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Thread: tecnologia o fede ?

  1. #31
    Lieutenant Commander Alkabar's Avatar
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    Quote Originally Posted by Drako
    Non ti sto contestando il contesto della nascita e crescita della religione, ma semplicemente non puoi dare dell'ignorante, ottuso, disperato a mezza italia senza cognizione di causa.

    E dove sono di grazie questi costoro quando si tratta di impedire che la chiesa cattolica imponga la sua interpretazione del mondo per fare delle leggi ?

  2. #32
    Lieutenant Commander Shub's Avatar
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    Se ne sbattono perchè non sono credenti ma semplicemente vanno in chiesa perchè così gli hanno insegnato.

    Thats all.

  3. #33
    Lieutenant Commander Hagnar's Avatar
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    Quote Originally Posted by Shub
    Se uno è stupido sono problemi suoi a me la cosa non tange.
    La storia insegna, la religione è stato appannaggio dell'ignoranza, ha portato guerre e desolazione, è il rifugio dell'ignorante e dell'ottuso.
    Vero che tutti chi più chi meno ci si rifugia quando sta male, quando ha qualcuno caro che sta male, quando la vita è una merda e non sai ndo sbattere la testa ma a prescindere la fede è una droga che colpisce chi vive in certe condizioni.
    L'illusione di una vita oltre la vita dove l'umile sarà il primo, dove il diseredato sarà il benedetto, dove chi da riceverà in cambio tutto....
    Guarda caso le religioni sono nate tutti in contesti poveri e di disperazione...sono nate quando la conoscenza del mondo da parte dell'uomo era poca e quindi l'inspiegabile era l'ordinario.
    Poi rigirala come vuoi...ripeto a me poco tange.
    Uppo.... ma la mia domanda è : se la religione è tutta una farsa , cosa esistiamo a fare? Io un ' idea ce l'avrei...........
    Spoiler


    Quote Originally Posted by Bortas
    Un minimo di coerenza perfavore, poi con dei rigirii di termini degni dei poeti futuristi o dadaisti, presto faremo dei post dove uno scriverà "Frush Frush" e l'altro per dargli contro "Bang Bang"...

  4. #34
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    Il senso della vita lo lascio ai filosofi, ai santoni e a chi non ha un cazzo da fare Io preferisco godermela loro facciano un pò che gli pare.


  5. #35
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    Quote Originally Posted by kopl
    non è solo energetico il consumo, pensa anche al fabbisogno generale di cibo, case etc...
    se vivi 200 anni almeno 100 li devi passare a lavorare
    quanti figli avrai
    quante persone ci saranno al mondo
    come riusciremo a vivere
    quanto stresseremo il nostro pianeta
    per me 200 anni è da pazzi, 100 bastano e avanzano, il resto sarebbero solo danni
    Già risposto.

    Secondo me è quasi una implicazione, se aumenta la durata della vita diventiamo esploratori e cerchiamo anche un modo per viaggiare veloci senza lasciarci le penne .....

    Siamo in grado, volendo, di bloccare l'avanzata di un deserto, anzi se vogliamo siamo in grado di cancellarlo un deserto. Quando si passerà alla colonizzazione dei pianeti del sistema solare (se non ci facciamo fuori prima in qualche modo bizzarro) perchè non dovremmo essere in grado di modificare significativamente la faccia di un pianeta. Prendendo come assunto base che per modificarlo si sfruttano le risorse del luogo (Idrogeno e ossigeno fondamentali, su marte e venere dovrebbero esserci dei quantitativi paragonabili a quelli sul pianeta terra) perchè no ?


    O, è difficile, non ho detto che è facile, ma sicuramente è possibile. Io scommetto, ma purtroppo non potrò pagarti se vinci perchè per quando lo faranno saremo già morti e sepolti, che prima o poi cercheranno di colonizzare sia marte che venere.

  6. #36
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    Quote Originally Posted by Hagnar
    Uppo.... ma la mia domanda è : se la religione è tutta una farsa , cosa esistiamo a fare? Io un ' idea ce l'avrei...........
    Bang bang, non sto neanche ad aspettare che fai frush frush !

    A parte gli scherzi: senso della vita ? E' una interpretazione, decidi te che senso vuoi dargli, perchè doversi rifare a una multinazionale della fede dico io ? Gli organismi nascono per vivere fare due cose in croce e poi morire <--- mia interpretazione. Conseguenza logica: però ho sensi e intelligenza umana, chi voglio essere e il senso che voglio darmi me lo decido da me, fanculo i preti e le congiunture astrali.

  7. #37
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    In Occidente il cristianesimo ormai è una religione minoritaria, ateismo e agnosticismo la fanno da padrone, e nonostante ciò che ci vogliono far credere anche in Italia è così. Quando le masse non sono più composte al 90% da analfabeti ma da un quasi 100% capace di leggere e un buon 60% con una qualche cultura fisolosofica, la religione perde tutto il potere e tende a scomparire.
    Per quanto mi riguarda sono agnostico e mi sono fatto un'idea di Dio e del senso della vita senza bisogno di bibbie o preti che mi dicano cosa devo credere o pensare, e sinceramente pensando alle persone che conosco, mi vengono in mente pochissimi cristiani che si professano almeno credenti, e nessuno praticante.
    Waiting for nothing
    AKA Ganondorf - Lista giochi giocati dal 97 a oggi in spoiler :
    Spoiler

    "Chi non sa fare la guerra, molto difficilmente può fare la pace"
    Playing Starcraft 2

  8. #38
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    Da il libero nero del cristianesimo di jacopo fo

    I cristiani mangiano i bambini?


