
Originally Posted by
Incoma
Disclaimer:WOT
I numeri, opportunamente torturati, alla fine dicono quello che vuoi fargli dire.
Nessuno nega che il saldo occupazionale 2014-2016 sia in attivo.
Nessuno nega che tale saldo sia stato sostenuto dalla politica incentivante della legge di stabilità 2014 su 2015 (che non è il JA, ma non voglio sottilizzare, in fondo è un combinato disposto tra i due). Le aziende hanno ovviamente approfittato degli sgravi fiscali inserendo occupati nella nuova forma contrattuale prevalente del contratto a tutele crescenti, sia per nuove assunzioni, sia per stabilizzazioni di forme maggiormente instabili.
A questo dato positivo va data la giusta collocazione. Ovvero bisogna chiedersi
1 quanto ci costa (una cifra stimata intorno ai 15mld)
2 quanto il dato sia ancora giudicabile positivo se ricollocato nel benchmark UE e letto in funzione del trend precedente all'intervento normativo. E' evidente che i numeri assoluti significano poco, vanno necessariamente parametrati a qualcosa, perchè se, ipotizziamo un esempio da altro contesto, le mie vendite crescono di 1 milione di euro, percentuale +25%, ma il mercato di riferimento cresce del 50% ed io non sono uno dei leader di mercato, anzi sono l'azienda tra le più indietro in classifica (es. italia in campo occupazionale vs resto europa), il mio giudicato positivo risultato assoluto (+ 1 milione) viene giustamente molto ridimensionato dall'analisi del contesto, fino anche ad essere considerato un risultato deludente. La dietrologia del "eh ma meglio di niente" o del "chissà se non lo facevano" non si applica in contesti di analisi delle performance, è un mero alibi per mascherare un risultato inferiore alle attese. Primo perchè non avremo mai la prova del contrario, ovvero di cosa sarebbe accaduto in assenza dell'intervento (risultati uguali, peggiori o migliori? nessuno può dirlo con certezza, non avendo doti divinatorie), secondo perchè a forza di accontentarsi del poco che è meglio di nulla, si ottiene ciò che abbiamo oggi, ovvero una distanza siderale dai paesi leader in questo ambito, con un gap che invece di ridursi, aumenta.
3 quanto l'intervento sia ad effetto duraturo o una "bolla speculativa" pro consenso o pro miglioramento effimero e temporaneo dei dati occupazionali.Ricordo che per sua stessa autoproclamazione il JA ha come obiettivo primario "creare nuova occupazione stabile" (cit. fonte ministero del lavoro)
4 quando gli effetti sono imputabili prevalentemente ad un'azione una tantum diventa molto importante, per prevedere l'esito finale dell'azione effettuata, valutare gli indicatori nel breve periodo, soprattutto appena viene rimossa l'azione catalizzatrice.
Un'analisi di questi 4 punti difficilmente può restituire ad oggi un giudizio positivo sul JA per quanto concerne l'obiettivo primario aumento dell'occupazione stabile. Nell'ambito di una crescita fisiologica lineare che si vede chiaramente nella serie dei dati pre JA (pag 39. SALDI MOBILI ANNUALIZZATI TOTALI ), l'impressione è che ci sia stato un mero picco anticipatorio della crescita fisiologica garantito dagli sgravi, e che finito l'effetto dei medesimi ci sia un riallineamento con i dati della serie in crescita lineare come forecast ad ago16. Quindi più che creare nuova occupazione stabile in aggiunta a quella che si sarebbe fisiologicamente creata per effetto della domanda di mercato del lavoro in lieve ripresa, si è boostato il dato mediante gli incentivi creando un picco artificiale ottimo da spendere dal punto di vista propagandistico, primo per l'entità, secondo perchè perturbando la serie dei dati diventa difficile interpretare univocamente il dato, che quindi può efficacemente essere "tirato per la giacchetta" a proprio uso e consumo anche quando, come ora, gli indicatori tendono a peggiorare.
Il secondo obiettivo dichiarato era la semplificazione delle forme contrattuali per generare interesse da parte degli investitori/imprenditori nell'aumentare l'offerta di lavoro "strutturata".
Il terzo favorire lo switch di forme di precariato a bassa retribuzione e basse tutele verso forme di contrattazione più solide e remunerative
Il quarto era favorire l'occupazione giovanile e femminile, soprattutto migliorando il punto 3, ovvero levare soprattutto i giovani da forme al limite della vessazione ed a basse tutele in caso di assenteismo costituzionalmente riconosciuto (maternità).
Il primo di questi 3 è stato raggiunto per la prima parte. Per la seconda è molto difficile dare un giudizio oggi. Se ci saranno effetti si vedranno nel lungo periodo. Secondo me sì, ci saranno.
Ora non mi dilungo sugli ultimi 2 punti, i dati stanno lì, ma la lettura dei dati presenta molte più ombre che luci in merito a questi aspetti:
esplosione della formula voucher ben al di fuori del contesto per il quale erano stati pensati, con evidenti sconfinamenti a cannibalizzare tipologie di lavoro precedentemente contrattualizzate con maggior favore per il lavoratore
aumento delle forme indeterminate prevalentemente per le fasce più alte di età
basso o nullo impatto sull'aumento dell'occupazione giovanile e femminile
% di indeterminato su totale nuove attivazioni contratto sono inferiori rispetto a 2 anni fa
50 euro mensili lordi su 1826€ (2,7%) l'aumento medio retributivo teorico dei nuovi contratti 2016 vs 2014
evito il tema delle tutele perchè sono d'accordo che sia più filosofico che altro, ma di certo come datore di lavoro non mi dispiace dover spendere meno o 0 quando decido di levarmi la gente dall'azienda.
Quindi per la milionesima volta: i dati positivi meritano una lettura critica di contesto e di effetto, i segnali più recenti di trend dicono che gli interventi sono stati tutt'altro che strutturali e/o ad effetto duraturo come sbandierato, il prezzo da pagare è stato sufficientemente alto rispetto ai benefici che parrebbero solo temporanei ottenuti.
Poi si possono leggere i medesimi numeri giungendo a conclusioni anche opposte, ma per cortesia evitiamo di sostenere con sicumera che chi giudica ad oggi il JA una sòla non abbia ragioni valide a supporto della propria tesi.
PS: Renzie merda.