Premetto che faccio un discorso generale perché non conosco nel dettaglio le aliquote delle PIva rispetto ai lavoratori dipendenti. Ciò premesso, è concettualmente errato dire che una partita IVA deve pagare meno perché ha il rischio di impresa.
Le imposte si pagano per l'erogazione dei servizi pubblici (sanità, scuola ecc) e, in teoria, ognuno dovrebbe pagare proporzionalmente, in maniera magari più progressiva possibile, a quanto guadagna. Dire "un artigiano deve pagare meno, in proporzione, di un cameriere perché se c'è il lockdown non guadagna" è una idea concettualmente sbagliata su cosa sia la fiscalità in generale. L'artigiano può tranquillamente assicurarsi contro l'evento avverso di "sospensione attività non volontaria" e detrarre le spese sostenute. Altrimenti può andare a fare il cameriere. Quello che non dovrebbe fare, è pagare meno imposte del dipendente. La partita IVA (dall'imprenditore al piccolo avvocato) non può traslare sulla collettività il proprio rischio di impresa.