
Originally Posted by
ghs
Ti rispondo un attimo, ma credo che la discussione abbia preso un'altra piega.
Non è nato come offesa. Ti ripeto, in termini più generali, che il "contro-natura" fa riferimento a una particolare concezione filosofica della natura, che corrisponde alla tradizione e al significato del termine stesso. Non è filologia o inutile semantica; è che le parole e il loro uso sono sintomi di un pensiero: se io uso "natura" e mi riferisco al mondo solo come il risultato dello studio della scienza contemporanea (e qui ci sarebbero altre cose da dire), non uso il termine nello stesso senso in cui lo usa chi vuole parlare di natura come ordine e senso. L'ho sottolineato appunto perchè questo è l'equivoco: chi si scaglia contro, per esempio, la chiesa per il "contro-natura" non intende i termini nello stesso modo (e non li intende nemmeno in modo corretto, ma pazienza). Se "natura" è "ciò che c'è", niente è contro natura; se "natura" è "vita ordinata", allora anche qualcosa che c'è (fra gli uomini e fra gli animali, non importa) può essere contro-natura.
Ora: se incontri qualcuno che intende offenderti, fai bene a offenderti; se, invece, incontri qualcuno che non intende offenderti, ma solo spiegare una visione del mondo, parli con lui nei suoi termini. In generale, non ha senso contestare un intero concetto per il significato che l'altro ha dato alla parola in origine; in particolare, ha ancora meno farlo quando questo significato aderisce alla tradizione e alla nascita della parola stessa. Pur cambiando i significati con l'uso e lungo gli anni, le parole, nel loro senso originario, sono parte della costruzione di una cultura: se la scienza può parlare di "natura", oggi, è perchè "natura" è stato riferito al mondo nel suo senso originale. Se non si fosse concepito il mondo come ordinato e ordinato in un certo modo, nessuna scienza avrebbe mai provato a indagarne le leggi. Per questo il senso primitivo della parola (e di questa in particolare) ha importanza.