Page 2 of 2 FirstFirst 12
Results 16 to 21 of 21

Thread: Europa, no della Francia: scenario

  1. #16
    Lieutenant Commander Alkabar's Avatar
    Join Date
    Feb 2004
    Location
    Netherlands.
    Posts
    19.975

    Default

    Quote Originally Posted by Jarsil
    collaborare, si, al 100%.

    Unirmi con loro, far diventare la mia storia parte della loro (e viceversa) è ben altra cosa da una semplice collaborazione.
    uhm.... le due cose presentano una correlazione, se collabori con loro hai già modificato la tua storia per fare spazio a loro, perchè non si parla di singole persone, ma di popoli jarso, ogni collaborazione cambia radicalmente la cultura di un popolo.

    Onestamente non vedo nessuna radice comune "recente" che non abbia prodotto disastri, visto che quando l'europa s'è mossa per far qualcosa, per lo piu' ha smontato il mondo con qualche danno enorme.
    è importante avere tradizioni e/o radici in comune quando si parla di economia, tecnologia, industria.... ricchezza.... ???

    Probabilmente no, sono delle barriere che potrebbero anche non esserci. Il problema rimane sempre lo stesso, da millenni: la comunicazione, se si imparasse a comunicare una buona volta forse si riuscirebbe a fare anche qualcosa di buono senza preoccuparsi di radici comuni o tradizioni. E' per questo che sono tanto ottimista riguardo a internet....

  2. #17

    Default

    Quote Originally Posted by Alkabar
    è importante avere tradizioni e/o radici in comune quando si parla di economia, tecnologia, industria.... ricchezza.... ???

    Probabilmente no, sono delle barriere che potrebbero anche non esserci. Il problema rimane sempre lo stesso, da millenni: la comunicazione, se si imparasse a comunicare una buona volta forse si riuscirebbe a fare anche qualcosa di buono senza preoccuparsi di radici comuni o tradizioni. E' per questo che sono tanto ottimista riguardo a internet....
    siamo per una volta assolutamente d'accordo. Il problema è proprio che hanno battuto il tasto per la costituzioni sui concetti di comuni radici, comune storia, storia e cultura condivise... ma dove e soprattutto quando?

    Per il resto, sono assolutamente d'accordo. Barriere di tipo economico e tecnologico non dovrebbero esistere, o almeno, non dovrebbero ostacolare la libertà di movimento delle persone.
    Jarsil, the Nervous Admin of [W] Forums
    Quote Originally Posted by Ipnotik
    non gli bastava averci tolto il nostro caro PD, ora ci tolgono pure l'ASD. Manca solo una coalizione di centrosx in italia chiamata LOL, e poi siamo al completo.

    Quote Originally Posted by spinoza.it
    Il premier: “L’Italia è vittima di un passato che non passa”. E di un dittatore con una ditta.

  3. #18
    Lieutenant Commander Alkabar's Avatar
    Join Date
    Feb 2004
    Location
    Netherlands.
    Posts
    19.975

    Default

    Quote Originally Posted by Jarsil
    siamo per una volta assolutamente d'accordo. Il problema è proprio che hanno battuto il tasto per la costituzioni sui concetti di comuni radici, comune storia, storia e cultura condivise... ma dove e soprattutto quando?

    Per il resto, sono assolutamente d'accordo. Barriere di tipo economico e tecnologico non dovrebbero esistere, o almeno, non dovrebbero ostacolare la libertà di movimento delle persone.
    E' una frase banale, ma purtroppo è vera: la politica la fanno dei vecchioni carichi di retorica, quindi alla fine, invece che fondare i loro discorsi su cose solide come tecnologia, economia, risorse, ricerca, cercano di fondarle su valori relativi e relativamente poco in tema con quello che dovrebbero cercare di fare... con questi risultati qua ....

