Scusate, ho letto per caso il post e, combinazione, ne avevo fatto uno in un altro forum in risposta ad un giocatore che chiedeva se conveniva iniziare il gioco in USA o in Europa.
Non abbiatevene a male se posto la mia risposta anche qui, ma credo che l'argomento sia lo stesso.
Nessuna intenzione di dare contro ad uno piuttosto che ad un altro sistema, è solo il mio pensiero sulla situazione attuale e, soprattutto, è centrato sul concetto di chi deve iniziare da zero, o quasi...
Ciao!
Valmerwolf
P.S. oltre che sui server USA e Italia, sono anche sui server di test USA e italiano ma, anche se ho PG di livello 13L0, ML10, CL10, ecc. niente di più bello in un gioco di ruolo che avere delle persone con cui parlare e giocare, pensando a DAoC appunto come gioco collettivo.
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La mia esperienza personale degli ultimi tempi su Deira è a favore di quanto detto sui tempi brevi per l'exp e di presenza di divertimento ancora... questo almeno dal lato Hibernia.
Nella nostra gilda sono entrati molti giocatori nuovi nelle ultime settimane e la media è stata quella di 24-30 ore di play (non di tempo reale) per fare il 50.
A fronte delle 700 ore che impiegai anni fa coi miei PG con server popolati è una bella differenza.
Ma nella nostra gilda la situazione è particolare perchè ci sono tutti i tipi di gioco, PvE, PvP, RvR.
Non esiste assolutamente l'obbligo di partecipare ad uno di questi sistemi.
Con numerosi giocatori è d'altronde anche facilissimo trovare gruppi d'exp o gruppi di RvR, anche se, per certi versi, questo ha avuto effetti negativi:
- parecchia gente ha raggiunto il 50 in 20 ore, conoscendo quindi poco la classe
- parecchia gente si è dimenticata di questo è al raggiungimento del 50 ha avuto come unico pensiero quello di farsi expare un altro PG (quindi aiuto zero verso altri giocatori)
- parecchia gente al raggiungimento del 50 ha dedicato la sua vita all'RvR, naturalmente col concetto di "c'è posto in gruppo?" e non di "formo gruppo RvR"
Ma questi aspetti sono molto meno pesanti sulla bilancia di quelli positivi.
Non gioco moltissimo, anzi gioco pochissimo, ma mi sembra di vedere scontri migliorati in RvR da parte di tutti i reami.
Mi rendo però conto che entrare in un server al 90% formato da livelli 50 può dare frustrazione a chi non trova un'organizzazione disposta ad aiutare.
Comunque, finchè dura (vedi WH), ritengo Deira la scelta migliore per chi inizia, vuoi per l'italiano come lingua, vuoi per la facilità di trovare italiani nelle ore di gioco senza fare le nottate americane, vuoi per la facilità di trovare amici a loro volta novelli al gioco.
L'impressione è che in USA un giocatore nuovo al gioco perda facilmente l'entusiasmo.
Io ho ancora account lì, ma se dovessi immedesimarmi in un giocatore che si approccia a DAoC partendo dal lato americano avrei pensieri negativi a tal proposito.
Altra cosa, probabilmente, sarebbe se conoscessi bene il gioco, la lingua non mi spaventasse, avessi come uno obiettivo quello di girare le 13 zone di Frontiera con gruppi ben rodati.
Ma non credo che la media dei giocatori italiani sia professional gamer.
L'unica cosa che mi dà un po' fastidio è comunque intercettare in molti post sui vari Forum, non solo italiani, un autoconsiderazione di superiorità da parte di chi gioca in USA, lanciando ai "cugini europei" una "paterna" definizione come se fossero i figli di un Dio minore.
E' un peccato che non si possano vedere da un po' di tempo le statistiche delle presenze europee, sarebbe una sorpresa vedere i dati di Deira ed altri server europei a confronto dei pur grossi cluster americani.
Ultima considerazione che feci quando questi dati erano disponibili fu quella a proposito della comparazione dei dati USA/Italia, anche dei cluster, nelle ore di prime time "italiane", quelle che vanno dalle 20.00 alle 24.00, ma anche al pomeriggio: a fronte di un maggior numero di giocatori in Italia c'era anche il vantaggio che tutti erano italiani, quindi c'era una maggior facilità a legare.
Per chiudere vorrei precisare che la mia non è un'arringa contro i server USA: questi hanno l'innegabile pregio di essere mesi più avanti (patch), di essere meglio seguiti (appeal), di contare in termini di ritorno informazioni (feedback), di avere mille scappatoie nel caso di ulteriori riduzioni di popolazione (cluster).