Hador
22nd December 2013, 23:06
si ma sto discorso non centra nulla con la flessiilità del lavoro, il problema non è la flessibilità in se io mi incazzo quando sento parlare gente giovane come te di problemi che in italia ci son sempre stati e non si son mai risolti e arriva lo stronzo di turno che ripropone le solite soluzione, dio cristo vatti a guardare la campagna elettorale di berlusconi del 94 poi capisci quando dico che in italiail giovane ripropone il vecchio ma nessuno fa nulla.
questione lavoro in se per se ovvio che una volta i titoli di studio erano diversi per farti capire io so nato nel 73 dei miei amici sono uno dei pochi non laureati dei tuoi magari i pochi saranno quelli seza master, e cosi via andando avanti, ma questo non è perchè le generazioni so più intelligenti ma semplicemente perchè si hanno prima maggiori possibilità di accesso allo studio secondo i tempi di ingresso del lavoro causa crisi sempre esponenziale si son allungati è un po come i miei genitori che si sposati a 20 anni e i loro figli che e hanno aspettato almeno 10 di più perchè è il normale tempo di inserimento nel mondo del lavoro e avere un po di gruzzoletto per potersi sposare, poi questioni stipendi, allora io ti faccio un esempio con i miei stipendi quando so entrato a lavorare nel 97 mi hanno assunto con 2 milioni di lire l'anno nel 2007 prendevo 1500 euro ma quelli che entravano a lavorare partivano da 1200 con quattordicesima perciò la questione stipendi è relativa ovvio che io ti dico tranquillamente che 2milioi erano più di 1500 per una serie di fattori nella vita quotidianna che non sto a scrivere sennò ce vorrebbe mezza nottata.
io ripeto capisco la voglia di flessibilità per chi entra ora nel mondo del lavoro, capisco che sarebbe bello che chi è più bravo lavora e chi è un torzone no, però in italia non si può fare perchè quel torzone che magari ha 50 anni lo mandiamo in mezzo ad una strada con famiglia a carico? gli vogliam dare gli strumenti magari per and a fare almeno un lavoro per non mori di fame è inutile parlare di tasse sul lavoro se non cambi il sitema economico italiano ovvero non azzeri la classe imprenditoriale bacata che ci portam dietro dagli anni 80 dove si lavorava con i soldi delle banche anche quando c'avevano i milardi sotto il mattone.
ma a te ti pare normale che in italia ci siano settori interi dove son sparite aziende che fino a 20 anni fa facevano pure buoni fatturati, per te il problema è il costo del lavoro? e perchè allora la danone compra le azienfde alimentari italiane, in francia fino a 3 o 4 anni la pressione fiscale era solo di 1 punto in meno o giu di li, come fanno i francesi? dai non è questo il problema non so le 4 tasse diverse che pago per la stessa cosa, è che in italia si è andati avanti solo a mettere i soldi el cassetto e a comprare ville e macchine e poi ti meravigli che le aziende falliscono? ma dio cristo han durato anche troppo per quello che è il normale funzionamento dell'economia.per cambiare il sistema economico italiano occorre coltivare una nuova classe di imprenditori e attrarre investimenti (cioè aziende) estere, che sradichino il malaffare corrente.
Per fare queste due cose non si può continuare a passare gli ultimi, quanti, 5 anni a discutere ad ogni finanziaria di quale tassa aggiungere per finanziare la cassa integrazione. Veramente, il dialogo politico è accartocciato sul mantere lo status quo a chi ha acquisito diritti, cercando di difendere un modello economico che non funziona più. Non bisogna prendere a modello i bei tempi passati, quelli dei piccoli imprenditori nei distretti industriali e delle grandi aziende sussidiate dalla politica per creare posti di lavoro inutili. Tutto questo non funziona più e ci costa troppo. Bisogna ricominciare da capo, ispirandoci a paesi simili a noi dove le cose funzionano, germania in primis (per quanto ci stiano in culo a tutti).
