si me lo ricordo anche io :sneer:
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la coerenza è qualcosa che questo paese ha abbandonato da tempo...
riuppo sto thread per mostrare un altra notizia che e' comparsa oggi su animeclick.
la premessa e' che rai 4, la nuova tv rai sul digitale terrestre che dovrebbe occuparsi di serie tv ed animazione, nel palinsenso di settembre ha inserito due serie di animazione giapponese in Italiano: Code geass e Gurren Lagann.
La prima serie e' a mio gusto una delle più sopravvalutate del decennio pur essendo una merda, la seconda e' un capolavoro ed e' cosi ritenuto anche dalla critica di mezzo mondo.
Ad ogni modo sono due serie famose ed attuali che non possono che essere un ottimo trampolino di lancio anche per i prodotti futuri e l'animazione in generale.
Tali due serie sono state prese di mira da interventi censori nate a seguito di una denuncia di REPUBBLICA sul contenuto di esse e sul palinsesto della nuova rete Rai 4, nella rubrica "il sabato del villaggio" del famoso quotidiano.
Il direttore della nuova rete gratuita della Rai, Carlo Freccero, ha indicato il fatto pubblicando anche questo comunicato/sfogo nel sito di Rai 4 in cui esortava anche a sottoscrivere questa lettera ed inoltrarla al sito di repubblica
“A pagina 36 di Repubblica del 19/09/2009 Giovanni Valentini nella sua rubrica “Il Sabato del Villaggio” invoca interventi censori nei confronti di Rai 4. Poche pagine più in là prosegue la raccolta di firme in calce all’appello dei giuristi per la libertà di stampa. Sono stato tra i primi ad aderire e firmare l’appello. Ma mi chiedo: “E’coerente invocare la libertà di stampa ed insieme la censura?”. E’ una censura che chiede di espellere dal servizio pubblico i nuovi telefilm e per estensione anime e fiction non tradizionali. Vuole “normalizzare” la rete imponendole lo stile e la programmazione delle reti generaliste. Possibile che ogni volta che c’è un tentativo di rinnovamento, i benpensanti decidano (fortunatamente sino ad oggi senza successo) di stroncarlo sul nascere? Spiace vedere che sia sempre la parte “progressista” la più conservatrice. Ci interroghiamo perchè i giovani votino a destra e votino Berlusconi. Oggi solo la destra detiene l’immaginario e lo spettacolo, perchè finanzia e produce tutti i prodotti di culto delle nuove generazioni. Non è ora di riflettere? La cultura di oggi, l’immaginario della nostra epoca, deve essere a disposizione di tutti, non solo delle televisioni a pagamento. Oggi la fiction è serie e anime, non biografie di santi e di eroi del passato. Lasciamo questi prodotti a chi non condivide l’immaginario contemporaneo globale. Il servizio pubblico deve comunicare e diffondere ciò che è vivo. Non può continuare ad impersonare solo l’archeologia della comunicazione. Se la sua missione è una missione culturale, bisogna ammettere che accanto alle reti generaliste che ripropongono la cultura di ieri, esistano reti nuove che diffondano la cultura di oggi. La televisione sta vivendo una fase di rinascita e sperimentazione, nei confronti di un cinema che stenta a trovare nuove identità. Oggi le serie si traducono in film e non viceversa. Oggi la fiction americana ricostruisce intrecci narrativi complessi, mentre il cinema, per attirare il grosso pubblico, ha spesso sceneggiature elementari. Siamo in molti a condividere il culto per le serie televisive, per l’animazione giapponese, per i videogiochi, per gli scambi di informazione e di contatti in rete, per la convergenza tra mezzi digitali diversi, per un ruolo attivo dello spettatore. Difendiamo la nostra identità, combattiamo l’immaginal divide.
Come sempre, bella merda.
ammazza che bella lettera di risposta. il direttore di rai4 è divenuto il mio nuovo eroe. amo soprattutto questa parte
che rispecchia perfettamente il nostro paese. impermeabile ai cambiamenti, culturali e non, sempre attaccato al passato e incapace di evolvereQuote:
Oggi la fiction è serie e anime, non biografie di santi e di eroi del passato. Lasciamo questi prodotti a chi non condivide l’immaginario contemporaneo globale. Il servizio pubblico deve comunicare e diffondere ciò che è vivo. Non può continuare ad impersonare solo l’archeologia della comunicazione.
sono d'accordo anche con il punto che hai quotato come punto fulcro del pensiero ma a me quello che fa più venire la pelle d'oca non e' il fatto che l'italia sia bigotta,e lo e' tanto quanto altri paesi nel mondo, ma quello chef a paura e' il trasformismo del paese come mostrato sempre dal direttore di rai 4:
Che i censori, a sto giro, siano quelli che si lamentano della censura in altro... alla fine anche un modo di valutare una cosa si ribalta secondo la situazione o il potere da asservire o a cui schiacciare l'occhio.
Che poi a dirla tutta fa un po' ridere che Repubblica faccia il pippone sulla libertà salvo poi invocare la censura.
Si ma solo perché vi mancavano Le Ore o Turbo con Moana con i suoi 4 kg di figa pelosa e le cosce spalancate in copertina... buon anima santa donna :bow:
Ora i cinni nemmeno devono andare dal giornalaio _amico_ che ti passa il materiale pippafriendly o aspettare la domenica il drive in per le bocce di Tini cansino: basta il web o striscia la notizia