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Thread: Stop! Question time!

  1. #16
    Lieutenant Commander Alkabar's Avatar
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    Che vogliono esprimere/trasmettere informazione.

  2. #17
    Lieutenant Commander Boroming's Avatar
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    Quote Originally Posted by Dictator View Post
    In realtà il linguaggio non serve a comunicare la realtà ma la crea.
    Ti faccio un esempio pratico: i colori.
    Ci sono una infinita moltitudine di colori, la gamma va dal nero al bianco con milioni di sfumature all'interno.
    Ci sono dei popoli che non hanno parole per indicare ad esempio le sfumature del blu: quelle che per noi italiani sono blu, turchese, celeste, azzurro, carta da zucchero, etc... per altri (anche popoli europei) non esistono. Esiste il blu, blu chiaro e blu scuro. Il risultato è che per loro non esiste il "turchese". Non fa parte della loro realtà.
    Però loro percepiscono le diverse sfumature ma non avendole "indicizzate" nel linguaggio, nel pratico è come se il "turchese" non facesse parte della realtà.
    Il linguaggio quindi, possiamo dire che la crea la realtà, gli da una forma. Il linguaggio indicizza la realtà ed in quanto uomini, senza questo "indice linguistico" non potremmo definire la realtà stessa. Per l'uomo è fondamentale il linguaggio, ogni volta che si scopre qualcosa di nuovo la prima cosa è dargli un nome, una definizione linguistica.
    Non credo che siamo spugne, perchè la realtà, alla fine, è quello che esiste per l'uomo ed è quello che l'uomo crea.
    L'immaginazione stessa (come diceva S. Agostino) e tutto quello che è immaginabile è comunque parte della realtà. Entra a far parte della realtà perchè fa parte del linguaggio. Un drago è realtà? Io credo di si, perchè un drago da noi ed un dragon in Inghilterra alla fine conducono allo stesso significato. E' chiaro che non parliamo di realtà tangibile, i draghi non esistono ma sono comunque figure reali, ne puoi parlare con altre persone come se parlassi di un tavolo. A livello linguistico i draghi esistono, eccome se esistono.
    Certo, ci sarebbe da parlare ancora per parecchio tempo...
    la percezione dei colori non è altro che la luce riflessa dagli oggetti che stimola diversi recettori nel nostro occhio. recettori che mandano un segnale al cervello che elabora l'immagine. per cui la percezione del colore è uguale per tutti (daltonici a parte, ma è un discorso diverso) e anche se una determinata cultura ha etichettato un colore in maniera diversa, sempre lo stesso colore percepisce. tornando sull'esempio tuo del turchese, magari non associano il segnale di quel colore a quella determinata parola, ma fa sempre parte della loro realtà in quanto è percepito. ed essendo percepito ne puoi discutere, anche se l'etichetta è diversa risulta solo più difficile.... il che ci riporta al discorso linguaggio, che non è altro che l'etichettatura della realtà per fini comunicativi, per condividere le proprie percezioni.

  3. #18
    Lieutenant Commander Miave's Avatar
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    le offese
    il fatto che i nostri adolescenti non ne conoscano nessuno
    boh non mi viene in mente altro per ora
    Quote Originally Posted by Mallus
    non rispondete a questi 4 pirla.. fanno apposta a provocarvi in piu sono dei perditempo , gia solo il fatto che si "debbano rispondere alle accuse fatte a noi" fa capire che questi ne lavorano ne scopano e forse non sono nemmeno persone.

  4. #19
    Lieutenant Commander Rayvaughan's Avatar
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    Quote Originally Posted by Miave View Post
    le offese
    il fatto che i nostri adolescenti non ne conoscano nessuno
    boh non mi viene in mente altro per ora
    certi linguaggi umani sono privi di bestemmie o anche solo di parolacce!

    certo, offendono in altri modi, con parafrasi ad esempio

  5. #20
    Razj's Avatar
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    minchia della roba nella pic di hador non c'ho capito na sega

  6. #21
    Lieutenant Junior Grade Dictator's Avatar
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    Quote Originally Posted by Boroming View Post
    la percezione dei colori non è altro che la luce riflessa dagli oggetti che stimola diversi recettori nel nostro occhio. recettori che mandano un segnale al cervello che elabora l'immagine. per cui la percezione del colore è uguale per tutti (daltonici a parte, ma è un discorso diverso) e anche se una determinata cultura ha etichettato un colore in maniera diversa, sempre lo stesso colore percepisce. tornando sull'esempio tuo del turchese, magari non associano il segnale di quel colore a quella determinata parola, ma fa sempre parte della loro realtà in quanto è percepito. ed essendo percepito ne puoi discutere, anche se l'etichetta è diversa risulta solo più difficile.... il che ci riporta al discorso linguaggio, che non è altro che l'etichettatura della realtà per fini comunicativi, per condividere le proprie percezioni.
    E' la stessa cosa che ho scritto eh...
    Però loro percepiscono le diverse sfumature ma non avendole "indicizzate" nel linguaggio, nel pratico è come se il "turchese" non facesse parte della realtà.
    Now on Diablo III @ Dictator#2395

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  7. #22
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    Quote Originally Posted by Razj View Post
    entrambi, anzi mi interessa molto un'opinione sui linguaggi di programmazione
    mmh, bè sì, ogni linguaggio necessita di convenzioni per essere utilizzato
    ogni linguaggio è una convenzione

    nel senso che ad una serie di lettere a caso è convenzionalmente dato un certo significato, ad un certo simbolo grafico (grafema) è dato convenzionalmente un certo suono.

    tra convenzioni diverse, infatti, non ci si capisce

    l'unica cosa semiconvenzionale di una lingua è la frase, ma è un discorso un po' lunghetto
    "Ci si chiede:[...] perchè con tanta ostinazione si difende il godimento, l'ebbrezza? Perchè l'interesse per le proprie faccende è così scarso fuori dai propri quattro muri? Perchè si evita la discussione?
    Risposta: Da una discussione non ci si può ripromettere niente. Una discussione sulla forma attuale della nostra società, o anche soltanto sulla condizione dei suoi componenti meno importanti, costituirebbe immediatamente e irreparabilemnte una minaccia totale alla forma di questa società stessa"

    Bertolt Brecht, scritti teatrali

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