Qualcosa è stato fatto sulle pensioni (non abbastanza secondo me ma vabbè), è ora di farlo violentemente sul sistema contrattuale e sugli ammortizzatori sociali, per abbassare la spesa inutile e allargare le tutele a tutti. Questi sono segnali chiari che servono a dare fiducia a chi ci mette i soldi. Sperando che basti.
questione lavoro in se per se ovvio che una volta i titoli di studio erano diversi per farti capire io so nato nel 73 dei miei amici sono uno dei pochi non laureati dei tuoi magari i pochi saranno quelli seza master, e cosi via andando avanti, ma questo non è perchè le generazioni so più intelligenti ma semplicemente perchè si hanno prima maggiori possibilità di accesso allo studio secondo i tempi di ingresso del lavoro causa crisi sempre esponenziale si son allungati è un po come i miei genitori che si sposati a 20 anni e i loro figli che e hanno aspettato almeno 10 di più perchè è il normale tempo di inserimento nel mondo del lavoro e avere un po di gruzzoletto per potersi sposare, poi questioni stipendi, allora io ti faccio un esempio con i miei stipendi quando so entrato a lavorare nel 97 mi hanno assunto con 2 milioni di lire l'anno nel 2007 prendevo 1500 euro ma quelli che entravano a lavorare partivano da 1200 con quattordicesima perciò la questione stipendi è relativa ovvio che io ti dico tranquillamente che 2milioi erano più di 1500 per una serie di fattori nella vita quotidianna che non sto a scrivere sennò ce vorrebbe mezza nottata.
io ripeto capisco la voglia di flessibilità per chi entra ora nel mondo del lavoro, capisco che sarebbe bello che chi è più bravo lavora e chi è un torzone no, però in italia non si può fare perchè quel torzone che magari ha 50 anni lo mandiamo in mezzo ad una strada con famiglia a carico? gli vogliam dare gli strumenti magari per and a fare almeno un lavoro per non mori di fame è inutile parlare di tasse sul lavoro se non cambi il sitema economico italiano ovvero non azzeri la classe imprenditoriale bacata che ci portam dietro dagli anni 80 dove si lavorava con i soldi delle banche anche quando c'avevano i milardi sotto il mattone.
ma a te ti pare normale che in italia ci siano settori interi dove son sparite aziende che fino a 20 anni fa facevano pure buoni fatturati, per te il problema è il costo del lavoro? e perchè allora la danone compra le azienfde alimentari italiane, in francia fino a 3 o 4 anni la pressione fiscale era solo di 1 punto in meno o giu di li, come fanno i francesi? dai non è questo il problema non so le 4 tasse diverse che pago per la stessa cosa, è che in italia si è andati avanti solo a mettere i soldi el cassetto e a comprare ville e macchine e poi ti meravigli che le aziende falliscono? ma dio cristo han durato anche troppo per quello che è il normale funzionamento dell'economia.per cambiare il sistema economico italiano occorre coltivare una nuova classe di imprenditori e attrarre investimenti (cioè aziende) estere, che sradichino il malaffare corrente.
Per fare queste due cose non si può continuare a passare gli ultimi, quanti, 5 anni a discutere ad ogni finanziaria di quale tassa aggiungere per finanziare la cassa integrazione. Veramente, il dialogo politico è accartocciato sul mantere lo status quo a chi ha acquisito diritti, cercando di difendere un modello economico che non funziona più. Non bisogna prendere a modello i bei tempi passati, quelli dei piccoli imprenditori nei distretti industriali e delle grandi aziende sussidiate dalla politica per creare posti di lavoro inutili. Tutto questo non funziona più e ci costa troppo. Bisogna ricominciare da capo, ispirandoci a paesi simili a noi dove le cose funzionano, germania in primis (per quanto ci stiano in culo a tutti).
Qualcosa è stato fatto sulle pensioni (non abbastanza secondo me ma vabbè), è ora di farlo violentemente sul sistema contrattuale e sugli ammortizzatori sociali, per abbassare la spesa inutile e allargare le tutele a tutti. Questi sono segnali chiari che servono a dare fiducia a chi ci mette i soldi. Sperando che basti.