    Credo che dobbiamo in gran parte al Cristianesimo se oggi il mondo ci appare meno inumano, sadico e violento che in passato. Per 2000 anni, milioni di credenti hanno cercato in ogni modo di testimoniare la parola di pace e amore che Gesù ha predicato. Si vedevano credenti al capezzale dei malati, a raccogliere orfani per strada, a curare i feriti dopo le battaglie e i saccheggi. C'erano cristiani come San Francesco a dare un tetto e conforto ai divorati dalla lebbra e cibo a chi moriva di stenti. E molti come lui attraversavano le prime linee delle battaglie per cercare di porre pace tra gli eserciti. C'erano fedeli a soccorrere i superstiti delle inondazioni, dei terremoti, delle carestie. C'erano cristiani a cercare di porre un limite alla brutalità verso gli schiavi e i servi della gleba oppressi dai "possessores". Cristiani che si esponevano in prima persona pur di ottenere la grazia di un innocente condannato senza prove, solo a causa della follia del fanatismo religioso. Si son visti sacerdoti costruire comunità di indios e morire insieme a loro quando i conquistatori cattolici decidevano che riunirsi in comunità egualitarie e non pagare le tasse costituiva un crimine contro Dio e la corona. Furono sacerdoti a creare cooperative e scuole per i lavoratori, a organizzare le casse di mutuo soccorso, a far fuggire ebrei e zingari perseguitati... Ma queste persone meravigliose, che in due millenni hanno contribuito grandemente a migliorare la condizione umana e civile dei minori, raramente facevano parte dei vertici della Chiesa. Com'è accaduto per tutte le religioni del mondo, nel momento in cui sono diventate "culto di Stato", i centri di potere delle principali chiese cristiane sono stati conquistati da individui spregiudicati e scaltri pronti a sfruttare fede e slancio mistico al solo scopo di acquistare ricchezza e autorità. Certo, dobbiamo stare attenti a non generalizzare: ci sono stati uomini religiosi assunti a grandi cariche nella sfera ecclesiastica che hanno agito con giustizia e notevole onestà e che soprattutto hanno condiviso, mettendo a rischio anche la propria vita, il diritto alla dignità e alla sopravvivenza dei poveri, colpendo con parole e atti concreti i ricchi pasciuti e potenti, nemici di Cristo e degli uomini (da un'omelia di Sant'Ambrogio). Per secoli i papi continuarono a vendere le cariche religiose al miglior offerente e per essere ordinato vescovo bastava pagare, non era necessario neppure essere preti. Giulio II consacrò cardinale un ragazzino di sedici anni per denaro. Così, alla fine, molti lestofanti si sono fatti eleggere perfino papi e si sono macchiati di crimini agghiaccianti. Oggi, Papa Woityla si rende perfettamente conto di questa nefasta memoria storica e ha sentito il dovere di chiedere perdono a Dio per i peccati commessi da coloro che rappresentavano e appartenevano alla Chiesa. Ma, ahimé, per quanto esteso sia l'elenco degli atti nefasti ricordati non possiamo pretendere che esso risulti completo. Allora ci siamo presi la briga di raccogliere, con dovizia di particolari, il maggior numero di documenti che ci producano un'idea meno vaga del "peccato" di cui si sarebbe macchiata la Chiesa. Nel realizzare questa ricerca ci siamo trovati davanti un quadro terrificante, costellato da un numero incredibile di episodi alle volte grotteschi ma sempre tragici. Fatti per lo più sconosciuti perfino agli studenti della facoltà di storia. Infatti, non sono storie che si trovano su tutti i libri. Anzi, i testi che raccontano questi eventi (salvo rare eccezioni) sono collocati in un limbo per super specialisti (e ci sorge il dubbio che siano scritti in un linguaggio astruso ed erudito proprio perché rimanga quasi impossibile leggerli). Ma per quale ragione ci siamo imbarcati in una simile avventura? Non certo per un anticlericalismo maniacale da mangiapreti di fine secolo. Oggi anche nel clero si è aperto un dibattito molto fertile sulla ricerca storica del percorso delle religioni. Per fortuna tutta la Chiesa è percorsa da una grande febbre di rinnovamento e ovunque nascono gruppi di fedeli che cercano di praticare la parola di Gesù e costruiscono solidarietà, libertà, pace, opportunità di affrontare insieme, nell'amore, le difficoltà della vita. Superando ostacoli che si frappongono ancora alla realizzazione di un mondo dove anche la vita prima della morte sia degna di essere vissuta. Ma perché questo rinnovamento sia fertile è indispensabile immergersi profondamente nel clima storico, politico e religioso che determinò il sacrificio di tanti martiri, vittime della parte corrotta e autoritaria del clero spesso in combutta con i gruppi di potere. Solo se riusciamo ad analizzare e discernere la natura e la gravità degli abusi si può costruire quella coscienza e quella cultura che potrà impedire il ripetersi di tali orrori. Questo libro è dedicato a tutti i cristiani e agli uomini di fede diversa di buona volontà. è dedicato anche agli atei che, proprio perché non credenti, hanno l'obbligo morale di possedere un profondo senso religioso della vita.


