Eccovi il link: www.marcotravaglio.it news del 9 settembre, la riporto visto che nn è un link fisso all'argomento.
9 settembre 2008, di Marco Travaglio
Carta canta
Il 14 maggio 2008 Giuseppe D’Avanzo, commentando le cose da me dette qualche giorno prima a “Che tempo che fa” sul neopresidente del Senato Renato Schifani e i suoi rapporti con alcuni personaggi poi risultati mafiosi, mi dava una lezione di giornalismo sulla prima pagina di Repubblica. Mi spiegava che “non sempre i fatti sono la verità”. Poi rivelava un sensazionale scoop, citando fantomatici “investigatori di Palermo” e la loro “fonte, l’avvocato di Michele Aiello”: “Il legale dice di aver saputo dal suo assistito che, su richiesta di Pippo, Aiello ha pagato l'albergo a Marco. Forse, dicono gli investigatori, un residence nei dintorni di Trabia. Michele Aiello, ingegnere, fortunato impresario della sanità siciliana, protetto dal governatore Totò Cuffaro (che, per averlo aiutato, beccherà 5 anni in primo grado), è stato condannato a 14 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso. Pippo è Giuseppe Ciuro, sottufficiale di polizia giudiziaria, condannato a 4 anni e 6 mesi per aver favorito Michele Aiello e aver rivelato segreti d'ufficio utili a favorire la latitanza di Bernardo Provenzano”.
Se D’Avanzo avesse letto la sentenza di condanna di Ciuro, saprebbe che Ciuro non è stato condannato per aver favorito la latitanza di Provenzano, ma per aver passato informazioni ad Aiello che all’epoca era un imprenditore incensurato e mai condannato per alcunchè. Questo per dire la cura con cui il noto maestro di giornalismo investigativo verifica le sue fonti. Ma questo riguarda lui, non me. Quel che riguarda me è che gli “investigatori di Palermo” non “dicono” un bel niente a proposito del sottoscritto (dove? in quali atti giudiziari? Mistero). E non dice un bel niente nemmeno l’avvocato di Aiello, Sergio Monaco, che non è “fonte” di un bel nulla, come egli stesso preciserà nei giorni seguenti con una lettera a Repubblica: “… Tengo a precisare di non essere mai stato la ‘fonte’ del Giuseppe D'Avanzo, che non conosco personalmente e col quale non ho avuto mai alcuna interlocuzione, né di altri su tale episodio”.
Eppure qualcuno - D’Avanzo, messo alle strette dalla smentita del legale, si rifugia in imprecisate “fonti vicine all’inchiesta” - ha messo in giro la falsa notizia che, ”su richiesta di Pippo, Aiello ha pagato l'albergo a Marco”: l’hotel Torre Artale di Trabia (Palermo), dove soggiornai con la mia famiglia nell’estate del 2002 (Ciuro non c’era, Aiello non l’ho mai visto né sentito in vita mia). D’Avanzo potrebbe verificarla presso l’hotel. Ma, da buon giornalista investigativo, non lo fa. Potrebbe, visto che siamo colleghi, scriviamo sullo stesso giornale e ha il mio numero di cellulare, telefonarmi per sapere come andò quella vacanza su cui qualcuno ha messo in giro quelle voci avvelenate. Non lo fa. Scrive, in prima pagina, quella notizia falsa. Che l’indomani viene ripresa da decine di quotidiani e di siti internet. Il Corriere della sera le dedica addirittura due pagine dal titolo: “Travaglio, la talpa dei boss e il giallo della vacanza siciliana”. Ma ha almeno la buona creanza di sentire la mia versione dei fatti. Il Giornale e Il Riformista la sbattono in prima pagina. Il tam-tam prosegue per giorni e giorni sulla stampa, in tv e sulla rete. Ad Annozero il viceministro Roberto Castelli rende noto che frequento “mafiosi”. Luciano Moggi, in una tv privata piemontese, mi trasforma addirittura in un amico “dei peggiori boss mafiosi”. Totò Cuffaro, appena condannato per favoreggiamento di Aiello e di alcuni mafiosi, dichiara alle agenzie: “… Abbiamo appreso che Travaglio ama fare le sue vacanze sulle nostre coste, specie se a pagare il suo conto sono altri”. Ancora un paio di mesi dopo Riccardo Arena, sul “Foglio” di Giuliano Ferrara (famiglia Berlusconi), insinua che io sia in affanno, per aver promesso di pubblicare ricevute di pagamento di quella vacanza, ma non sia in grado di farlo. Sottinteso: perché la vacanza me la pagò il “mafioso”, la “talpa dei boss”, cioè Aiello.
