Rispondo rapidamente all'ultima affermazione, visto che l'inghippo sta tutto lì: solo DOPO aver avuto a che fare quotidianemente con un figlio, ci si rende conto di tante cose che, da figlio, non riesci a capire. Per quanto tu possa essere intelligente e analitico e razionale.
Non siamo macchine (cfr. il mio reply ad Alka), quando ti relazioni a tuo figlio vi dimenticate tutti della componente emotiva, imprescindibile nella condizione umana.
E aggiungo, la maggioranza dei reply in questo thread hanno un tenore assurdo. Chi a parlare di cinghiamattanza, chi di ceffoni, chi di analisi con feedback dei dati come fossimo dei robot, in pochi hanno pensato a dire (ma alcuni l'hanno fatto per fortuna, c'è speranza) "ma PERCHE' mio figlio si drogherebbe?". La risposta non è a valle, ma a monte.
Perché ci sono tante variabili: non solo le mura domestiche, ma l'ambiente esterno che influenza il figlio (vedi randolk e il figlio con gli amici sonari

), i vari media, ecc.
E quando hai a che fare con TUO figlio, non pensi alle statistiche e al fatto che una certa reazione da genitore ha il tot % di probabilità di riuscire, perché se non rientri in quella %, tuo figlio è fatto. Non tu, tuo figlio.
Dai, restiamo d'accordo che ci si risente quando avrai un figlio adolescente, poi mi dirai se il farsi un'idea a mo' di GDR è stato sufficiente o meno.
