Andare all'estero vuol dire tutto e nulla. Io sono all'estero e sono a 60 km dal confine, Zaider è all'estero ed è in negrandia (o forse coltellandia ora, non gli si sta dietro), le cose sono imparagonabili.
Ci sono persone che in Italia non avrebbero potuto combinar molto che invece han trovato opportunità fuori, ci sono quelli invece che ci han perso andando fuori perché si ritrovano nella stessa merda che a casa, ma senza il supporto di familiari e amici (i vari camerieri a Londra), ci sono quelli spinti dal lavoro più attrattivo e/o remunerativo, o anche quelli che gli piacciono le bionde e il death metal e vanno in norvegia.
O quelli come me che sono semplicemente testardi, se non si fosse capito io me ne sarei stato benissimo anche a Milano, con le condizioni che avevo (casa di proprietà come difficilmente posso permettermi altrove, un 2k li porterei a casa, mia moglie un 800-1200 euro, sui 3k al mese in due senza affitto chi ti ammazza?).
Quel che posso dire è che mentre non consiglierei a tutti a priori di andare all'estero, il cameriere a Londra o moooolto peggio negli US non lo auguro a nessuno, una persona con un profilo qualificato nel ramo IT o economico in europa trova una valanga di opportunità. Basta solo mandare CV finché non entra qualcosa in un posto che piace. Germania, Svizzera, Olanda, Danimarca, Scandinavia, Belgio, tutti posti dove con un lavoro simile stai tranquillissimo. Poi le rogne sul posto di lavoro le han tutti, non è che gli stronzi all'estero non esistano, ma sei in una condizione di borghesia, simile a quella dei baby boomers in italia al tempo che fu. E senza le menate del cazzo burocratiche dell'Italia. I soldi non fanno la felicità, ma averne abbastanza per stare tranquilli rende tutto molto più sereno.
Il mio unico consiglio è, nel caso siate in due, andate assieme. L'altra si studia la lingua, fa corsi, etc, e cerca lavoro. Trascinarsi le storie a distanza è una sofferenza, tra l'altro antieconomica.
Comunque nel mio caso mi ero lumato il prof in uni che aveva la doppia cattedra e le mani in pasta. Dopo la laurea mi ha offerto di fare un phd o in italia o a lugano, e ho scelto la seconda (non in maniera scontata comunque, non è che avessi tutta sta voglia di spostarmi). Era il 2011 ancora crisi profonda ma pensavo ci fosse speranza di ripresa, ho detto mi fo 4 anni fuori poi finisco e torno. Dopo qualche mese ero già a dire che col cazzo che sarei tornato. Dopo phd ho cercato lavoro in tutta la svizzera e a botta di culo lo ho trovato comunque vicino qua. Mia moglie mi ha raggiunto 1 anno e mezzo fa, quando ho finito il phd, dopo 4 mesi lavorava.