convive con un ingegnere , chissà che discussioni a tavola:sneer:
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anche wolfo convive con un ingegnere
Dio è un nome come un altro.
Poteva esserci un pesce gatto , miyamoto , kojima , berlusconi , il crauchon , la staffa di merlino , il set del re immortale di diablo...
Dicesi Dio cio' che in teoria è l'alpha e l'omega in questo nostro universo.
Per quanto ci si avvicini a scoprire cosa è successo all'inizio , si continuerà all'infinito a tentare di giungere dove nessun uomo è mai giunto prima , ma ci sarà sempre chi potrà postulare l'esistenza di un qualcosa che racchiuda in una bolla tutta la nostra conoscenza.Quel qualcosa sarà sempre Dio.
Ahime non sono mai stato in missione, me tapino. Ho fatto semplicemente una deduzione, dato che non ho mai sentito giovanni paolo II dire "usare preservativo è peccato, eccetto per gli africani". Se poi dei missionari cattolici sul campo da brave personcine pragmatice si adoperino personalmente per combattere l'AIDS sono ben contento, ma non è una direttiva che viene dall'alto.
Infatti tu stesso mi parli di uno "scatolone", mentre si dovrebbe tuttal'piu parlare di "containers" se ci fosse una politica attiva contro l'AIDS da parte della Chiesa.
Presente la teoria delle stringhe? Presente la possibilità che ci siano infiniti universi tridimensionali in uno spazio multidimensionale con i gravitoni che si spostano tra un universo e l'altro?
Ecco un sistema di universi tridimensionalmente infiniti, collegati da una forma di energia, non so se questo sia Dio ma cazzo, se non lo è ci si avvicina parecchio.
In ogni caso, ammesso che questa "entità" esista, ammesso che sia "senziente" ovvero cosciente di sè, dubito fortemente che gliene possa imbubbolare qualcosa di un singolo essere umano, così come a me può imbubbolarmene dell'elettrone in primo orbitale che forma una dei milioni di cellule del primo centimetro dell'intestino crasso...
Questo mi stronca l'approccio verso il cattolicesimo e le altre religioni monoteiste: la visione di dio come "superuomo" che decide il tuo destino. Mi sembra una panzana ancor più enorme di mosè che divide le acque o di cristo che si autoressa dopo tre giorni.
Non si può circoscrivere la colpa dell'AIDS in Africa alla chiesa per molti motivi.
Io mi considero anticlericale quanto qualsiasi persona sana di mente ma in Africa la situazione è molto diversa, a parte che, te lo dico con gentilezza, la sparata di "in Africa si fa quel che dice il sacerdote" è un pò tirata fuori dal nulla :) , in Africa la situazione per quanto riguarda l'AIDS è molto più critica di questo ahimè.
Laggiù l'AIDS si diffonde, non perchè le persone seguono i consigli di Ratzinger, ma perchè le persone non hanno i soldi per comprare contraccettivi, in Africa la gente muore di tubercolosi perchè non hanno soldi per comprare scatole di medicinali che costano 0,25$.
Io personalmente lo ritengo comprensibile se pensano prima a comprare da mangiare o medicine indispensabili e dopo pensano ai preservativi.
La chiesa viene criticata semplicemente perchè applica la sua politica anti-preservativo senza vedere che in molte zone, come ad esempio in Africa, il preservativo è necessario; non vengono criticati perchè vanno laggiù a fare propaganda contro.
Anche le persone appartenenti al clero che fanno volontariato in Africa lo fanno con lo scopo preciso di aiutare, semplicemente perchè quando ti ritrovi laggiù e vedi come vanno le cose le opzioni che hai sono due: restare e aiutare o andartene, nient'altro ha la benchè minima utilità.
Fidati ci vuole fegato e faccia di culo per andare in un paese dove la gente muore per stronzate ogni giorno e sprecare il proprio tempo con propaganda anti-condom.
Te lo dice uno che è stato in Africa un anno pieno.
perchè è più rassicurante, perchè ti da una speranza, perchè ti sembra che l'esistenza possa avere più senso se c'è qualcosa dopo, perchè il caos per quanto interessante a prima vista, è destabilizzante, perchè non hai altro e ti è stato insegnato così (e purtroppo in molti ambienti è così), e per un milione di altri motivi.