    A me fa tristezza vedere che gli europei (coi giapponesi) sono i ricercatori migliori al mondo (soprattutto gli italiani, lo sapevate?) eppure non spicchiamo minimamente nella tecnologia. Boh, adesso è ufficiale, siamo in crisi economica NERA che più nera non si può.

  4. #19
    Lieutenant Commander Shub's Avatar
    Join Date
    Oct 2003
    Location
    Firenze
    Posts
    26.134

    Default

    Io con le francesi mi unirei, loro davanti e io dietro, piano piano arrivo a tutte. La lingua? Non è un problema basta che me la passano nelle zone giuste lentamente.

    Per tutto il resto...ho amiche belghe e devo dire...si il popolo belga è uno zinzinello triste ma..le belghe hanno degli argomenti molto convincenti...e poi...azzo 500tipi di birre diverse!!!!

    Parlando seriamente.

    L'Europa sta facendo un grosso errore, doveva prima consolidare lo zoccolo duro delle 9 poi piano piano allargarsi, invece hanno aumentato subito gli appartenenti e con tutto il dovuto rispetto...nel 2007 entrerà la Bulgaria ad esempio, ho la mia bella di quella nazione e...che cacchio centrano loro adesso? Oltretutto non raggiungono alcun parametro al momento e la vita la è talmente diversa che se solamente l'euro inciderà un minimo come da noi...ci saranno 6milioni di poveri in più e 1milione di ricchi in più.

    Altra cosa....la Turchia...farla entrare in europa sotto la spinta Usa?
    I Turchi con noi hanno in comune solo una storia di guerre, genocidi, impalamenti e stupri.

    Soca!

  5. #20
    Scappato di Casa Palur's Avatar
    Join Date
    Feb 2004
    Posts
    15.760

    Default

    Quote Originally Posted by ghs
    .....
    Vedo un doppio pericolo.
    Uno è quello giustamente segnalato da te come "identita" o "cultura" .
    Insistendo su un identità o una cultura europea , si potrebbe ben presto scoprire che in realtà non esiste (e , himo , è cosi).
    Ma ne esiste un altro. Che il sistema economico creato , venga rigettato in quanto "non sentito" , distante e quindi non necessario , anzi "fastidioso" (anche se poi detta para para e solo na questione di sopravvivenza).
    Rimango convinto che una cosa come il "sentimento" in senso generico sia fondamentale in quanto indice della volontà di fare una determinata cosa.
    Bisogna cioè muoversi in maniera estremamente equilibrata in questo momento , per non far si che la casa europa non diventi una casa vuota.
    I processi di questo tipo sono lunghissimi , ma senza motivazioni a farli sono impossibili himo.

    La "questione sopravvivenza" , e lo dico anche a te alka , purtroppo , potrebbe non essere sufficienti. Non basta il gioco in difesa , serve anche una motivazione a fare , a creare , a inventare e la convinzione di farlo .
    Serve l'entusiasmo. Perchè l'uomo è un animale strano , e per quanto possa sembrare stupido , può anche decidere di suicidarsi. E spesso non basta che abbia il dubbio che suicidarsi sia stupido , deve "voler vivere". In quanto animale strano , all'uomo spesso basta pochissimo per volere vivere.
    Molto meno dell'identità o della cultura (che come già detto non esistono intese come "europee").
    Non so se mi spiego.

    Non voglio spostare il focus dalla "tecnica" alle "scienze umane" è solo che mi sembra di scorgere anche questa che ho detto , tra le motivazioni dell'evidente voto di protesta (perche di questo si è trattato in soldoni).
    E non mi trovo nemmeno troppo in disaccordo , anche se pur di non suicidarmi avrei votato si.

    Serve "qualcosa" ancora.
    Serve "qualcosa" che offra oltre alla sopravvivenza qualcosa di bello.
    E che sia sentita da francesi italiani lettoni etc etc alla stessa maniera.
    Purtroppo l'unica cosa che mi viene in mente è la champions league , e questo dovrebbe dirti tutto.

