ma di che stai parlando? ma perpiacere...
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ma hai presente che cos'e' il rischio di impresa?
Un datore di lavoro e' uno che ha preso i propri soldi e la propria vita e li ha messi in un progetto. Non e', nel 95% dei casi, uno con la frusta che vende il tuo sangue al mercato equo e solidale spacciandolo per succo di pomodoro.
La ditta E' sua. Sono sue le macchine pagate li' dentro anche quando si guastano e vanno riparate. E' sua la struttura per cui deve pagare salate assicurazioni.
E' assurdo che ancora oggi, con tutta l'informazione e la chiarezza che si puo' avere, si pensi che essere assunti oggi dia diritto al posto fisso per tutta la vita.
Se lavorano per te, le persone, significa che gli paghi un compenso, contrattato con i sindacati. che gli dai le ferie, contrattate con i sindacati. che gli paghi i contributi, stabiliti dallo stato. E se nell'ambito delle maree di regole che esistono vuole mischiare un po' di carte per guadagnare qualcosa di piu', ha diritto di fare quel che vuole.
Come si chiama legalmente me ne fotto..
nella realtà è una truffa nel momento in cui fai venire a lavorare da te delle persone "promettendo" determinate coser, hai come socio un grosso soggetto pubblico che ti passa commesse che poi tu giri a una tua società (in cui nonc'è il pubblico) e poi quando l'AD del grosso ente pubblico cambia e il giochino non si può più fare chiudi facendo perdere il lavoro alla gente che hai assunto con determinati imegni.
Legalmente non ti succede nulla, ma io ti auguro una fine lenta e dolorosa...
ù
Ma certo difendiamo sempre gli imprenditori in questo paese .. non si capisce come mai i scarifici li devono far sempre i lavoratori.. Gli imprenditori parlano di crisi ma girano sempre su macchine da 200k.. ha da tornà baffone dio bonino...
vuol guadagnare di piu sugli operai o sulle regole??
Un imprenditore è in posizione dominante rispetto un operaio...
I sindacati avevano motivo di esistere fino a 50 anni fa, dopo sono diventati di fatto un'estensione prima del PCI e poi dei vari nomi in cui e' mutata la sinistra italiana.
Fin dagli anni '70 in Italia i sindacati han fatto piu' danni della grandine.
Oggigiorno i sindacati sono solo un'altra industria Italiana che campa alle spalle dei lavoratori, prendendo cifre esose per il tesseramento e muovendosi in direzioni che spesso definirei demenziali.
Nel caso in esempio ancora non e' stato chiarito come mai tali dipendenti fossero stati forzati alle ferie e quale ruolo ricoprivano gli esterni, dato che, come ich ha giustamente portato ad esempio, se i due coprono ruoli diversi e c'erano i presupposti per fermare una parte del lavoro, non vedo lo scandalo.
Concordo col fatto che e' stato sicuramente un maleducato ed e' andato di molto fuori dalle righe, ma da li a fare santi i sindacati... oggigiorno son proprio loro uno dei problemi maggiori dell'Italia.
Ich mi sa che non hai molto chiaro quale è il quadro dell'imprenditoria italiana che il rischio di impresa non sa più nenache dove sta di casa...
Qui nessuno dice che l'assunzione sia uan cosa "a vita", ma si pretenderebbe, come dici tu, che ognuno facia la sua parte e eserciti il suo ruolo...
Gli imprenditori nel 99% dei casi non lo fanno, e chiedono ai lavoratori di essere pagati (e tassati) come lavoratori e di fare da cuscinetto nel caso le cose non vadano bene.. Poi se non lo fanno i lavoratori lo deve fare lo stato (cassa integrazione, ammortizzatori sociali e quant'altro) .. gli imprenditori sono sempre gli ultimi a rimetterci. Tutto questo senza manco parlare di quelli che scaricano sui piccoli investitori (che attraverso i fondi pensione e assicurazioni so sempre i lavoratori) i propri passivi attraverso oeprazioni i n stile argentina...
Su su siamo seri dai che la realtà mondiale è, come dici tu, è davanti agli occhi di tutti...
gia ha tutti i diritti di questo mondo anche quello di fallire e non chiedere un cazzo allo stato, cosi come ha il diritto di andare in galera quando trucca i bilanci e il diritto di pagare fino all'ultimo centesimo ai propi dipendenti quando usa il tfr per comprasi il ferrari.
ma siamo in italia qui non ci sono gl'imprenditori ma i furbetti ( vedi alitalia, a me i profitti agli italiani i debiti:nod:)
per me te da piccolo sei stato molestato sessualmente da un imprenditore...
se gli imprenditori girano sempre su macchine da 200k euro perche non avvi un'attività tu? e non rispondere perche non hai i capitali, ci sono un sacco di imprenditori che sono partiti da 0 mica tutti erano già ricchi
Mai stato molestato da nessuno..
