Originally Posted by Shub
siamo alla seconda pagina per contratto ancora non puoi mandarlo in vacca
edit: pz ho fatto scattare la terza pagina![]()
Originally Posted by Shub
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Originally Posted by Alkabar
il grafico relativo all'andamento della temperatura fino ai giorni nostri non va altro che confermare l'alta variabilità della stessa e può contenere al suo interno, in qualunque punto il grafico relativo all'andamento dal 1880 ad oggi.
se poi osservi attentamente le temperature all'anno 0 vedi come in 500 anni ci siano stati +3°C di differenza. Ora dal 1880 al 2000 ci sono +0.6°C, mi sembra perfettamente in linea.
Riferiamo all'esempio di varese, cambiando pagina:
http://www.astrogeo.va.it/statisti/statmet.htm
marzo: il più caldo è il 2005, però è anche il più freddo
maggio: il più caldo è il 2001, il più freddo l'84
luglio: vacca che caldo, è l'anno più caldo dell'ultimo secolo! sì se fossimo nel 1983
leggiamo invece con attenzione un repor sull'andamento degli uragani nel 2004, l'annata record a livello di numero
http://www.meteo.it/meteorologia/ura...63_awEpson.htm
ora che siamo alla 3° pagina si può mandare tutto in vacca![]()
intanto aspettiamo l'intervento chiarificatore Galandil
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Nu, mi dissero che io e solo io posso dalla prima!Originally Posted by Alkabar
Cmq ho un'amica che vive in Texas nelle zone che saranno colpite, l'hanno già sgomberati ieri alle 16,00 ore italiane era online e ci parlavo, stava impacchettando tutto.
A sto giro Bush si è mosso in tempo.
0.6 gradi sono una MAREA di energia in più -.-, la pendenza della curva inoltre è evidente. La variabilità dipende dal fatto che è una curva statistica, il punto di questa curva in particolare è che è possibile tracciare una retta, quindi c'è una netta e chiara correlazione tra tempo passato e temperatura. Buon dio se studiaste un po' di matematica.Originally Posted by kopl
Ti vorrei anche far notare che c'è una netta correlazione anche tra concentrazione di co2 e temperatura come dimostrano i due grafici messi a confronto nel secondo articolo, in teoria questo dovrebbe già dissiparti ogni dubbio, invece che stare a fare il politico. Lascio tutto nella mani di Galandil, che ne sa qualche cosa in più di me sicuramente e può dirne di più.
e per di più mi hai anche citato un articolo che dice chiaro e tondo che nel 2004 le temperature dell'oceano sono state anomalmente più alte..... -.-
Chissà perchè capitano sempre più frequentemente, mah va beh, tutti sogni.
ti sei perso questo passaggio:
In particolare è dal 1995 che le SST (Sea Surface Temperatures – temperature marine superficiali) dell’Atlantico Tropicale Settentrionale sono costantemente di 0,3 – 0,6 °C superiori rispetto al ventennio precedente: un riscaldamento che spiegherebbe la maggior attività degli uragani. Come mai però l’Atlantico si è improvvisamente riscaldato? C’è forse lo zampino dell’effetto serra? In realtà questo aumento delle SST si inserisce in un meccanismo di variazioni cicliche delle temperature superficiali dell’oceano. Tali cicli hanno la durata di qualche decennio, e nel XX secolo anche in altre occasioni si è osservato un repentino passaggio dell’Atlantico da una fase relativamente fredda ad una più calda: si è improvvisamente riscaldato difatti nel 1926, è rimasto nella modalità calda fino alla fine degli anni ’60, per poi passare agli inizi degli anni ’70 ad una nuova fase fredda durata fino al 1995. Il trend attuale, con un numero elevato di uragani, dovrebbe quindi durare ancora 10-20 anni.
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Allora, raga, chiariamoci le idee.
In una materia così incasinata e, tra l'altro, ancora poco conosciuta come lo studio del clima terrestre, i dati di fatto sono tanti, le conclusioni incontrovertibili che se ne possono trarre invece poche.
Parto dagli esempi postati finora. La carota di ghiaccio di Vostok (su cui si basano i dati del link numero 2 postato da Alkabar) è stata utilissima a geologi e climatologi per capire una verità incontrovertibile sulla nostra atmosfera: l'elevatissima correlazione fra quantità di CO2 presente in atmosfera e livello di temperatura media del pianeta. Sarebbe a dire che, maggiore è la quantità di CO2 in atmosfera, maggiore è la temperatura media del pianeta. Ed è, in fondo, quello che diceva Glasny, l'effetto serra si sperimenta facilmente anche all'interno di una serra, appunto. Questo, chiaramente, a causa delle proprietà chimico-fisiche dell'anidride carbonica, che, per dirla semplicemente, funge da "schermo" per l'energia in uscita, intrappolandola al di sotto dell'atmosfera. E questa è una conclusione.