    Gesù amava le donne



    Gesù predicava l'amore, la fratellanza e la pietà in un'epoca nella quale questi sentimenti erano considerati spesso infamanti segni di debolezza. I Vangeli ci testimoniano che fra i seguaci da lui più stimati c'erano in prima fila le donne. Ancora, gli Evangelisti narrano come Gesù disprezzasse la ricchezza e condannasse violentemente coloro che tentavano di fare mercato della fede. Questa filosofia mette, da subito, i cristiani in contraddizione con la cultura e i potenti del loro tempo e ben presto iniziano le persecuzioni. Ma dopo appena tre secoli dalla crocifissione del Messia, il Cristianesimo diventa religione unica dell'Impero Romano il che significa che a nessun suddito è permesso di professare un altro credo, pena la persecuzione più feroce, spesso il patibolo. Roma era l'impero del male! Roma aveva crocefisso Cristo! Come è stato possibile venire a patti col demonio? Come è stato possibile? Dall'amore di Gesù alla Chiesa di Stato dell'Impero Romano! è un salto abissale! Per capirne la portata bisogna analizzare che cosa fosse l'Impero Romano. La scuola ci ha riempito la testa di storie su generali geniali e raffinati legislatori. Ma Roma era ben altro. Le donne venivano considerate animali di proprietà di padri e mariti, che avevano il diritto di batterle e ucciderle. Chi non picchiava la moglie era considerato un asociale. Una degna moglie romana era quella che, insidiata da un malvagio, si toglieva la vita. Non tanto per salvare il proprio onore, quanto per glorificare quello del marito. I bambini a scuola conoscevano ben presto la frusta e gli insegnanti ne tenevano di varie misure e forme appese in classe. Come succede ancora oggi in certe zone dell'India, anche a Roma le neonate femmine venivano spesso soffocate o abbandonate. Questo succedeva soprattutto nelle famiglie nobili. Alle neonate abbandonate più fortunate capitava poi di esser raccolte da mercanti di schiavi che le allevavano e a 5-6 anni le avviavano alla prostituzione. Lo stupro, la tortura dei prigionieri, violenze di ogni tipo sugli schiavi erano incoraggiati in tutti i modi. L'inventore dello sterminio di massa non può essere considerato Giulio Cesare. Prima di lui conosciamo altri straordinari massacratori (Ittiti, Assiri, Babilonesi), ma di certo il divino Giulio può ben essere eletto a perfezionatore emerito del genocidio organizzato. Egli, di suo pugno, nel De bello gallico ci racconta di come ha organizzato e scatenato le orde di briganti Galli e Germani, contro il popolo degli Eburoni, reo di non volersi assoggettare all'Impero, offrendo a quei criminali alleati asilo e protezione nei suoi accampamenti fortificati. L'augusto imperatore narra poi con un certo compiacimento di come è riuscito a mettere in campo tutto un campionario di infamità, tradimenti e trappole fino a eliminare definitivamente dalla faccia della terra la razza degli Eburoni.1 è il primo condottiero a uccidere tutti gli abitanti di una città, bambini compresi, per punirli di avergli resistito (Mosè, almeno, dopo aver conquistato la città di Madian, risparmia le femmine vergini). Questo è il pianeta del male!!! Per secoli i Romani si divertono a vedere i prigionieri di guerra scannarsi tra di loro nei circhi. In un solo mese l'imperatore Diocleziano fa ammazzare tra di loro 40 mila uomini nel Colosseo, più di mille al giorno, mentre una folla esaltata beve vino misto a miele e piombo, fuma oppio, fa affari e si accoppia con prostitute e prostituiti per lo più preadolescenti. Il tanfo del sangue e delle interiora squarciate non li infastidisce e in parte è coperto dal lezzo di vomito, visto che i romani, pur di continuare a ingozzarsi di cibo e liquori, hanno escogitato l'espediente di infilarsi due dita in gola per vomitare il pasto appena ingerito. Questa era la civiltà dei Romani: predoni sanguinari e inumani, il loro unico valore era la forza e la sopraffazione giocata con ogni mezzo. La corruzione e il sopruso allucinante erano legge. Il Cristianesimo era stato crudelmente vessato e aveva sofferto per più di un secolo persecuzioni inaudite dal potere imperiale. I cristiani venivano trascinati nelle arene e lì massacrati fra i lazzi e gli sghignazzi di una folla di appassionati del genocidio ludico. Poi, quasi improvvisamente, i persecutori diventano paladini della Chiesa. Religione di Stato. Teologia, ritualità, interpretazione del Vangelo venivano finemente trasformati e adattati al linguaggio e al pensiero del potere romano. Il Cristianesimo non redime chi aveva martirizzato i primi cristiani, si limita a diventarne servitore. Le storie sulle conversioni degli imperatori sono quasi sempre frottole oscene e colossali. Costantino è colui che adotta il Cristianesimo come culto ufficiale dell'Impero. Per dire che tipo fosse, basti ricordare che fece uccidere il proprio figlio, la moglie, il suocero e il cognato. La leggenda vuole addirittura che Gesù gli fosse apparso di persona promettendo la vittoria in battaglia in cambio dell'adozione del culto cristiano come religione unica del "mondo civile" e dell'acquisizione del simbolo della croce da levarsi trionfante in battaglia. Naturalmente non tutti i seguaci di Gesù si ritrovarono d'accordo con questo patto che implicava una vera e propria abiura dei fondamentali valori cristiani. E così il primo gesto cristiano di Costantino è quello di perseguitare tutti i cristiani che pretendono di seguire il Vangelo alla lettera e che quindi, forzatamente, si ritrovano in conflitto con i devoti del potere. Ne fa uccidere non si sa quanti, altri finiscono in esilio, spogliati di ogni avere, altri sono fatti schiavi. E i primi secoli di cristianesimo sono segnati da continue lotte contro i cristiani che non accettano aggiustamenti e chiose nei dettami del Figlio di Dio. A queste si intrecciano lotte per la spartizione del potere tra papi e imperatori, papi e antipapi, papi e vescovi, vescovi e vescovi, in un susseguirsi di congiure scismi e lotte senza esclusione di colpi. Credo che non sia possibile raccogliere tutti gli eventi sanguinosi che sconquassarono l'Europa prima e il mondo poi, che scaturiscono dalle lotte di potere nelle quali la Chiesa si schierò virilmente tra le forze combattenti. Milioni di piccole congiure, guerricciole e soprusi che in gran parte nessuno ha mai raccontato. In questo libro ci limitiamo a citare gli eventi più macroscopici ma ci affidiamo alla fantasia del lettore per completare il quadro della situazione della fede in quei tempi. Erano tempi nei quali la parola "brutalità" aveva un senso terribilmente incisivo. Uccidere, rubare, umiliare, mentire per aumentare il proprio potere era il primo comandamento che una parte consistente della popolazione seguiva con fanatica devozione. E, ovviamente, i massimi livelli di ferocia si raggiungono quando si deve soffocare la rinascita delle idee originarie di Gesù. Esse non hanno mai cessato di risvegliare le genti alla dignità e alla celebrazione del valore collettivo dell'amore cristiano. A testimonianza di questo straordinario, magico potere della parola di Gesù, per secoli dal suo insegnamento, scaturiscono incredibili utopie sociali, comunitarie, che funzionano benissimo fino a che non arrivano i soldati del papa e dell'imperatore, eccezionalmente riunificati, per massacrare i cristiani che vivono nella pace, nell'amore, in comunità senza capi e senza tasse.



