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Thread: Marchionne

  1. #61
    Lieutenant Junior Grade bakunin's Avatar
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    ehh io inizierei dall'alto con la globalizzazione

    dai paradisi fiscali, magari non basta ma di sicuro aiuta



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  2. #62
    Lieutenant Commander Axet's Avatar
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    Quote Originally Posted by Eltarion View Post
    Quindi? Ammettendo pure che la constatazione di Marchionne sia vera, cosa facciamo? Eliminiamo gli ultimi stabilimenti rimasti in Italia? sicuramente FIAT guadagnerebbe di più. Se però ragionassimo così (senza tener conto dell'etica e della morale --> tutte le volte che l'Italia ha salvato il culo alla FIAT), cioè se anteponessimo il ragionamento puramente razionale alle conseguenze etiche, allora potremmo eliminare i bambini poverini e darli da mangiare alle persone che muoiono di fame (risolveremmo razionalmente in un colpo il solo il problema del sovraffo,amento e il problema della fame, che culo)
    Accettare le richieste a cui i sindacati (o meglio, la fiom) si stanno opponendo, nonostante la stragrande maggioranza dei lavoratori sia d'accordo (ehhhh ma la democraziaaahhh) sarebbe già un bel passo avanti.

    I'm no hero. Never was. Never will be.
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  3. #63
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    Quote Originally Posted by Controller View Post
    Allora dovremo rinunciare ai diritti e il costo della vita dovrà abbassarsi, o cosi o scoppieremo (non solo noi Italiani, noi tutti "Occidentali").
    Il punto è che la globalizzazione comporta anche questi "piccoli" effetti collaterali.
    Non puoi, perchè se abbassi il tasso di benessere, abbassi il potere di acquisto dei lavoratori entrando in una spirale che porterà comunque al fallimento di gran parte delle attività produttive.

    Io l'unica soluzione che vedo è quella di specializzare al massimo la manodopera e produrre soltanto in quei settori dove non trovi competizione perchè richiedono appunto dei lavoratori più competenti e motivati, merce rara in un posto dove non ci sono diritti. Ma mi fermo qua, perchè non saprei esattamente cosa o come, teoricamente ci dovrebbe pensare il governo
    Happiness in intelligent people is the rarest thing I know.

  4. #64
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    bhe se non altro sta sparata di marchionne aiuta a discutere di cose di cui non si può parlare in questo paese.

    già, perchè i problemi coinvolgono tutti: lavoratori, imprenditori e sindacati e poi la politica. possiamo stare qua a discutere per un paio di secoli se sia venuto prima l'uovo o la gallina ma chissenefrega. il fatto è che le responsabilità sono condivise. tutti a difendere il proprio orticello immersi nella miopia e pronti a puntare il dito quando si tratta di decidere di chi è la colpa.

    abbiamo in media una produttività poco competitiva e questo è un fatto, cosa che paradossalmente è ancora più controproducente dell'alto costo del lavoro.

    abbiamo in media una classe imprenditoriale vecchia come il cucco e che non innova manco se la prendi a cannonate. anche in settori dove siamo secondi esportataori al mondo (e nessuno lo sa) in realtà a tecnologia stiamo al banale.

    una banda di conslutanti che è meglio lasciar perdere. dove un consulente di direzione non ha mai magari visto un'azienda dal dentro.

    un sindacato trincerato a difendere lo status quo senza rendersi conto (o meglio secondo me lo sa benissimo) che è fuori dal tempo ed è persa in partenza nel medio periodo.

    e la politica, bhe ci mette del suo. ci sono dei cazzo di problemi che sono tali da 25 anni ma i governi si sono succeduti tirando a campare più preoccupati di non pestare i piedi piuttosto che di sistemare le cose. salvo poi correre ai ripari quando i buoi sono andati a spasso.
    i principali ostacoli all'entrata di imprese straniere in italia sono la in-certezza del diritto (anche fiscale) e dei processi lunghi come la quaresima.
    spiegate ad uno straniero che abbiamo una aliquota fiscale x ma che poi la tassazione varia di anno in anno a seconda delle finanziarie e incide sull'utile lordo di x più un tot......
    lo stesso straniero che quando ha un cliente italiano che non lo paga non riesce a capire perchè deve stare in causa 3 anni per poi avere la metà quando a casa sua non si sognano nemmeno di non pagare (a meno che non possano ovvio) perchè in capo ad un anno gli fanno sputare i dindi più spese ed interessi.

    già abbiamo a che fare con concorrenti tipo cina che se ne sbattono di norme ocse, ue, brevetti e diritti d'autore se poi ci autonerfiamo bhe è fantastico.