Ora passiamo al trend attuale dell'aumento di CO2 nell'atmosfera. Per fare un paragone chiaro, nel 1600 c'erano all'incirca 280 ppm di CO2 (ppm = parti per milione, e cioé in media, su un milione di molecole atmosferiche, 280 erano di CO2). Al giorno d'oggi, cioé nel 2005, ci sono invece 380 ppm di CO2. E il ritmo di crescita attuale è di 2 ppm all'anno. Facendo un rapido calcoletto aritmetico, in 400 anni, dal 1600 al 2000, il trend di crescita è stato di 0,25 ppm all'anno, contro i 2 attuali. Come dire, che ogni anno nell'epoca contemporanea abbiamo aumentato del 800% la quantità di CO2 immessa nell'atmosfera, rispetto alla media precedente calcolata negli ultimi 400 anni.
Ma c'è anche un altro fattore da considerare. Valutando i grafici dei valori di CO2 atmosferici ricavati dalla carota di Vostok, ci si rende conto che, negli ultimi 500.000 anni le variazioni di CO2 sono state cicliche, con aumenti e diminuzioni. La cosa interessante è che, nell'ultimo periodo (circa 15.000 anni), c'è stata un'inversione di tendenza rispetto all'andamento previsto. O meglio, all'incirca 8000 anni fa, la quantità di CO2, invece di diminuire come era successo in passato, ha iniziato ad aumentare. Un'ipotesi interessante avanzata da William Ruddiman è che l'unico motivo valido per questa inversione di tendenza sia stato causato dall'uomo, con l'inizio dello sviluppo dell'agricoltura (causa deforestazione, che come tutti sappiamo aumenta i livelli di CO2 nell'atmosfera a discapito dell'ossigeno). Inoltre, lo sviluppo dell'agricoltura ha causato un aumento "incontrollato" rispetto all'equilibrio naturale della popolazione umana, e, che vi sembri buffo o no, questo aumento di popolazione ha contribuito ad un ulteriore aumento di CO2 e, soprattutto, idrocarburi (principalmente metano) causati... beh, causati, come dice Shub, da escrementi (tant'è che l'inversione di tendenza sulla variazione di metano, che era in diminuzione secondo i cicli precedenti, da 5000 anni fa in poi è andato aumentando). Queste considerazioni, chiaramente, sono anche confermate dall'antropologia (inizio dello sfruttamento agricolo, aumento della popolazione umana, ecc.).
Una conseguenza interessante di tale ipotesi però qual'è: è che, seguendo il trend "naturale", avremmo dovuto avere entro breve una nuova glaciazione, cosa che l'essere umano ha evitato, suo malgrado, contribuendo al riscaldamento globale.
Quindi, per ora, possiamo affermare che, è vero che l'incremento di CO2 in atmosfera è decisamente aumentato (e non solo nell'ultimo periodo, dall'industriale in poi, ma dalla semplice comparsa dell'uomo "civilizzato" o quantomeno evoluto al punto da sfruttare l'agricoltura come mezzo di sopravvivenza e sussistenza), ma è anche vero che questo aumento ha contribuito ad allontanare la venuta di una glaciazione.
I detrattori delle teorie ambientalistiche più estreme chiaramente utilizzano questa conclusione a loro vantaggio ("abbiamo eliminato il rischio di una glaciazione!"), mentre i fanatici di tali teorie mettono sul piatto della bilancia altri problemi ("ma così abbiamo contribuito all'aumento delle zone desertiche!"). La cosa interessante è che entrambi hanno ragione.
In tutto questo contesto si inserisce anche il vecchio discorso del buco nell'ozono, che contribuisce anch'esso ad un riscaldamento della temperatura globale, non proteggendo l'atmosfera terrestre dai raggi UV provenienti dal sole. Fenomeno, questo più degli altri, dovuto esclusivamente all'uomo "post-industriale".
Questo è il panorama attuale, basato su studi e informazioni ricavate dal passato. Ma come c'azzecca questo discorso con gli eventi di questi giorni legati agli uragani? La risposta è una sola: non lo sappiamo. I motivi che concorrono alla creazione di uragani più o meno violenti non sono ancora del tutto chiari neanche agli esperti, e additare il riscaldamento globale come UNICA causa alla formazioni di uragani di siffatta violenza è alquanto restrittivo e, in ultima analisi, errato.
