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Thread: W la FCA!

  1. #91
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    è quello che volevo dire ma che forse non ho detto bene

  2. #92
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    @Hador hai centrato il problema, e qua mi riallaccio al discorso europa sì europa no, se vogliamo l'europa unita da punto di vista monetario dobbiamo costruire un europa unita anche dal punto di vista fiscale, non è possibile che se sposto di 250km la mia attività guadagno il 20% in più facendo lo stesso lavoro e rimanendo in comunità europea sfrutto tutti i relativi vantaggi, se si vuole l'europa unita veramente bisogna cominciare un processo di fusione dei sistemi fiscali e legislativi, diversamente le aziende migreranno le sedi legali alla ricerca del profitto, oggi è lussemburgo domani il slacazzistan e dopodomani Hadorland...oppure tutta sta faccenda è una cacata immane allora teniamo giù le frontiere come ora ma che ogni stato usi la sua moneta e possa compensare un sistema fiscale più pressante con una valuta più debole.
    bhe se hai concorrenza fiscale gli stati sono incentivati a tenere basse le tasse e a spendere meglio i soldi. L'uniformità fiscale non è ne obbligatoria ne determinante, prima di tutto abbiamo già visto come molti paesi dove la tassazione non è favorevole (germania in primis) macinano miliardi molto più di noi. Inoltre, esistono sistemi federali dove la tassazione non è omogenea e funzionano benissimo - gli svizzeri, dove ogni cantone applica le aliquote che vuole, e gli stati uniti, dove gli stati hanno grande autonomia fiscale (addirittura hai stati dove la vat/iva non esiste e stati in cui c'è).
    Sono d'accordo che in futuro servirà una riforma e un sistema più coeso di tassazione in europa, ad esempio applicando una aliquota europea federale a tutti per finanziare i progetti dell'europa e per la perequazione, ma non penso che avere aliquote fiscali uguali in tutti i paesi sia necessario, ne che questo oggi sia il principale problema italiano. Se le aziende se ne vanno non è solo per la % di tasse, ma per come fuziona tutto il sistema (burocrazia, anticipi, sistema giudiziario ridicolo, difficoltà di accesso al credito causa banche controllate dalla politica, diritto del lavoro ancora peggio etc).

    Tutto questo fermorestando che la notizia della ferrari pare fosse una cagata e che FCA ha smentito con una nota ufficiale.

  3. #93
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    I vostri discorsi possono funzionare solo in regime di uniformità del debito pubblico; essendo però questo diverso da paese a paese, le necessità dei prelievi fiscali variano in maniera arbitraria senza poter permettere un'omogeneizzazione con gli altri stati europei aventi necessità differenti (che non si faranno mai carico dei fardelli altrui). Ad oggi, l'italia vanta il terzo più alto avanzo primario d'europa (30 miliardi di euro circa), il che significa che il prelievo fiscale copre in maniera massiva la spesa pubblica; il problema è l'erosione derivante dal pagamento degli interessi passivi sul debito pubblico di 70 miliardi . Il divenire fiscalmente competitivi incide a vari titoli nella formula di calcolo del Pil, nonchè in quella della domanda aggregata, ma, non ce lo possiamo permettere. Anche l'ideona della flat tax, già tentata da Reagan su ispirazione keynesiana, ponendo un'aliquota molto bassa per tutti così che nessuno fosse tentato dall'evaderla; non ha funzionato, aumentanto in maniera esponenziale il debito e facendo crollare il gettito.
    Ad oggi si è imbrigliati in una fase economica particolarmente sfavorevole, con una patologia cronica incurabile senza una crescita che non possiamo finanziare senza accordi spicifici e mirati; da un lato siamo costretti a non poter ridurre il prelievo che però si può rimodulare con criteri di specificità più efficaci, dall'altro siamo al limite della curva di laffer, dove un'attività economica sta divenendo diseconomica proprio per la troppa imposizione fiscale, rischiando di impoverire il gettito e di far seguire a cascata la mancanza di tutte le coperture.

  4. #94
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    I vostri discorsi possono funzionare solo in regime di uniformità del debito pubblico; essendo però questo diverso da paese a paese, le necessità dei prelievi fiscali variano in maniera arbitraria senza poter permettere un'omogeneizzazione con gli altri stati europei aventi necessità differenti (che non si faranno mai carico dei fardelli altrui). Ad oggi, l'italia vanta il terzo più alto avanzo primario d'europa (30 miliardi di euro circa), il che significa che il prelievo fiscale copre in maniera massiva la spesa pubblica; il problema è l'erosione derivante dal pagamento degli interessi passivi sul debito pubblico di 70 miliardi . Il divenire fiscalmente competitivi incide a vari titoli nella formula di calcolo del Pil, nonchè in quella della domanda aggregata, ma, non ce lo possiamo permettere. Anche l'ideona della flat tax, già tentata da Reagan su ispirazione keynesiana, ponendo un'aliquota molto bassa per tutti così che nessuno fosse tentato dall'evaderla; non ha funzionato, aumentanto in maniera esponenziale il debito e facendo crollare il gettito.
    Ad oggi si è imbrigliati in una fase economica particolarmente sfavorevole, con una patologia cronica incurabile senza una crescita che non possiamo finanziare senza accordi spicifici e mirati; da un lato siamo costretti a non poter ridurre il prelievo che però si può rimodulare con criteri di specificità più efficaci, dall'altro siamo al limite della curva di laffer, dove un'attività economica sta divenendo diseconomica proprio per la troppa imposizione fiscale, rischiando di impoverire il gettito e di far seguire a cascata la mancanza di tutte le coperture.
    il problema come gia ho scritto non è tanto l'aliquota che appunto in unostato sano può essere piu bassa di uno indebitato fino al collo, ma bensi delle tasse che si vanno a pagare perchè è assurdo che in italia un azienda sia tassata con tasse inesistenti in altri paesi dell' europa è qui che non va bene perchè io in questo caso tendo ad aprire all'estero che anche se non sara l'inghilterra perchè magari non so la grande industria può essere la carinzia se sono al cofine( come poi è sucesso)