Bene, sono spiacente di informare lorsignori che, dopo lunghe ricerche, ho finalmente trovato l’assegno e l’estratto conto della carta di credito Diners con cui pagai il conto di quella vacanza all’hotel Torre Artale di Trabia. L’assegno, emesso il 19 agosto 2002 dal mio conto presso il San Paolo-Imi di Torino e poi negoziato dal Banco di Sicilia (che lo conservava nei suoi archivi di Palermo), ammonta a 2.526,70 euro. I restanti 2 mila euro li pagai con la carta Diners (versamento datato 18 agosto 2002).
Certo, è curioso che io debba render conto di una mia passata vacanza, soltanto per aver osato raccontare in tv alcuni fatti veri e documentati sul presidente del Senato (il quale naturalmente non ha mai voluto chiarirli, anche perché nessuno gli ha mai chiesto di farlo). Ma pubblico entrambi i documenti, infischiandomene della privacy, perché non ho nulla da nascondere e mi auguro che chi diffuse e amplificò quella falsa notizia voglia renderli noti ai suoi lettori per riparare, sia pur tardivamente e parzialmente, all’enorme danno fatto alla mia onorabilità personale. So che nessuno mi chiederà scusa per aver messo in circolo quelle menzogne sul mio conto. Ma spero almeno che, in cuor suo, si vergogni.
L'assegno
L'estratto conto della carta di credito
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"Mort dieu! Mi piaci come piaceva l'aceto a Cristo e ai suoi ladroni". Lorencillo
"Porco-Demonio-tenete-duro-stiamo-arrivando!. Lorencillo
pazzo se mi ingrassetti le parti principali o fai un riassunto mi fai un favore che nn ho voglia/tempo di leggere tutto e mi interesserebbe sapere quali altre argomentazioni porta la Corte.
Mclove che ne pensi di questa storia?
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Last edited by Ipnotik; 15th October 2008 at 11:43.
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Io sapevo che era venuto fuori, e che aveva risposto alle accuse proprio ad Anno Zero (oltre che sul blog).
Ad accusa, si era difeso.
Cosa che spesso, al contrario, coloro che lo accusano non fanno.
Solitamente si dice "chi tace acconsente"... invece di difendersi come dovrebbero se sono innocenti![]()
questo è il paradigma della società di merda in cui viviamo
chi è innocente non dovrebbe difendersi dalle accuse, non dovrebbe essere accusato proprio, e se accusato, non dovrebbe avere l'onere di difendersi per provare la propria innocenza, dovrebbe essere considerato tale fino a prova contraria
ma qui le prove ci sono. chiare e visibili a tutti.
Travaglio (e altri giornalisti) non mi pare che dicano "questo è corrotto/colluso/ecc.." così a gratis e poi dicono "tra 2 week vi mostro perchè".
quando parlano, portano le prove.
Allora in quel caso, se io sono innocente, dimostro che quelle prove non sono reali (come ad esempio ha fatto lui stesso alle accuse dell'albergo dei mafiosi).
