Stai delirando. In realtà l'analogia che mi fa è tipo: "sono un muratore ! non ho bisogno di leggere, faccio i muri !!!".
Questo non vuol dire che un'università deve essere un luogo mistico di roba teorica, ma oltre che sacrosanto è necessario che ci sia gente che studia per 5 anni lettere antiche.
A cosa serve? Nel mondo del lavoro ad un assoluto cazzo di niente, ma se permetti non per questo facciamo un bel rogo della letteratura greca. Tu ti confondi con il master, l'università è un'altra cosa, e mi domando che cazzo l'hai fatta a fare se la pensi così dato che sai meglio di me come un buon 60% di cose che studi nel mondo del lavoro non ti serviranno mai un cazzo, molte delle quali manco hanno mai avuto la pretesa di essere utili dal punto di vista pratico.
Nessuno parla di buttare via le materia umanistiche. Io parlo di potenziarle.
In quanto ti sto per dire, assumo vero l'ormai assolutamente evidente fatto che l'informatica è pervasivamente necessaria in ogni campo per combinare qualcosa di serio che non siano solo chiacchere.
Assumo anche ovvio il fatto che l'informatica migliora l'approccio a una materia. Non c'è argomento che possa tenere contro a questo assunto nel 2010, quindi non infiliamoci nemmeno nel discuterlo, ci sono troppi esempi di buona ricerca o buona industria fatta in un campo con l'ausilio dell'informatica alla base.
Spazio.
Spazio.
Spazio.
la letteratura antica sicuramente non è da buttare, ma per studiarla in maniera effettiva si deve fare uso dell'informatica in maniera estensiva, perchè al giorno d'oggi l'omino che si mette li con la pennina a far la traduzioncina non se po' piu' vedere.
Oltre che non è piu' oggettivamente pratico...
I metodi informatici non sono sono utili perchè la persona si può rispendere in campi affini, ma anche perchè si migliora la materia stessa. Nessuno migliore di un esperto del campo può disegnare un tool utile al campo stesso.
Di che stai discutendo quindi ? Tu studia 5 anni di lettere antiche, io studio 5 anni di lettere antiche con applicazioni informatiche, vediamo chi è che dei due che in ricerca conclude di piu' e avanza il campo in maniera significativa portando a un elevamento culturale seppur minimo o chi dei due trova lavoro prima sia nel campo che fuori dal campo ? O chi dei due è in grado di trovare l'informazione che gli serve quando gli serve, mentre l'altro no ?
Una cosa di cui sono certo è che uno esperto di lettere antiche con basi informatiche cercherà di portare argomenti quantitativi e verificabili. Mentre uno che non lo è ci potrebbe anche provare, ma ci metterà molto più tempo.
In realtà non esiste un argomento contro quello che sto dicendo, a parte eventualmente un "ci pesa il culo e vogliamo tenere sto metodo".
O anche:
Il metodo attuale è vecchio, in materie umanistiche la ricerca va morendo e quelli che si laureano rischiano di rimanere disoccupati.
Assunto che lo status quo non è solo subottimale, ma proprio catastrofico, eventualmente sarà il caso, pragmaticamente, di vedere dove si può migliorare ?
L'interdisciplinarietà è sempre positiva, quindi male non può fare. Anzi,.