Semplicemente ho subito in prima persona la "truffa" di cui sopra e seguo quello che succede in Italia.
Da noi classe imprenditoriale seria non c'è, non c'è mai stata.
Nel nord est ci sono stati artigiani che han messo su fabbrichette partendo dal nulla e facendosi un mazzo tanto, i cui figli stanno devastando il miracolo del nord est sputtanandosi i soldini fatti con fatica dai padri (con le famoso auto da 200 k) e mandando a puttane le aziende..
Ma continuiamo a credere nell'imprenditoria italiana..
Ps non faccio l'imprenditore perché non mi è mai fottuto nulla di fare i soldi e il lavoro nella mia vita come scala di valori viene parecchio dietro a famiglia affetti amici salute etc..
guarda, per mestiere ne conosco tanti di imprenditori del nord est e del nord ovest la realtà che vedo io è ben diversa da quella descritta pur avendo tutta una serie di problemi ereditati e recenti. il fatto è che io ci vivo in mezzo, tu lo leggi sul giornale? .
Non capisco poi come fai a generalizzare al grido di tutti gli imprenditori sono ladri e poi scagliarti contro l'altrettanto idiota generalizzazione che vede fancazzisti tutti i lavoratori. sei sullo stesso piano eh.
poi furbetti, furbetti una sega. uno può fare il furbetto quando raggiunge certe dimensioni e ha determinati appoggi. se parliamo infatti di grande impresa e di maialate sono ben d'accordo ma il signor cavasin se lo inculano a sangue se combina qualche casino.
terzo per fare l'imprenditore non è che non hai di meglio da fare ma devi essere capace,la fallimentare al tribunale è piena di gente che: "e che cazzo ci vuole?"
Ci lavoro pure io con gli imprenditori.. ora ho meno rapporti, ma per diverso tempo gestivo spesso contatti con i fornitori, dove fornitori erano inmaggior parte PMI quindi piccoli imprenditori.
Dopo di che in Italia ci sia un problema di imprenditoria non lo dico io, lo dice la storia di questo paese, così come ci sia un problema nel nord est, cosa studiata e ristudiata.
PS io non dico che non ho fatto l'imprenditore per i motivi sopra detti e che se no sarei stato un grande imprenditore. Mai sostenuto questo.
Il punto che semplicemente non mi sono mai posto il problema perché so benissimo che per fare l'imprenditore, a prescindere da ogni altra considerazione, bisogna avere un abnegazione verso il lavoro che non ho e che "programmaticamente" non voglio avere.
Io la gente che ha questa capacità la rispetto, il punto è che oggi (secondo me) c'è molta poca sostanza tra gli imprenditori italiani. Ovivamente poi ci sono le lodevoli eccezioni, di cui non fa parte il tizio oggetto di questo 3d.
ma per favore, tu generalizzi sull'imprenditore e sulle sue qualità (il macchinone da 200k che poi dico e allora? se li guadagna no?), oggetto di studio sono altri problemi strutturali come la piccola dimensione media che negli anni 80 era un fiore all'occhiello e con la globalizzazione ti è rimbalzata in faccia, come la successione dell'impresa e la selezione dell'erede ecc ecc. ma un conto è notare un'problema, studiarlo e trovare delle soluzioni altro invece è sparare frasi come queste:
Nel nord est ci sono stati artigiani che han messo su fabbrichette partendo dal nulla e facendosi un mazzo tanto, i cui figli stanno devastando il miracolo del nord est sputtanandosi i soldini fatti con fatica dai padri (con le famoso auto da 200 k) e mandando a puttane le aziende..
con il solo scopo di generalizzare sputtanando una categoria e fare risultare migliore la povera vittima schiavizzata da soggetti nefandi come questi col cayenne.
io penso che la realtà stia nel mezzo e che tra sindacati, dipendenti, imprenditori e politici (e mettiamoci poi anche il mondo finanziario visto che in italia non s'è mai visto un venture capitalist degno di questo nome anche se non per colpe esclusivamente loro ma va bhe) tutti abbiano la loro bella fetta di responsabilità in merito alla situazione attuale.
Prendere le parti di uno degli attori sostenendo che le colpe siano degli altri è miope ed è una presa di posizione esclusivamente ideologica che oltre a non portare da nessuna parte fa perdere la voglia di discutere
Comincio a pensare che delinquere non sia solo una opzione in Italia.
