
Originally Posted by
Anak
«Questa era la guerra più prevedibile del mondo. Esiste una legge ferrea della politica internazionale in base alla quale le grandi potenze - o quelle che aspirano a diventare tali - hanno delle linee rosse, ossia proibiscono categoricamente ai Paesi confinanti di avere una politica estera che rappresenti una minaccia per la propria sicurezza nazionale. Quello che Putin sta facendo oggi all’Ucraina è esattamente la stessa cosa che Kennedy fece a Cuba nel 1962. Gli Stati Uniti, in pratica, vietarono a Castro di avere una linea di politica estera indipendente dagli Stati Uniti stessi, che mettesse a repentaglio la loro sicurezza nazionale. L’Ucraina sta alla Russia come Cuba, il Messico o il Canada stanno agli Stati Uniti. Se il Messico, oggi, si alleasse con Putin certamente gli Stati Uniti lo distruggerebbero, o assassinando il suo Presidente, o favorendo una guerra civile, o con uno sfondamento del confine.
Gli Stati Uniti hanno molte linee rosse, una di esse è Israele, che non può essere toccato; la Russia ha una linea rossa in Ucraina e in Georgia; la Cina ha Taiwan. L’Unione Europea non ne ha e questo è il motivo per cui, se la responsabilità militare di questa tragedia è tutta di Putin (ed io lo condanno fermamente per aver intrapreso questa guerra), la responsabilità politica è principalmente dell’Unione Europea.
L’Europa, pur con il rispetto politico dovuto ad un alleato, avrebbe dovuto dire agli Stati Uniti di non permettersi di sconfinare in Europa. Questo per la sicurezza degli europei. Invece hanno lasciato che a decidere fosse la NATO, costituita anche da Paesi extraeuropei. Canada, Australia e Stati Uniti non temono certo la guerra in Ucraina come la temiamo noi. L’uscita da questa situazione la suggerisce la storia americana. Durante la crisi missilistica cubana gli Stati Uniti fecero un accordo segreto con Krusciev: a fronte dell’impegno sovietico di togliere i missili da Cuba, promisero di togliere, entro un anno, i missili Jupiter dalla Turchia, in tal modo massimizzando la sicurezza statunitense a discapito di quella europea. Anche il conflitto ucraino è risolvibile solo con un accordo di questo genere.
Oggi l’Ucraina è fondamentalmente persa. Se l’obiettivo dell’Europa è salvare vite umane, dobbiamo riconoscere che la Russia ha vinto. Se noi porteremo avanti questa guerra, gli abitanti di Kiev saranno massacrati. Se noi pensiamo di fornire armi per fronteggiare l’esercito russo, quello che avremo è un’altra Siria nel cuore dell’Europa. L’unica via è che l’Unione Europea e la NATO accettino la richiesta di Putin di demilitarizzare l’Ucraina e assicurino che non entrerà mai nella NATO, rispettando la sua linea rossa. Allo stesso tempo potrebbero far accettare a Putin l’ingresso in Unione Europea dell’Ucraina».
(Dì Alessandro Orsini, Professore di Sociologia Generale e Sociology of Terrorism, e direttore dell’Osservatorio della Sicurezza Internazionale presso l’ateneo romano LUISS Guido Carli).
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