quoto dalla gazzetta un intervento di Rubino a valle dei commenti letti sul sito della gazzetta:
Cari amici di Gazzetta.it, scrivo queste parole che vengono dal cuore, dal cuore di un semplice atleta che vive di sogni e tanta fatica. Vorrei cercare di farvi capire meglio la nostra condizione umana e sportiva, prima di parlare in modo inopportuno. Ho la fortuna immensa di allenarmi con una delle più grandi scuole sportive del mondo che è quella di Saluzzo, il mondo dei Damilano, di Alex Schwazer, Elisa Rigaudo e di tanti campioni passati da queste parti, ma molto più semplicemente il mondo della marcia. Io non so quanti di quelli che appena qualcosa và storto puntano il dito senza pietà, prima di scrivere abbiano mai provato a mettersi nei nostri sudati panni. Nei commenti su Alex si scrive di Carolina, di finti mal di pancia, di attributi che mancano, ma io credo che prima di parlare bisognerebbe essere informati.
Chi di voi ha mai visto dove viviamo, cosa facciamo durante l’anno, quanta fatica siamo capaci di sopportare, cosa significa allenarsi sotto la neve d’inverno quando si è affaticati dal duro lavoro dei giorni precedenti, o sopportare dure ripetute con il caldo estivo? Per noi non è un problema, perché crediamo in quello che facciamo e nel nostro sogno, ma quanti di voi sarebbero pronti a questo rinunciando ai divertimenti, andando a letto alle 22 per superare i propri limiti e allenarsi con dedizione? Quando noi cominciamo la preparazione entriamo in un tunnel che si chiude al termine dell'appuntamento estivo e questo tunnel dura solitamente intorno ai 9 mesi. Quanti di voi hanno questa forza mentale? Se un giocatore di calcio non trova la sua giornata viene sostituito e il problema finisce. Se la squadra perde, ha le partite successive per rifarsi, come se nulla fosse accaduto. Noi invece.. dobbiamo giocarci tutto in una gara, una sola cartuccia da sparare con tutta la pressione addosso. Si passa da idoli a complete nullità, siamo come quei gladiatori che vengono buttati nella fossa dei leoni e si giocano la vita o la morte (morale) in un unico incontro, con alla fine un verdetto mostrato con una mano.
La stessa vostra mano che scrive e giudica. Io non giudico quello che scrivete perché c’è la massima libertà di pensiero, ma quello che vi chiedo è di riflettere di più su quello che potrebbe riguardare il percorso e la vita di un atleta. Sono io il primo a essere preoccupato per un movimento che perde credibilità, ma purtroppo molte volte la colpa non è solo di alteti, allenatori o federazioni (che vi assicuro fanno tanto), ma il problema è a monte. La maggior parte dei ragazzi che stanno sulle piste di atletica hanno cominciato dai Giochi della Gioventù, che sono un prodotto scolastico dal quale provengo anch'io, ed è quello il sistema che và migliorato. Più sport nelle scuole e più allenatori! Si deve investire su questo e collaborare tutti insieme, perché puntare il dito su ciò che non và è la cosa più semplice e veloce da fare. Dobbiamo metterci tutti una mano sulla coscienza e cercare di ripartire da questo grande momento di difficoltà. Alex ed Elisa sono dei grandissimi campioni di umiltà e di fatica e di conseguenza lo sono anche nello sport, come lo sono tutti i più grandi campioni che ho conosciuto da vicino come Fabrizio Mori, Stefano Baldini e il leggendario Jefferson Perez. Concludo dicendo di starci sempre vicino anche se il momento non è facile perché non ci mettiamo realmente Cuore e Anima. Grazie a tutti.
Credo sia una riflessione corretta.
Tra l'altro a me non pare che ne la Cusma ne la Schwazer abbiano fatto chissà quali proclami.. La Cusma prima della agra aveva detto che a visto che era in finale avrebbe fatto del suo meglio (e mi apre il minimo) e Schwazer che era sicuro che la gara sarebbe stata fatta per metterlo in difficoltà ma che avrebbe dovuto avere l'umiltà di andare sui suoi ritmi se gli altri partivano forte per staccarlo e cercare di uscire alla distanza...
Se si ha presente cosa è l'atletica italiana, sia in relazione all'assenza di strutture e di reclutamento a livello scolastico, sia in relazione al rapporto tra sacrificio e ritorno c'è solo da battere le mani a questi ragazzi.
Ovviamente tutto ciò imho...