    Dopo secoli di depravazione totale assoluta
    si vede uno spiraglio



    Succede che dopo secoli di schiavitù romana la malvagità e gli orrori di quella società infernale portano al crollo di ogni valore. Tutti lottano contro tutti, non c'è più alleanza possibile, in orge di sangue e di sesso, in un livello di violenza, alcolismo e sadismo incredibile. I potenti per secoli hanno delapidato ricchezze inaudite maltrattando in ogni modo i deboli, usando ogni tipo di corruzione e inganno. Gente che aveva a disposizione schiave e schiavi di ogni età per far di loro qualsiasi cosa, anche soltanto ucciderli per noia. Hanno prodotto la propria progressiva depravazione mentale e spirituale. La violenza è anche un danno per chi la compie: uccide la sensibilità e il contatto con la parte sottile, felice, amorosa della vita. A Roma vivevano esseri umani che avevano bruciato in un parossismo maniacale ogni sensibilità umana, ogni fiducia nell'amore. Essi vivevano un trauma in grado di annichilire le coscienze e marchiavano a fuoco questo dolore nei loro figli picchiandoli continuamente e violentandoli nel loro bisogno di amore e di tenerezze. Mostri, figli di mostri. Una cultura di morte e sopraffazione si incide nei comportamenti, nel linguaggio, nelle modalità stesse del pensiero di quegli uomini. Si respira un'aria terribile, a Roma. A Roma nessuno si può più fidare di nessuno. Alla fine, dopo secoli, la malattia giunge al culmine. La cultura romana è marcia. Non ci sono più regole. L'imperatore può nominare senatore il suo cavallo o violentare sua madre. Che importa? Dopo secoli di follia la società impazzisce totalmente e il contagio colpisce chi respiri l'aria della città. E l'Impero si scioglie rapidamente in una guerra civile totale dove tutti sono contro tutti. E i "Barbari" ai confini, forti dei loro valori e della loro compattezza sociale, arrivano a ondate ma rapidamente sono coinvolti dalla febbre del tradimento e della sfiducia. E nessun impero resiste a lungo. Poi, nel macello degli scontri religiosi e politici, amplificati dalle invasioni "barbariche", succede spesso che un re tradito dai suoi e abbandonato dai mercenari ricorra ai contadini offrendo loro la libertà e la proprietà delle terre e ottenendo in cambio eserciti invincibili. Questo coinvolgimento dei contadini nella politica, l'esplosione dell'artigianato, delle manifatture, della cultura dei mestieri e la professionalizzazione di strati contadini (grazie alle nuove tecnologie adottate) porta il popolo a maturare un'idea più dignitosa di sé e un senso della giustizia più profondo. Così verso l'anno mille questa nuova forma di concepire e vivere il mondo si salda con quel che resta delle idee del Cristianesimo primitivo. Si sviluppa un movimento che unisce, all'ideale del ritorno al cristianesimo puro, l'intento di organizzare una società senza re, generali e schiavitù. Sostanzialmente il popolo dei minori si è reso conto del macchiavello e delle menzogne sul quale posa il potere sacrato e benedetto dei nobili padroni, sorretti dall'immancabile clero. Inoltre ha scoperto che i potenti, anche come guerrieri professionisti, non valgono poi questo gran che dal momento che essi, artigiani e contadini, riuniti nel Comune, armati di lunghe picche e ben allenati riescono ad abbatterli più volte come fantocci.