Però questa considerazione non deve portarci minimamente a sottovalutare il problema relativo alla CO2 atmosferica in rapido aumento. Il clima del pianeta Terra è un sistema ancora da scoprire in gran parte, con ingressi e uscite molto complesse, con retroazioni ancora da capire in fondo, e mettersi a giocare con un sistema dall'equilibrio instabile (equilibrio instabile inteso da un punto di vista della teoria dei sistemi, puntualizzo) di cui non si conoscono perfettamente ingressi, uscite e retroazioni è come voler giocare a rimpiattino utilizzando un litro di nitroglicerina.
A tutto questo aggiungiamoci effetti di riscaldamento non dovuti alla CO2 o al metano, ma anche al semplice utilizzo massiccio di, che ne so, impianti di condizionamento (che aumentano il riscaldamento globale), frigoriferi, ecc., tutti sistemi che danno un apporto positivo all'aumento della temperatura media del pianeta.
Dal mio punto di vista, la possibile soluzione è una sola, e cioé sfruttare questo allontanamento della prossima glaciazione da noi stessi causato per avere il tempo di studiare ancora più a fondo il sistema climatico terrestre, e contemporaneamente diminuire la quantità di CO2 e idrocarburi immessa nell'atmosfera (per evitare di superare un eventuale "punto di non ritorno" che neanche conosciamo), utilizzare l'energia in modo più oculato (leggi: evitare sprechi inutili) e smetterla, soprattutto, di considerare il tutto sotto una ristretta e bieca ottica di guadagno nell'immediato (leggi: la teoria economica di Smith va buttata nel cesso, è il caso di passare a considerare con maggiore attenzione la teoria economica di Nash, che sicuramente conoscerete grazie al film A Beautiful Mind), accantonando l'idiozia da politica odierna che è ormai totalmente asservilita al potere economico bieco e abietto di cui sopra.
Scusate la lunghezza, ma era necessaria.
P.S.: In tutto il discorso non ho neanche considerato l'effetto sul clima dell'inversione di polarità del campo magnetico terrestre. E sappiate che oggi siamo all'inizio di una nuova inversione di polarità, cosa che influisce sul clima in quanto gli strati alti dell'atmosfera (in particolare la ionosfera) sono costituiti da plasmi, cioé gas ionizzati che risentono pesantemente dell'effetto del campo magnetico terrestre.
Originally Posted by kopl
riguardo al co2 gallandil ti ha abbondantemente risposto.
Gallo parla di ingressi, retroazioni e uscite, quello della retroazione è un concetto un po' particolare, ma vale in un certo senso anche per la metereologia: gli uragani nella zona equatoriale si genererebbero comunque, è innegabile, solo che un PLAUSIBILE E VEROSIMILE "ingresso" in quel sistema è la temperatura del mare.
riguardo a quel passaggio: può essere, ma considerano una sola causa a un fenomeno molto vasto, improbabilerrimo. E' molto più probabile che l'inquinamento c'entri eccome.
L'inversione di polarità è iniziata secoli fa e si dice che dovrebbe iniziare a mostrare i suoi effetti non prima del 2400, e spero che se tra 4 secoli siamo ancora messi bene si possa fare qualcosa.
La relazione tra uragani e aumento della temperatura è diretto, se la temperatura media del pianeta aumenta è salita di 1 grado nell'ultimo secolo, e se prima un ciclo di uragani violenti si verificava quando l'oceano aveva una temperatura superiore di 0.6 gradi alla media, non sembra ovvio che ora siamo perennemente in una situazione che nel passato era considerato periodo di uragani ? Se si aggiunge il fatto che la variazione ciclica della temperatura dell'atlantico contribuisce per altri 0.6-0.9 gradi, si capisce come mai nel 1900 gli uragani che devastarono gli usa avevano forza 3, mentre ora hanno forza 5 o fuori scala.
Ciò comporta, senza pensarci troppo, che finito il periodo ventennale, gli uragani non cesseranno ma saranno forza 3 invece di 5, e aumentando la temp di un altro grado nei prossimi decenni, potrebbero restare oltre forza 5 per un bel po'. Un altro fattore che favorisce gli uaragani, è che le acque delle coste sono riscaldate proprio dalla presenza dell'uomo, e quindi contribuiscono al rafforzarsi degli uragani. E' vero cmq che non si sa tutto su come si forma un uragano, in particolare non si conosce la fonte di una parte della loro energia.
Per quanto riguarda le diminuzioni/aumenti di co2 e metano nell'atmosfera, si tratta del risultato di processi biologici(incluso shub, ma lui sopratutto per il metano), e la combustione in particolare inverte il processo di fotosintesi che nel passato ha intrappolato la co2 dell'atmosfera. Ricordo che il petrolio si chiama combustibile fossile non a caso, ma perchè si tratta di fossili(per lo più di alberi di foreste sommerse nel passato).
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