Qui si parla del limite per giustificare le misure cautelari e dove deve essere posizionato. Per quel reato serio di cui parli si applicherebbero le stesse identiche misure del reato che tu consideri meno serio. Ovviamente una provocazione, ma, lasciatelo dire, un po' sciocca. E nel caso di molestie si parla del principio di inviolabilità del corpo e della dignità delle persone. Non è una sciocchezzuola. E' praticamente la base fondamentale dei diritti dell'uomo e in base al quale esistono i limiti della custodia cautelare. Capisco che viviamo nell'Italia dell'utilizzatore finale e della mano morta, però, la modica quantità di palpata ad un minore è una cazzata apocalittica.
Se un tizio entra di notte in una scuola e la devasta c'è l'obbligo di arresto in flagranza di reato. Certamente un reato grave, ma che alla fin fine è orientato contro le cose. E non voglio assulatemente pensare che delle cose, anche se di un certo valore economico, valgano più della dignità di un minore, che come tale lo stato deve impegnarsi a difendere più che per quanto fa con un adulto.
Il discorso sulla moralità l'ho fatto per spiegarti che alla fine, i limiti della custodia cautelare, o gli anni di pena per un reato, purtroppo e per fortuna, dipendono molto dall'insieme delle moralità individuali. Purtroppo perchè c'è il rischio delle torce e forconi e per questo la dichiarazione dei diritti dell'uomo e la costituzione pongono dei limiti. Per fortuna perchè altrimenti saremmo ancora allo ius primae noctis. E' un errore madornale pensare che il diritto sia qualcosa di indipendente dalla moralità. Perchè non è accettabile che tu prima mi dica che la mia idea di gravità dipende dalla mia personale moralità e poi che tu dica che invece il diritto si basa anche su altro facendo coincidere, guardacaso, quello che dice questa entità terza con la tua personale moralità.