  9. #39
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    Quote Originally Posted by Vaffaflanders
    Da il libero nero del cristianesimo di jacopo fo
    I cristiani mangiano i bambini?
    Credo che dobbiamo in gran parte al Cristianesimo se oggi il mondo ci appare meno inumano, sadico e violento che in passato. Per 2000 anni, milioni di credenti hanno cercato in ogni modo di testimoniare la parola di pace e amore che Gesù ha predicato. Si vedevano credenti al capezzale dei malati, a raccogliere orfani per strada, a curare i feriti dopo le battaglie e i saccheggi. C'erano cristiani come San Francesco a dare un tetto e conforto ai divorati dalla lebbra e cibo a chi moriva di stenti. E molti come lui attraversavano le prime linee delle battaglie per cercare di porre pace tra gli eserciti. C'erano fedeli a soccorrere i superstiti delle inondazioni, dei terremoti, delle carestie. C'erano cristiani a cercare di porre un limite alla brutalità verso gli schiavi e i servi della gleba oppressi dai "possessores". Cristiani che si esponevano in prima persona pur di ottenere la grazia di un innocente condannato senza prove, solo a causa della follia del fanatismo religioso. Si son visti sacerdoti costruire comunità di indios e morire insieme a loro quando i conquistatori cattolici decidevano che riunirsi in comunità egualitarie e non pagare le tasse costituiva un crimine contro Dio e la corona. Furono sacerdoti a creare cooperative e scuole per i lavoratori, a organizzare le casse di mutuo soccorso, a far fuggire ebrei e zingari perseguitati... Ma queste persone meravigliose, che in due millenni hanno contribuito grandemente a migliorare la condizione umana e civile dei minori, raramente facevano parte dei vertici della Chiesa. Com'è accaduto per tutte le religioni del mondo, nel momento in cui sono diventate "culto di Stato", i centri di potere delle principali chiese cristiane sono stati conquistati da individui spregiudicati e scaltri pronti a sfruttare fede e slancio mistico al solo scopo di acquistare ricchezza e autorità. Certo, dobbiamo stare attenti a non generalizzare: ci sono stati uomini religiosi assunti a grandi cariche nella sfera ecclesiastica che hanno agito con giustizia e notevole onestà e che soprattutto hanno condiviso, mettendo a rischio anche la propria vita, il diritto alla dignità e alla sopravvivenza dei poveri, colpendo con parole e atti concreti i ricchi pasciuti e potenti, nemici di Cristo e degli uomini (da un'omelia di Sant'Ambrogio). Per secoli i papi continuarono a vendere le cariche religiose al miglior offerente e per essere ordinato vescovo bastava pagare, non era necessario neppure essere preti. Giulio II consacrò cardinale un ragazzino di sedici anni per denaro. Così, alla fine, molti lestofanti si sono fatti eleggere perfino papi e si sono macchiati di crimini agghiaccianti. Oggi, Papa Woityla si rende perfettamente conto di questa nefasta memoria storica e ha sentito il dovere di chiedere perdono a Dio per i peccati commessi da coloro che rappresentavano e appartenevano alla Chiesa. Ma, ahimé, per quanto esteso sia l'elenco degli atti nefasti ricordati non possiamo pretendere che esso risulti completo. Allora ci siamo presi la briga di raccogliere, con dovizia di particolari, il maggior numero di documenti che ci producano un'idea meno vaga del "peccato" di cui si sarebbe macchiata la Chiesa. Nel realizzare questa ricerca ci siamo trovati davanti un quadro terrificante, costellato da un numero incredibile di episodi alle volte grotteschi ma sempre tragici. Fatti per lo più sconosciuti perfino agli studenti della facoltà di storia. Infatti, non sono storie che si trovano su tutti i libri. Anzi, i testi che raccontano questi eventi (salvo rare eccezioni) sono collocati in un limbo per super specialisti (e ci sorge il dubbio che siano scritti in un linguaggio astruso ed erudito proprio perché rimanga quasi impossibile leggerli). Ma per quale ragione ci siamo imbarcati in una simile avventura? Non certo per un anticlericalismo maniacale da mangiapreti di fine secolo. Oggi anche nel clero si è aperto un dibattito molto fertile sulla ricerca storica del percorso delle religioni. Per fortuna tutta la Chiesa è percorsa da una grande febbre di rinnovamento e ovunque nascono gruppi di fedeli che cercano di praticare la parola di Gesù e costruiscono solidarietà, libertà, pace, opportunità di affrontare insieme, nell'amore, le difficoltà della vita. Superando ostacoli che si frappongono ancora alla realizzazione di un mondo dove anche la vita prima della morte sia degna di essere vissuta. Ma perché questo rinnovamento sia fertile è indispensabile immergersi profondamente nel clima storico, politico e religioso che determinò il sacrificio di tanti martiri, vittime della parte corrotta e autoritaria del clero spesso in combutta con i gruppi di potere. Solo se riusciamo ad analizzare e discernere la natura e la gravità degli abusi si può costruire quella coscienza e quella cultura che potrà impedire il ripetersi di tali orrori. Questo libro è dedicato a tutti i cristiani e agli uomini di fede diversa di buona volontà. è dedicato anche agli atei che, proprio perché non credenti, hanno l'obbligo morale di possedere un profondo senso religioso della vita.



