Purtroppo la maggior parte non ha ancora realmente capito la reale dimensione del problema. C'è chi passa dall'allarmismo a chi sminuisce. Il problema è, lo ripeto, principalmente di comunicazione.
A parte il sistema giornalistico (che in Italia non esiste come servizio, è piuttosto una gara a chi è più sciacallo), esiste un ambito chiamato "comunicazione del rischio e delle catastrofi". Un Governo deve prevedere un esperto in questo, o la protezione civile o chi di dovere.
Poi oh, purtroppo le cose sono anche più semplici di quanto si dice. Questa è una catastrofe che va affrontata o con la cultura del salvare quanta più gente possibile oppure del non ce ne frega un cazzo ma dobbiamo produrre. La nostra situazione è sempre la peggiore perché l'affrontiamo già con le pezze al culo. Quello che so per certo è che prima le persone capiscono che questo è un evento che potenzialmente può modificare la vita e lo status sociale ed economico di molti, e prima saranno in grado di adattarsi. Una buona percentuale, non tutti, come sempre accade.