Bah che branco di generalizzazioni, ci sono imprenditori corretti che si fanno il culo anno dopo anno e il 31/12 chiudono un bilancio in cui quel poco utile che portano a casa va nelle casse dello stato, eppure continuano a lavorare e far lavorare. Ci sono sindacalisti che mandano a cagare l'ala di estrema sinistra e che ti aiutano pure se devi cacciare un lavoratore che non fa un cazzo dalla mattina alla sera.
La cosa curiosa è che in Italia ci sono contemporaneamente gli imprenditori filibustieri e i sindacati più agguerriti. D'altra parte, nel paese in cui prosperano gli eredi del più forte partito comunista del mondo libero, i proletari votano a maggioranza un padrone capitalista a capo del governo.
Il teatro sarà anche nato in Grecia, ma vive qui da noi.
Utile? a parola sconosciuta alla piccola e media impresa italiana fino all'anno passato:sneer:
ora però senza utile niente soldi dalle banche e tutti a gambe per aria e io son contento cosi jamino non vedrà più alcuni soggetti( imprenditori non si possono chiamare) con 10 mutui aperti 0 reddito e villa con ferrari annesso:sneer:
I finanziamenti a copertura delle mie attività li calcolo prima del mio utile, posso chiudere in pareggio / perdita e pagare comunque le banche (cosa che avviene sempre, delle 2 non pago il fornitore, la banca ha troppo più potere). Alla banca interessa soprattutto il mio stato patrimoniale e in misura minore il mio conto economico. Sul resto non commento tanto non si va da nessuna parte.
mm no guarda tu puoi calcolare quello che vuoi sono le banche che ora fanno il rating con l'utile e non più solo con lo stato patrimonile/conto economico, utile basso rating basso, rating basso niente soldi, puoi attaccarti a tutti le belle immobilizzazioni macchinari ecc che vuoi ma loro se ne fregano.:nod:
sul rsto non andiamo da nessuna parte perchè tu magari sei uno di quelli che pensa che imprenditoria significa guadagnare più di un dipendente anche quando si apre una fabbrica di ghiaccio in alaska:nod:
Lol mi conosci megli di quanto conosca me stesso. Mischi contabilità con finanza quando parli di rating e vado in crisi però vabbè concedimi che il tuo punto di vista sia in linea col tuo nick.
ma fammi capire tu che rapporti hai con le banche? 2 scoperti e 1 mutuo acceso qualche anno fa'
Certo non sapere che dall'anno scorso le banche usano un sistema di rating per classificare le aziende mi fa pensare onestamente: ma che imprenditore sei? con il massimo rispetto sia chiaro.
poi vabbè contabilità e finanza insomma fa un po ridere visto che di finanza non ho minimamente parlato.
in inghilterra i sindacati ottengon sempre quello che vogliono ergo sono i migliori, che poi non facciano i teatrini politici come in italia on significa che siano mollicci.
esempio calzante; in italia quando minacci l'intervento dei sindacati di norma a un imprenditore gli vien da ridere poi s'inazza perchè è solo na scocciattura che fa perdrere tempo, nel sistema anglosassone quando si arriva a mettere in mezzo i sindacati l'imprenditore inizia a preoccuparsi, perchè sa benissimo che non stnno la a prendere aria come in italia.
La faccio breve e rispondo a diverse annotazioni che mi sono state fatte.
E' evidente che se si fanno discorsi genmeral generici si facciano generlaizzazioni, così come è evidente che esistono varietà di comportamenti, ci sono imprenditori seri e imprenditori poco seri, ci sono dipendenti seri e dipendenti poco seri.
Ma detto questo, vanno fatte alcune annotazioni:
1) se la ricchezza prodotta dall'azienda non si rienveste nell'azienda ma in beni voluttuari (o anche fuori dal core business, ma questo è un discorso ancora diverso) l'azienda diventa rapidamente meno competitiva;
2) che esista un problema (storicamente) nel modo di fare imprenditoria in Italia ce lo dice anche la storia recente dei rapporti tra politica e imprenditoria a ogni livello. Tangentopoli, lungi dall'essere (come qualcuno la vuole a volte dipngere) uno scenario in cui i politici cattivi mungevano gli imprenditori buoni è stato un sistema di cui si è giovata l'imprenditoria italiana per fare soldi sulle spalle dei cittadini.
3) La cosa che a molti non entra in mente è che l'imprenditore ha una responsabilità sociale. Nel momento in cui si "coinvolgono" dei lavoratori nelle propie vicende imprenditoriali si ha una responsabilità nei loro confronti. Detto in altri termini se vogliamo usare la metafora dell'imprenditore come padre, che tanto andava di moda, deve essere padre responsabile che si occupa dei suoi figli (gli operai) e non padre padrone che se ne frega.