  5. #95
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    il problema come gia ho scritto non è tanto l'aliquota che appunto in unostato sano può essere piu bassa di uno indebitato fino al collo, ma bensi delle tasse che si vanno a pagare perchè è assurdo che in italia un azienda sia tassata con tasse inesistenti in altri paesi dell' europa è qui che non va bene perchè io in questo caso tendo ad aprire all'estero che anche se non sara l'inghilterra perchè magari non so la grande industria può essere la carinzia se sono al cofine( come poi è sucesso)
    Ripeto, concordo con quanto esposto, ma in parole povere, non ci possiamo adeguare ai paesi normo sviluppati perchè non siamo in grado di sostenere il debito, quindi l'atto di compensazione è diventato così cronicizzato dal diventare diseconomico per le attività esistenti e di certo non accattivante per nuovi investitori.
    Se non trovano il modo di rimodulare le aliquote in funzione di soggetti e attività tassate in maniera ragionata, la vedo ben dura uscirne, creando il deserto del Gobi dell'industria.

  6. #96
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    Ripeto, concordo con quanto esposto, ma in parole povere, non ci possiamo adeguare ai paesi normo sviluppati perchè non siamo in grado di sostenere il debito, quindi l'atto di compensazione è diventato così cronicizzato dal diventare diseconomico per le attività esistenti e di certo non accattivante per nuovi investitori.
    Se non trovano il modo di rimodulare le aliquote in funzione di soggetti e attività tassate in maniera ragionata, la vedo ben dura uscirne, creando il deserto del Gobi dell'industria.
    bho basterebbe far pagare le tasse a tutti anche a quelli che sappiamo che non le pagano e sopratutto smettere di finanziare imprese fallite con scatole cinesi pagate dallo stato.

  7. #97
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    Ripeto, concordo con quanto esposto, ma in parole povere, non ci possiamo adeguare ai paesi normo sviluppati perchè non siamo in grado di sostenere il debito, quindi l'atto di compensazione è diventato così cronicizzato dal diventare diseconomico per le attività esistenti e di certo non accattivante per nuovi investitori.
    Se non trovano il modo di rimodulare le aliquote in funzione di soggetti e attività tassate in maniera ragionata, la vedo ben dura uscirne, creando il deserto del Gobi dell'industria.
    ho capito il tuo ragionamento e non fa una piega però se lo do per assodato faccio i bagagli perchè siamo senza speranza, bisogna trovarla una soluzione oppure mandiamo tutto di baracca e vaffanculo, è solo una lenta agonia

  8. #98
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    ho capito il tuo ragionamento e non fa una piega però se lo do per assodato faccio i bagagli perchè siamo senza speranza, bisogna trovarla una soluzione oppure mandiamo tutto di baracca e vaffanculo, è solo una lenta agonia
    ah perchè non è già così? È una lenta agonia, ma dato che gli italiani in media sono ricchi (abbiamo proprietà, aziende, ecc. Eredità del boom economico, del fatto che ognuno pensa a se stesso e del nostro concetto di famiglia), per molti è ancora conveniente restare. Ma per chi non ha capitale in italia è oggi impossibile restare, come fai.

  9. #99
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    ho capito il tuo ragionamento e non fa una piega però se lo do per assodato faccio i bagagli perchè siamo senza speranza, bisogna trovarla una soluzione oppure mandiamo tutto di baracca e vaffanculo, è solo una lenta agonia
    E' un po' come per i drogati, il primo step è ammettere che esiste un problema, che per noi si traduce in una classe dirigente inappropriata. Io non ho perso la fiducia, le riforme che possono dare risultati, non sulla carta ma anche concretamente, dato sono ricette a problemi noti già praticate da altri stati con successo, esistono e ci sono le competenze per poterle realizzare. La questione è appunto far riconoscere all'autista odierno l'inadeguatezza e il non essere appropriato alle contingenze attuali.
    Già se iniziassero a rimodulare il prelievo fiscale, si vedrebbero seri passi in avanti; questo comporta però analizzare tutti i comparti produttivi e formulare in maniera duttile ed atattiva una ricetta per ogni patologia.. dato i vari settori industriali hanno necessità comuni ed altre specifiche di settore.
    Ma la speranza c'è perchè la gente valida l'abbiamo anche noi.

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