    Gesù amava le donne
    Gesù predicava l'amore, la fratellanza e la pietà in un'epoca nella quale questi sentimenti erano considerati spesso infamanti segni di debolezza. I Vangeli ci testimoniano che fra i seguaci da lui più stimati c'erano in prima fila le donne. Ancora, gli Evangelisti narrano come Gesù disprezzasse la ricchezza e condannasse violentemente coloro che tentavano di fare mercato della fede. Questa filosofia mette, da subito, i cristiani in contraddizione con la cultura e i potenti del loro tempo e ben presto iniziano le persecuzioni. Ma dopo appena tre secoli dalla crocifissione del Messia, il Cristianesimo diventa religione unica dell'Impero Romano il che significa che a nessun suddito è permesso di professare un altro credo, pena la persecuzione più feroce, spesso il patibolo. Roma era l'impero del male! Roma aveva crocefisso Cristo! Come è stato possibile venire a patti col demonio? Come è stato possibile? Dall'amore di Gesù alla Chiesa di Stato dell'Impero Romano! è un salto abissale! Per capirne la portata bisogna analizzare che cosa fosse l'Impero Romano. La scuola ci ha riempito la testa di storie su generali geniali e raffinati legislatori. Ma Roma era ben altro. Le donne venivano considerate animali di proprietà di padri e mariti, che avevano il diritto di batterle e ucciderle. Chi non picchiava la moglie era considerato un asociale. Una degna moglie romana era quella che, insidiata da un malvagio, si toglieva la vita. Non tanto per salvare il proprio onore, quanto per glorificare quello del marito. I bambini a scuola conoscevano ben presto la frusta e gli insegnanti ne tenevano di varie misure e forme appese in classe. Come succede ancora oggi in certe zone dell'India, anche a Roma le neonate femmine venivano spesso soffocate o abbandonate. Questo succedeva soprattutto nelle famiglie nobili. Alle neonate abbandonate più fortunate capitava poi di esser raccolte da mercanti di schiavi che le allevavano e a 5-6 anni le avviavano alla prostituzione. Lo stupro, la tortura dei prigionieri, violenze di ogni tipo sugli schiavi erano incoraggiati in tutti i modi. L'inventore dello sterminio di massa non può essere considerato Giulio Cesare. Prima di lui conosciamo altri straordinari massacratori (Ittiti, Assiri, Babilonesi), ma di certo il divino Giulio può ben essere eletto a perfezionatore emerito del genocidio organizzato. Egli, di suo pugno, nel De bello gallico ci racconta di come ha organizzato e scatenato le orde di briganti Galli e Germani, contro il popolo degli Eburoni, reo di non volersi assoggettare all'Impero, offrendo a quei criminali alleati asilo e protezione nei suoi accampamenti fortificati. L'augusto imperatore narra poi con un certo compiacimento di come è riuscito a mettere in campo tutto un campionario di infamità, tradimenti e trappole fino a eliminare definitivamente dalla faccia della terra la razza degli Eburoni.1 è il primo condottiero a uccidere tutti gli abitanti di una città, bambini compresi, per punirli di avergli resistito (Mosè, almeno, dopo aver conquistato la città di Madian, risparmia le femmine vergini). Questo è il pianeta del male!!! Per secoli i Romani si divertono a vedere i prigionieri di guerra scannarsi tra di loro nei circhi. In un solo mese l'imperatore Diocleziano fa ammazzare tra di loro 40 mila uomini nel Colosseo, più di mille al giorno, mentre una folla esaltata beve vino misto a miele e piombo, fuma oppio, fa affari e si accoppia con prostitute e prostituiti per lo più preadolescenti. Il tanfo del sangue e delle interiora squarciate non li infastidisce e in parte è coperto dal lezzo di vomito, visto che i romani, pur di continuare a ingozzarsi di cibo e liquori, hanno escogitato l'espediente di infilarsi due dita in gola per vomitare il pasto appena ingerito. Questa era la civiltà dei Romani: predoni sanguinari e inumani, il loro unico valore era la forza e la sopraffazione giocata con ogni mezzo. La corruzione e il sopruso allucinante erano legge. Il Cristianesimo era stato crudelmente vessato e aveva sofferto per più di un secolo persecuzioni inaudite dal potere imperiale. I cristiani venivano trascinati nelle arene e lì massacrati fra i lazzi e gli sghignazzi di una folla di appassionati del genocidio ludico. Poi, quasi improvvisamente, i persecutori diventano paladini della Chiesa. Religione di Stato. Teologia, ritualità, interpretazione del Vangelo venivano finemente trasformati e adattati al linguaggio e al pensiero del potere romano. Il Cristianesimo non redime chi aveva martirizzato i primi cristiani, si limita a diventarne servitore. Le storie sulle conversioni degli imperatori sono quasi sempre frottole oscene e colossali. Costantino è colui che adotta il Cristianesimo come culto ufficiale dell'Impero. Per dire che tipo fosse, basti ricordare che fece uccidere il proprio figlio, la moglie, il suocero e il cognato. La leggenda vuole addirittura che Gesù gli fosse apparso di persona promettendo la vittoria in battaglia in cambio dell'adozione del culto cristiano come religione unica del "mondo civile" e dell'acquisizione del simbolo della croce da levarsi trionfante in battaglia. Naturalmente non tutti i seguaci di Gesù si ritrovarono d'accordo con questo patto che implicava una vera e propria abiura dei fondamentali valori cristiani. E così il primo gesto cristiano di Costantino è quello di perseguitare tutti i cristiani che pretendono di seguire il Vangelo alla lettera e che quindi, forzatamente, si ritrovano in conflitto con i devoti del potere. Ne fa uccidere non si sa quanti, altri finiscono in esilio, spogliati di ogni avere, altri sono fatti schiavi. E i primi secoli di cristianesimo sono segnati da continue lotte contro i cristiani che non accettano aggiustamenti e chiose nei dettami del Figlio di Dio. A queste si intrecciano lotte per la spartizione del potere tra papi e imperatori, papi e antipapi, papi e vescovi, vescovi e vescovi, in un susseguirsi di congiure scismi e lotte senza esclusione di colpi. Credo che non sia possibile raccogliere tutti gli eventi sanguinosi che sconquassarono l'Europa prima e il mondo poi, che scaturiscono dalle lotte di potere nelle quali la Chiesa si schierò virilmente tra le forze combattenti. Milioni di piccole congiure, guerricciole e soprusi che in gran parte nessuno ha mai raccontato. In questo libro ci limitiamo a citare gli eventi più macroscopici ma ci affidiamo alla fantasia del lettore per completare il quadro della situazione della fede in quei tempi. Erano tempi nei quali la parola "brutalità" aveva un senso terribilmente incisivo. Uccidere, rubare, umiliare, mentire per aumentare il proprio potere era il primo comandamento che una parte consistente della popolazione seguiva con fanatica devozione. E, ovviamente, i massimi livelli di ferocia si raggiungono quando si deve soffocare la rinascita delle idee originarie di Gesù. Esse non hanno mai cessato di risvegliare le genti alla dignità e alla celebrazione del valore collettivo dell'amore cristiano. A testimonianza di questo straordinario, magico potere della parola di Gesù, per secoli dal suo insegnamento, scaturiscono incredibili utopie sociali, comunitarie, che funzionano benissimo fino a che non arrivano i soldati del papa e dell'imperatore, eccezionalmente riunificati, per massacrare i cristiani che vivono nella pace, nell'amore, in comunità senza capi e senza tasse.
    Dopo secoli di depravazione totale assoluta
    si vede uno spiraglio
    Succede che dopo secoli di schiavitù romana la malvagità e gli orrori di quella società infernale portano al crollo di ogni valore. Tutti lottano contro tutti, non c'è più alleanza possibile, in orge di sangue e di sesso, in un livello di violenza, alcolismo e sadismo incredibile. I potenti per secoli hanno delapidato ricchezze inaudite maltrattando in ogni modo i deboli, usando ogni tipo di corruzione e inganno. Gente che aveva a disposizione schiave e schiavi di ogni età per far di loro qualsiasi cosa, anche soltanto ucciderli per noia. Hanno prodotto la propria progressiva depravazione mentale e spirituale. La violenza è anche un danno per chi la compie: uccide la sensibilità e il contatto con la parte sottile, felice, amorosa della vita. A Roma vivevano esseri umani che avevano bruciato in un parossismo maniacale ogni sensibilità umana, ogni fiducia nell'amore. Essi vivevano un trauma in grado di annichilire le coscienze e marchiavano a fuoco questo dolore nei loro figli picchiandoli continuamente e violentandoli nel loro bisogno di amore e di tenerezze. Mostri, figli di mostri. Una cultura di morte e sopraffazione si incide nei comportamenti, nel linguaggio, nelle modalità stesse del pensiero di quegli uomini. Si respira un'aria terribile, a Roma. A Roma nessuno si può più fidare di nessuno. Alla fine, dopo secoli, la malattia giunge al culmine. La cultura romana è marcia. Non ci sono più regole. L'imperatore può nominare senatore il suo cavallo o violentare sua madre. Che importa? Dopo secoli di follia la società impazzisce totalmente e il contagio colpisce chi respiri l'aria della città. E l'Impero si scioglie rapidamente in una guerra civile totale dove tutti sono contro tutti. E i "Barbari" ai confini, forti dei loro valori e della loro compattezza sociale, arrivano a ondate ma rapidamente sono coinvolti dalla febbre del tradimento e della sfiducia. E nessun impero resiste a lungo. Poi, nel macello degli scontri religiosi e politici, amplificati dalle invasioni "barbariche", succede spesso che un re tradito dai suoi e abbandonato dai mercenari ricorra ai contadini offrendo loro la libertà e la proprietà delle terre e ottenendo in cambio eserciti invincibili. Questo coinvolgimento dei contadini nella politica, l'esplosione dell'artigianato, delle manifatture, della cultura dei mestieri e la professionalizzazione di strati contadini (grazie alle nuove tecnologie adottate) porta il popolo a maturare un'idea più dignitosa di sé e un senso della giustizia più profondo. Così verso l'anno mille questa nuova forma di concepire e vivere il mondo si salda con quel che resta delle idee del Cristianesimo primitivo. Si sviluppa un movimento che unisce, all'ideale del ritorno al cristianesimo puro, l'intento di organizzare una società senza re, generali e schiavitù. Sostanzialmente il popolo dei minori si è reso conto del macchiavello e delle menzogne sul quale posa il potere sacrato e benedetto dei nobili padroni, sorretti dall'immancabile clero. Inoltre ha scoperto che i potenti, anche come guerrieri professionisti, non valgono poi questo gran che dal momento che essi, artigiani e contadini, riuniti nel Comune, armati di lunghe picche e ben allenati riescono ad abbatterli più volte come fantocci.