Una volta si parlava degli imprenditori come capitani di industria, e si sa che il capitano abbandona la nave per ultimo quando questa affonda. L'imprenditoria italiana, spesso, si è distinta per aver lasciato tutto l'equipaggio sulla nave (leggi i dipendenti) mentre si recava al Bilionare di Briatore sull'unica scialuppa disponibile ;)
Curioso... m'era parso che da queste parti i sindacati avessero iniziato a sparire, non avessero praticamente piu' parola sui salari, e quando c'e' stato l'ultimo sciopero degli autotrasportatori ci abbian fatto una discreta figura di merda...
Che sian migliori di quelli Italiani son d'accordo, non che ci voglia molto... ma poi la strada e' lunga.
Basilea2 e le sue modificazioni hanno stravolto le linee guida per la concessione di crediti, le banche prendono il tuo bilancio e lo valutano sotto l'aspetto della profittabilità. le imprese facevano quadrare il bilancio (giocando con investimenti anche fasulli, nero, etc) in modo da chiuderlo a pareggio o in perdita, per pagare meno tasse.
Ora invece se hai un bilancio truccato o reale con perdite d'esercizio, le banche non ti fanno credito (sono regole imposte dall'alto, le banche non possono concederti nulla se non hai certi parametri), in base al rating poi piu un'azienda produce utili, minore è il costo del denaro a lei riservato, perche la banca lo ritiene piu solvibile e quindi meno rischioso (come se fosse un'assicurazione. sei in una classe di rischio inferiore, quindi paghi di piu)
questo è il discorso sottointeso di estrema, e ha ragione.
modificando in pochi anni la struttura di accesso al credito, scompaiono i commercialisti fenomeni che ti facevano risparmiare sul fisco con vari escamotage. il problema maggiore è che questo si traduce in un maggiore onere per le imprese (poco serie o no, lo facevano tutti) che lentamente cambiano ottica.
il nostro però è un paese con una pressione fiscale enorme (non siamo gli unici, anzi c'è in europa ci ha piu pressione fiscale) e il bilancio ne tiene conto. nei paesi maggiormente liberisti, o comunque con una pressione fiscale inferiore, è logico che questo sistema rappresenta solo una garanzia in piu e non una spina nel fianco delle pmi come da noi
sui sindacati ti uppo perche ho avuto anche esperienze positive, non sempre difendono a spada tratta chiunque. molto spesso si va attraverso di loro a un "patteggiamento" privato che puo essere il giusto compromesso perche ascolta entrambe le parti
Grazie per le argomentazioni tralasciate dalle lapidarie verità altrui.
@ Jamino: Tutto vero, però lo è anche il contrario. Io perdo 6 mesi a formare un neodiplomato, lo pago poco si ma è comunque una risorsa improduttiva impegnata (e lo è anche la persona che lo addestrerà). Questo una volta che è pronto a partire realizza che lavorare in un industria è faticoso e dopo poco se ne va a fare il rappresentante o altri lavori "meno pesanti". Allora forse è anacronistico sperare che nel 2008 l'industria manufatturiera italiana possa sopravvivere alle pressioni dei costi minori del sud del mondo e si ricade nella vendità del ghiaccio in alaska di cui sopra.
Scusa ma quello, realmente, fa parte del rischio imprenditoriale.
Tu in prospettiva guadagnerai di più, qunidi è giusto che rischi di più (anche che un dipendete su cui hai investito ti lasci).
E' comodo voler fare gli imprendityri senza assumersi rischio o, come spesso accade in italia, con un sistema di garanzie che minimizzino i rischi :)
Sia chiaro il discorso non è indirizzato a te in particolare ma è, ovviamente, generico :)
e certo ma la vedi sempre solo da una parte, per me conta anche la poca serietà della persona che si comporta in questo modo. quindi se è giusto che l'imprenditore si prenda in carico il rischio che il tizio su cui hai investito se ne vada è anche giusto che lo paghi due lire visto che sconta la probabilità che siano denari buttati nel cesso.
sono sempre due le facce della medaglia.
Figo!
Quindi assumo un dipendente, investo, quello dopo 6 mesi va altrove, rischio imprenditoriale.
Apro una ditta, pago i miei dipendenti, decido di chiudere dopo aver pagato quanto dovevo a tutti, sono un pezzo di merda che merita di morire.
A Jamino, per favore...
Questo e' esattamente il motivo principale per cui mi restano sul cazzo i sindacati Italiani e chi li supporta, perche' nonostante lo sporadico buono che riescono a fare, la maggior parte ragione tristemente in questo modo, dove al dipendente tutto e' dovuto.