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poche ore prima della «mezza retromarcia» di Tegnell, la premier norvegese Erna Solberg, come riportato dal Telegraph, aveva elogiato in tivù alcuni aspetti del «modello svedese», ad esempio la decisione di non chiudere le scuole. «Probabilmente ho preso troppe decisioni sulla base della paura» — ha detto Solberg. Preceduta, qualche giorno fa, da Camilla Stoltenberg, direttrice generale del Norwegian Institute of Public Health (e sorella del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg) che, sempre in tivù, aveva detto: «Il nostro giudizio oggi è che avremmo forse potuto ottenere gli stessi effetti ed evitato alcuni degli impatti negativi evitando il lockdown e rimanendo aperti, ma con misure per il controllo dell’infezione»