  6. #21
    Chief Petty Officer
    Join Date
    Jan 2004
    Posts
    1.267

    Default

    Io credo che i cittadini vadano stimolati sui loro interessi più spiccioli. E' necessario far capire, anche al più becero dei vecchi da bianchino al bar, che l'interesse dello stato è l'interesse del privato e che l'interesse dell'Europa è l'interesse degli stati.
    Il problema vero è la retorica dei partiti locali, che ha sempre trovato il consenso popolare nei momenti di crisi.
    Al popolino (ignorante per condizione perenne), nei momenti critici, non è possibile offrire un orizzonte ideale più forte dell'attaccamento atavico alla "Nazione", alla "Terra". E lo si fa sfruttando i soliti argomenti: immigrazione pericolosa, corruzione politica, burocrazia vessatoria, etc..
    Ottenere buoni risultati elettorali o culturali è immediato. Ho letto proprio oggi che anche i tedeschi sono su quella china.

    L'unica cosa che si può fare davvero (e che in Francia, in Irlanda e in Danimarca non hanno fatto e non fanno) è informare seriamente i cittadini sullo stato delle cose, cercando di far capire che il fallimento dell'Europa, nel mondo attuale, sarebbe la deriva di quasi tutti gli stati europei. E si dovrebbe farlo insistendo sulla relazione strettissima che c'è fra le tasche dei privati e l'economia continentale e mondiale, sottolineando il fatto che, per esempio, un'Italia fuori dall'Euro sarebbe, oggi, al collasso e i cittadini italiani starebbero peggio di come stanno ora, nonostante sia possibile che stessero meglio prima della moneta unica. Non è tornando alla Lira che si risolvono i problemi dell'economia italiana e non è rifiutando l'Europa che ci si difende dalla colonizzazione asiatica.

    Tutto questo senza parlare di cose lontane, come, per esempio, le porcherie Russe, che invece sono un problema reale per l'Europa.

    Il motivo per cui i singoli stati non si fanno carico di un'operazione culturale seria e positiva, in merito alla natura del Trattato (in questo caso) e alla necessità della strutturazione di un'Europa più forte (in generale), è da cercare nelle beghe interne ai loro stati e nella tendenza alle trame per la conservazione di posizioni di potere: esporsi al tiro del massimalismo populista è un suicidio politico. Si è visto bene in Francia, dove presidenza e governo si sono mossi solo negli ultimi giorni per arginare la propaganda del Front National e della sinistra antieuropeista. E, guarda caso, gli argomenti dei due acerrimi nemici convergevano sui soliti punti sensibili, come nazionalismo, Turchia, immigrazione ruba-lavoro, primato francese, etc..

    Quindi, sì, che alle persone serva un punto ideale a cui appendere le proprie opinioni è vero; ma è inevitabile che quel punto sia preda facile degli istinti più bassi, come quasi sempre succede anche in altri campi. Quindi è meglio non contarci troppo e procedere a piccoli passi, costruendo prima economia, mercato e sistema, in modo che qualcuno, presto o tardi, possa riconoscersi "europeo", oltre che "francese".
    Altrimenti si resta immobili a cercare di convincere mia nonna che non si stava meglio quando si stava peggio.

    Dopodiché, il Trattato non è il massimo e si può continuare a discuterne e a migliorarlo nelle sedi opportune; non è un dramma l'eventualità che alcuni decidano di non ratificare ora. Il fatto è che, nella percezione e nella conoscenza dei cittadini, non si vota il referendum sul Trattato, ma sull'Europa. Questo crea un problema grave.

Page 2 of 2 FirstFirst 12

Posting Permissions

  • You may not post new threads
  • You may not post replies
  • You may not post attachments
  • You may not edit your posts
  •  
[Output: 65.81 Kb. compressed to 56.76 Kb. by saving 9.05 Kb. (13.75%)]