    Scrivi ste cose con quello che hai in firma LOL????

    /*
    Vorrei far notare che i romani fino all'avvento del cristianesimo erano potentissimi, poi è iniziato il declino.
    */

  10. #40
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    Quote Originally Posted by Arthu
    Dai non scherziamo religione pubblica = fregnaccia
    religione interiore , privata = bella cosa , che aiuta moltissimo chi crede in una vita ultraterrena e in un disegno divino.
    Concordo pienamente.
    Spoiler


  11. #41
    Lieutenant Commander Hagnar's Avatar
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    Tutto quello scritto nel libro di fo , non fa altro che confermare la religione come un freno psicologico ...... sicuramente sotto questo aspetto è una cosa giusta , permette di vivere meglio e di rispettare il prossimo ........ ma se parliamo della religione come scopo della vita , beh.....
    Spoiler


    Quote Originally Posted by Bortas
    Un minimo di coerenza perfavore, poi con dei rigirii di termini degni dei poeti futuristi o dadaisti, presto faremo dei post dove uno scriverà "Frush Frush" e l'altro per dargli contro "Bang Bang"...

  12. #42

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    Quote Originally Posted by Alkabar
    E il consumo energetico di persone che vivono 200 anni ?
    Non solo quello energetico.. quello dello spazio, quello del cibo.. quello del lavoro.


    Nuove tecnologie + esplorazione pianeti del sistema solare, con conseguente tentativo di rendere abitabili quelli con le caratteristiche più accattivanti (Venere e Marte ce la si può fare, gli altri insomma sono ignari, Giove ha una gravità troppo elevata, Urano e plutone stanno nel casino, Mercurio troppo caldo ...)
    Tu sei cosi' sicuro che l'uomo arrivera' a questa soluzione prima di ritrovarsi a popolare il mondo con 10, 12 miliardi di persone e collassare con una guerra totale?


