fare le braccine corte con gli amici per 10 giorni perche' ha finito i vaini, tu cercheresti di insegnarle a spenderli meglio o pagheresti le serate extra in discoteca?
Aumentare i fondi a un sistema che spreca da ogni poro e' stupido. E lo sai.
Ascolta. Le proteste sono arrivate ora per un ddl, eppure nessuno ha protestato quando per decenni l'universita' e' stata quotidianamente, un centimetro alla volta, affogata nella merda. Nessuno protestava per le cattedre politiche, per i corsi di laurea di favore, per l'impreparazione dei docenti. E nessuno ora che dica:
Va bene, stiamo facendo un casino (le università hanno una parziale autonomia economica, ricorda).. facciamo cosi': voi ci tagliate metà di quello che volete. E noi promettiamo di risparmiare l'intero del vostro taglio con l'ottimizzazione delle spese e l'abbattimento degli sprechi, in un progetto pratico a 5 anni, e di reinvestirne la meta' in didattica e ricerca.
Perche' non c'e' uno stronzo di magnifico rettore che dice che forse le cose si possono amministrare un po' meglio, e invece lo slogan vincente e' "la scuola non si tocca"? Come puoi sostenere che gli studenti in piazza non difendano lo status quo?
No Jami. Magari fosse cosi'. La dialettica, la scelta dei metodi di protesta, la mobilitazione nazionale, il "gruppo compatto", i discorsi sui principi, sui poveri e sui ricchi e sulle classi sociali e' un messaggio chiaro, e dice: - Non toccateci la scuola.
Sui punti 1 e 2 come puoi non essere d'accordo? In linea di principio a me piacerebbe pensarla ancora come te ma lo stato si e' dimostrato proprio quello che dici. Tutto l'opposto di quello che vorresti che fosse e di quello che dovrebbe essere. Il punto 3 e' sacrosanto. E allora perche' non vediamo dei rettori, dei presidi, dei sindacati di insegnanti che dicono: Basta con il posto fisso, vogliamo la mobilità per premiare il merito?