Easy, no? Inoltre mi pare che accusi sempre persone che hanno un bel seguito. Possibile che nessuno dei lecchini portaborse, trovi modo di rendere infondate le accuse?
si ma il fatto è che ciò che dice avranno pur una base di verità. non credo si possa passare liscio il fatto di aver dato del bloccaprocessimafiosi ad un giudice. ora, il discorso è che, secondo me, è un fatto molto più rilevante il fatto di avere una persona sospettata di collusione mafiosa chiamato "l'ammazzasentenze" a possibile giudice della cassazione, con tutti i problemi etici e morali che comporta, piuttosto che il travaglio arricchito.
ripeto, mi sa molto di "saviano arricchito" per evitare di affrontare i problemi che queste personalità pongono, piuttosto del fine o lo scopo al quale vogliono giungere. credo sia un po' come se il tuo capo ti licenziasse perchè lavori per lo scopo di aumentare di livello, anche se nel frattempo contribuisci a far andare avanti l'azienda.
"Ci si chiede:[...] perchè con tanta ostinazione si difende il godimento, l'ebbrezza? Perchè l'interesse per le proprie faccende è così scarso fuori dai propri quattro muri? Perchè si evita la discussione?
Risposta: Da una discussione non ci si può ripromettere niente. Una discussione sulla forma attuale della nostra società, o anche soltanto sulla condizione dei suoi componenti meno importanti, costituirebbe immediatamente e irreparabilemnte una minaccia totale alla forma di questa società stessa"
Bertolt Brecht, scritti teatrali
ma invece di parlare di travaglio, parliamo di Carnevale?
fate finta che nel video c'è Vespa che parla. Parliamo di Carnevale...
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Il 14 maggio 2008 Giuseppe D’Avanzo, commentando le cose da me dette qualche giorno prima a “Che tempo che fa” sul neopresidente del Senato Renato Schifani e i suoi rapporti con alcuni personaggi poidieci anni dopo, e lui ha smerdato spalato merda a cottimo in proposito, perchè tizio dieci anni prima, ha frequentato uno che, dieci anni dopo, si è rivelato mafioso risultati mafiosi, mi dava una lezione di giornalismo sulla prima pagina di Repubblica. Mi spiegava che “non sempre i fatti sono la verità”. Poi rivelava un sensazionale scoop, citando fantomatici “investigatori di Palermo” e la loro “fonte, l’avvocato di Michele Aiello”: “Il legale dice di aver saputo dal suo assistito che, su richiesta di Pippo, Aiello ha pagato l'albergo a Marco. Forse, dicono gli investigatori, un residence nei dintorni di Trabia. Michele Aiello, ingegnere, fortunato impresario della sanità siciliana, protetto dal governatore Totò Cuffaro (che, per averlo aiutato, beccherà 5 anni in primo grado), è stato condannato a 14 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso. Pippo è Giuseppe Ciuro, sottufficiale di polizia giudiziaria, condannato a 4 anni e 6 mesi per aver favorito Michele Aiello e aver rivelato segreti d'ufficio utili a favorire la latitanza di Bernardo Provenzano”.
Se D’Avanzo avesse letto la sentenza di condanna di Ciuro, saprebbe che Ciuro non è stato condannato per aver favorito la latitanza di Provenzano, ma per aver passato informazioni ad Aiello che all’epoca era un imprenditore incensurato e mai condannato per alcunchè[Se riguarda lui invece, i lfatto che non fosse ancora condannato di niente, ne prova la buona fede. Questo per dire la cura con cui il noto maestro di giornalismo investigativo verifica le sue fonti. Ma questo riguarda lui, non me. Quel che riguarda me è che gli “investigatori di Palermo” non “dicono” un bel niente a proposito del sottoscritto (dove? in quali atti giudiziari? Mistero). E non dice un bel niente nemmeno l’avvocato di Aiello, Sergio Monaco, che non è “fonte” di un bel nulla, come egli stesso preciserà nei giorni seguenti con una lettera a Repubblica: “… Tengo a precisare di non essere mai stato la ‘fonte’ del Giuseppe D'Avanzo, che non conosco personalmente e col quale non ho avuto mai alcuna interlocuzione, né di altri su tale episodio”.