    Il progresso è tale perchè si cerca di eliminare i problemi, se ci si siede, il problema diventa soverchiante. Questo cerca di fare la tecnologia, ma implica non stare mai seduti a guarda che succede .....

    Qui e' necessaria una definizione di problema, che evidentemente tu hai definito, e che ti porta a non poter capire la fede... tu parli di ingegneria biomedica, e quindi assumi la morte o la sofferenza come problema. Per un credente, la morte non e' un problema, ma solo una transizione. E il dolore e' qualcosa che puo' essere combattuto, ma che in fondo un giorno cessera' e si stara' bene. In fondo e' quella la differenza... tu pensi a star bene adesso, ignorando quello che ti accadra' dopo. Il credente ribalta le priorita', e a rigor di logica, se esistesse davvero un Dio, avrebbe sicuramente ragione lui.. perche' patirebbe per qualche decennio e gioirebbe per l'eternita'.

    Ma a parte questo, la tua sfegatata certezza nella tecnologia ignora troppe cose, e alla fine non potra' che cedere contro una forma di religione (non il cattolicesimo.. semplicemente qualcosa di metafisico che affronti i problemi con un altro approccio). Mi spiego: la tecnologia e' uno strumento fenomenale, che non risolve nulla, ma si limita a posporre il problema:

    esistenzialismo: La scienza non offre un perche', offre solo un come. Ti parla di Darwin, del brodo primordiale, del big bang.. e poi si ferma. Piu' indietro, non sa guardare. Se guarda avanti, vede un sistema destinato al collasso energetico (non la terra.. ma semplicemente l'universo) per cui gli da' una scadenza (non importa quanto lontana.. c'e' differenza fra eterno e non eterno..)

    sofferenza e Morte: La tecnologia potra' rinviarlo, ma non ad libitum. Prima o poi arrivera' il momento.. e un vecchio di 200 anni dovra' trovare la risposta alla paura della morte come un vecchio di 90... la scienza non toglie la paura.

    disagio, comodita': la pigrizia e' uno dei grandi motori della nostra cultura.. l'uomo s'impegna follemente per essere un po' piu' comodo, per avere le cose un po' piu' facili, e.. come ci dimostra la realta' intorno a noi .. non si accontenta mai... diventa sempre piu' pigro.. vuole essere sempre piu' comodo.
    Se tu pensassi a un tuo coetaneo del medioevo diresti che stai talmente bene che non dovresti avere ALCUN motivo di lamentarti. E invece vuoi di piu'. E nonsi arriva mai. Perche' la tecnologia non insegna ad accontentarsi.
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  13. #43
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    Quote Originally Posted by Hagnar
    Tutto quello scritto nel libro di fo , non fa altro che confermare la religione come un freno psicologico ...... sicuramente sotto questo aspetto è una cosa giusta , permette di vivere meglio e di rispettare il prossimo ........ ma se parliamo della religione come scopo della vita , beh.....
    Allora se tu affermi questo non puoi minimamente condannare l'Islamismo che proclama la Jihad per liberare il propio popolo dalla schiavitu e il malessere del padrone occidentale o Israeliano.

    Siamo alle solite il cristianisimo che è la religione più conservatrice e basata sull'ignoranza del popolo viene rigirata come il verbo della verità dell'amore e della fratellanza; e vallo a dire ai Crociati e ai vari Pizarro, Cortes e co. quanto so stati fratelli e amorevoli verso i popoli invasi conquistati e sterminati

  14. #44
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    Quote Originally Posted by Estrema
    vallo a dire ai Crociati e ai vari Pizarro, Cortes e co. quanto so stati fratelli e amorevoli verso i popoli invasi conquistati e sterminati
    con la scusa della religione non per religione.

    con la scusa della religione ci sono stati anche massacri nella ex jugo, potresti metterci anche questi nell'elenco a questo punto
    www.sbvideo.it
    Revendìco absolutamente el derecho al vagabundeo, a la aventura, a la utopia y al romanticismo


  15. #45
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    Nonostante mi trovi a grandi linee in accordo con Fo, trovo comunque la sua analisi storica un pò troppo facilona e di parte, per poter spiegare e capire tali equilibri storici che hanno portato alla religione odierna dovremo analizzarne i contesti seriamente senza basarsi su i modi di una fetta della società, passa dai romani dei baccanali di pompei ai comuni italiani come se salisse o scendesse da un auto, non considera l'implicazione della filosofia asservita a giustificare il Cristianesimo avvenuto in epoca Giustinianea, lo scisma Monofisita e la controversia iconoclasta, descrive i barbari come dei cazzoni portati per mano dallo zio pederasta, senza contare che il loro livello culturale non era poi così distante dal romano medio del periodo e senza considerare che i loro capi spesso avevano studiato alla scuola filosofica di Atene, si salta a piè pari concili e riforme facendone tutto un bordone, nonostante una certa veridicità di fondo è molto "abborracciato" come ragionamento, si eleva nel suo scritto come facente parte di quella elite di storici che han capito tutto tra le righe ma poi si lancia in un parossissimo sproloquio da 3 media, romani impero del male vs resto del mondo & contadini barbari cazzoni. Un ottimo libro da leggere per le argomentazioni considerate che non tutti trattano, ma da prendere e dico prendere mooooolto con le pinze nei punti in dove si lancia nelle considerazioni personali...
    LA VERITA' E' LA FUORI! MA ANCHE NO...
    Spoiler

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