E' un argomento che mi serebbe tanto piaciuto discuterne, SSR secondo me ha delle scene di grandissimo impatto, come lo sbarco che citi, una sequenza mozzafiato e frenetica che è obbiettivamente da storia del cinema, poi il film scade nel solito trito, una squadra di supersoldati muore tutta per compiere una missione simbolica dietro le linee nemiche e questo ti trascina lontano secondo me dall'immagine della guerra, nel comprendere gli intenti simbolici che Steven S. mi scade in battutelle Americane alla G. I. Joe, il minestrone è quindi condito, c'è il veterano sborone, il cecchino che parla con dio, la mammoletta paurosa e il caposquadra dallo sguardo languido sempre indeciso che trova la soluzione all'ultimo momento, il tedesco malvagio solo e sempre cattivo, infine l'eroe Ryan che è il classico bravo ragazzone di campagna americano che l'esercito non può permettersi di perdere...
La Sottile linea rossa, invece a mio avviso è una mazzata allo stomaco, non ha un vero e proprio protagonista, all'interno di una macchina che travolge tutto come la guerra, tutte le figure interrogano le loro paure e ambizioni con umanità, non ci sono eroi ne rambi, solo giovani mandati al macello da ambo le parti, capitani preoccupati o senza scrupoli, in una guerra sporca non farcita di cavalleria, una guerra viva e vera che fa pensare. Quando finisci di vederlo non lo liquidi, rievocando le battute di un cecchino fissato con la religiosità, ammetto che sono due film validi ma a mio avviso il secondo rispetto al primo è inarrivabile.