Eppure qualcuno - D’Avanzo, messo alle strette dalla smentita del legale, si rifugia in imprecisate “fonti vicine all’inchiesta” - ha messo in giro la falsa notizia che, ”su richiesta di Pippo, Aiello ha pagato l'albergo a Marco”: l’hotel Torre Artale di Trabia (Palermo), dove soggiornai con la mia famiglia nell’estate del 2002 (Ciuro non c’era, Aiello non l’ho mai visto né sentito in vita mia). D’Avanzo potrebbe verificarla presso l’hotel. Ma, da buon giornalista investigativo, non lo fa. Potrebbe, visto che siamo colleghi, scriviamo sullo stesso giornale e ha il mio numero di cellulare, telefonarmi per sapere come andò quella vacanza su cui qualcuno ha messo in giro quelle voci avvelenate. Non lo fa. Scrive, in prima pagina, quella notizia falsa. Che l’indomani viene ripresa da decine di quotidiani e di siti internet. Il Corriere della sera le dedica addirittura due pagine dal titolo: “Travaglio, la talpa dei boss e il giallo della vacanza siciliana”. Ma ha almeno la buona creanza di sentire la mia versione dei fatti[Cosa che lui, rugardo agli altri, non fa mai!]. Il Giornale e Il Riformista la sbattono in prima pagina. Il tam-tam prosegue per giorni e giorni sulla stampa, in tv e sulla rete. Ad Annozero il viceministro Roberto Castelli rende noto che frequento “mafiosi”. Luciano Moggi, in una tv privata piemontese, mi trasforma addirittura in un amico “dei peggiori boss mafiosi”. Totò Cuffaro, appena condannato per favoreggiamento di Aiello e di alcuni mafiosi, dichiara alle agenzie: “… Abbiamo appreso che Travaglio ama fare le sue vacanze sulle nostre coste, specie se a pagare il suo conto sono altri”. Ancora un paio di mesi dopo Riccardo Arena, sul “Foglio” di Giuliano Ferrara (famiglia Berlusconi), insinua che io sia in affanno, per aver promesso di pubblicare ricevute di pagamento di quella vacanza, ma non sia in grado di farlo. Sottinteso: perché la vacanza me la pagò il “mafioso”, la “talpa dei boss”, cioè Aiello.
Bene, sono spiacente di informare lorsignori che, dopo lunghe ricerche, ho finalmente trovato l’assegno e l’estratto conto della carta di credito Diners con cui pagai il conto di quella vacanza all’hotel Torre Artale di Trabia. L’assegno, emesso il 19 agosto 2002 dal mio conto presso il San Paolo-Imi di Torino e poi negoziato dal Banco di Sicilia (che lo conservava nei suoi archivi di Palermo), ammonta a 2.526,70 euro. I restanti 2 mila euro li pagai con la carta Diners (versamento datato 18 agosto 2002).
Certo, è curioso che io debba render conto di una mia passata vacanza, soltanto per aver osato raccontare in tv alcuni fatti veri e documentati sul presidente del Senato (il quale naturalmente non ha mai voluto chiarirli, anche perché nessuno gli ha mai chiesto di farlo). Ma pubblico entrambi i documenti, infischiandomene della privacy, perché non ho nulla da nascondere e mi auguro che chi diffuse e amplificò quella falsa notizia voglia renderli noti ai suoi lettori per riparare, sia pur tardivamente e parzialmente, all’enorme danno fatto alla mia onorabilità personale. So che nessuno mi chiederà scusa per aver messo in circolo quelle menzogne sul mio conto. Ma spero almeno che, in cuor suo, si vergogni.
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Prendiamo per vero TUTTO ma proprio TUTTO quel che dice travaglio.
Ne possiamo senz'ombra di dubbio deddure che.
Usa due pesi e 2 misure a seconda che debba smerdare qualcuno o difendersi da smerdamenti altrui e che la repubblica è un giornale poco serio.
Prendiamo per vero anceh tutto il video: anche a magistratura è un covo di merdosi e quindi basta con le maga indignazioni quando qualcuno "attacca" i giudici le toghe rosse etc.
Ipnotik cosa vuoi che diciamo su carnevale lal?