    perchè uno non deve delocalizzare? magari in cina dove fino a 3 anni fa oltre ai bassi costi di produzione, magari le imposte stavano rasoterra?
    poi va bhe se parliamo della fiat, finanziata in lungo e in largo nella sua malagestio per 30 anni ma che negli ultimi anni si scopre aziendalista, viene solo da mandarli a stendere. cioè per che cacchio han messo stabilimenti lì dove li han messi? per mirabolanti produttività o perchè li han coperti di quattrini. ora si può anche sentire l'ultimo amministratore fare discorsi aziendali e giustificarsi che lui non ha preso una lira ma non si può non considerare quello che han preso negli anni.
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    wow Karaqualcosa Laphro UD Priest

  5. #65
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    Quote Originally Posted by Axet View Post
    Accettare le richieste a cui i sindacati (o meglio, la fiom) si stanno opponendo, nonostante la stragrande maggioranza dei lavoratori sia d'accordo (ehhhh ma la democraziaaahhh) sarebbe già un bel passo avanti.
    Se non ricordo male è l'esatto contrario, la maggioranza dei lavoratori che sono iscritti alla FIOM (Maggior sindacato dei metalmeccanici) sono con il sindacato. La minoranza degli altri 2 sindacati invece sono con Confindustria, ecco da qui gli scontri e le contestazioni vs Bonanni e Angeletti.

    Va riformato tutto ma non a discapito del lavoratore, non fai migliorare un impianto aumentando le ore di lavoro, diminuendo le pause e tenendo invariati i salari. Investi in produttività migliorando la qualità dell'operaio, del lavoro, della catena produttiva.

    L'Italia non potrà MAI competere con le nazioni dei nuovi poveri, si perchè mentre i ricchi si arricchiscono smodatamente i poveracci diventano sempre più poveri e sfruttati. Con Solidarnosh erano i polacchi, poi vennero gli ukraini, poi i moldavi, poi i cinesi poi gli indiani e poi..quando ad Est non potranno più andare, si sposteranno a Sud, dove faranno lavorare gli africani come schiavi un'altra volta a 200€ al mese, con nessun sindacato tra le palle, con zero previdenza, con flessibilità di orari come cazzo vuole il padrone.

    Oggi così fa industria il 99% degli imprenditori, in sto modo son buoni tutti, spremono la vacca fino a quando ha latte e finito la rottamano e vanno da un'altra vacca...ma alla fine le vacche finiranno...e poi cazzo mungeranno??

  6. #66
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    no shub la fiom è grande solo a far casino :/

  7. #67
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    Quote Originally Posted by marlborojack View Post
    Uhm....

    1) Non possiamo essere competitivi nel produrre un oggetto che può essere prodotto in uno stato dove non ci sono diritti per i lavoratori, o dove il costo della vita non è paragonabile a quello locale. Quindi quando Marchionne dice spostiamo la produzione, verrebbe da chiedersi perchè non l'abbia già fatto.

    2) Tanto per cambiare, politica merda. La storia della produzione in cina è vecchia di almeno 22 anni (ne avevo 5 io quando alcune aziende pratesi avevano già iniziato a produrre e a vendere macchinari annualmente), in questi 22 anni gli stabilimenti produttivi andavano ovviamente riconvertiti puntando o sulla qualità del prodotto, o direttamente andavan trasformati in centri di ricerca. E in questo serve lo stato, che invece di tenere in piedi posti destinati a marcire stile imerese e spendere i nostri soldi in incentivi per comprare auto, avrebbe dovuto spendere per costringere le aziende a spendere in ricerca e a delocalizzare la produzione, mentre avrebbe dovuto spendere per formare gli operai e trasformarli in tecnici specializzati.

    3) La classe operaia si trova di fronte ad una nuova sfida: non basta più lavorare, bisogna tenersi al passo con la tecnologia. I sindacati dovrebbero lottare sulla formazione, non sulle pause pranzo ( e gli industriali dovrebbero trovare il modo di riconvertire gli stabilimenti, non di lamentarsi di produttività che ovviamente non può che perdere il confronto rispetto a quella di altri paesi)

    Detto questo, Marchionne sostanzialmente fornisce dei dati, che veri che siano, non ci servono ad un cazzo di nulla. Vuoi spostare la produzione? Va bene, purchè tu offra delle alternative per l'impiego. Col governo, con i sindacati, con quello che cazzo ti pare, ma non venirmi a dire che dobbiamo tenere il passo con i polacchi, vienimi a dire che, siccome non possiamo tenere il passo con i polacchi, bisogna trovare qualcosa di più intelligente da fare. Insomma, proposte, non ricatti
    Te lo dico subito , Marchionne , che non è un cretino totale lo sa benissimo , non puoi pensare di produrre senza avere almeno un mercato interno in grado di acettare parte dei tuoi prodotti, quindi non va nel terzo mondo completo perchè il terzo mondo completo non potrebbe assorbire parte del suo prodotto, indipendentemente dai costi della singola operaia.

    Lo sanno bene i fenomeni che a suo tempo migrarono nella vecchia Romania (pre-€) per produrre scarpe a basso costo , le aziende la sono rimaste aperte due anni , dopodichè chi ha potuto è rientrato chi non ha potuto ha chiuso.

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