Ora dall'idea di Dio per arrivare alla religione, al clero, ai comandamenti, alle scritture, ai riti, alla superstizione di qualsiasi culto della storia umana ce ne corre. Ma in fondo rappresentano la veste materiale di quell'idea di Dio in senso etico, sociale e spirituale.
semplicemente perche gli altri sono venuti dopo cri.
l'uomo in tempi andati, in questa probatio diabolica nel rappresentarsi il "primo motore" si e' raffigurato un entita' spesso ad immagine dell uomo (o anche di animali eh, sbaglio o tutte le divinita' egizie avevano una relazione con animali?) e dal li sono nate le plurime religioni e culti su qualcosa di incomprensibile allora come ora.
cioe' non pensare a Dio ma a cosa rappresenta cioè qualcosa di inconcepibile per l'uomo, che agli arbori come dice qualcuno in questo stesso post probabilmente era riferito non a religione ma a Magia.
p.s. la figura di primo motore Berlusconi mi da i brividi lungo la schiena, se si dovesse decidere per fatalita' un nuovo "primo motore"... tutti d'accodo sul pesce gatto eh? :)
Ammetto di non aver ancora visto tutto il filmato ma una frase detta quando era a Lourdes mi ha fatto riflettere moltissimo e penso che sia la frase che è in mezzo alla diatriba tra scienza e religione:
"Ma non è meglio accettare la realtà che la falsa speranza?"
Ovviamente "falsa" secondo lui, ma la frase
"Ma non è meglio accettare la realtà che la speranza?"
è alla base di tutta la questione
Per chi ci crede, è meglio accettare una speranza, vera, falsa, assurda o improbabile che sia.
non e' una provocazione, visto che come ho scritto non so proprio cosa pensare in merito.
ma scusa una legge scientifica prima di essere scoperta e provata non e' Irrazionale?
non lo e' tanto quanto la fede?
infine io metterei da parte la logica, anch'essa e' un qualcosa che si ottiene ex post in genere anche nella scienza, tanto per fare un esempio inutile, se 1000 anni fa avessero detto che sarebbe stato possibile vedersi attraverso delle scatole da posti lontani del mondo avrebbero pensato a qualcosa di illogico irrazionale e possibilmente visto in tale "visione" qualcosa di magico o soprannaturale.
Ok..allora ho visto dei sottotitoli farlocchi..;)
cmq il senso della mia frase non cambia.
La divisione tra Religione e Scienza, nel campo ad esempio della medicina è questa. Da una parte si dice che se non c'è più niente da fare, si muore per forza, dall'altra si spera in qualcosa di miracoloso.
Sono due strade che non si incroceranno mai, o al massimo, quando un medico si ritrova con una guarigione assurda, potrebbe pensare che veramente c'è qualcosa che è successo senza spiegazione.
La legge scientifica prima di essere elaborata necessita di quantità enormi di dati ed evidenza. Per tale motivo non è come la fede, che a differenza non si fonda su nulla, né irrazionale.
Il "soprannaturale" è qualcosa che non si sa spiegare. Hai semplicemente bisogno di dati ed evidenza per capire il modello. La scienza, le leggi e i modelli scientifici non si fanno a priori, si fanno a posteriori, dopo l'osservazione diretta del fenomeno.Quote:
infine io metterei da parte la logica, anch'essa e' un qualcosa che si ottiene ex post in genere anche nella scienza, tanto per fare un esempio inutile, se 1000 anni fa avessero detto che sarebbe stato possibile vedersi attraverso delle scatole da posti lontani del mondo avrebbero pensato a qualcosa di illogico irrazionale e possibilmente visto in tale "visione" qualcosa di magico o soprannaturale.
si ma hai anticipato il momentum per andare a parare dove vuoi arrivare, prima del ritrovamento dei dati e la sua elaborazione e' irrazionale tanto quanto, a mio avviso
stesso discorso di prima e mi sembra di indicare anche io che la logica si ottiene ex post, il discorso di soprannaturale era meramente indicativo nell esempio per indicare appunto l'inspiegabile che diventa non irrazionale col senno di poi.
ripeto non vederci polemica ma hai "sapientemente" dribblato le domande :)
credo si riferisse all'ordine "naturale" delle cose.
L'osservazione della natura porta ed ha portato moltissime figure religiose del passato alla pace interiore o alla convinzione assoluta dell'esistenza di dio , vedi s francesco o in maniera diversa buddah .
In questo senso viene da chiedersi fino a che punto sia irrazionale arrivare alle medesime convinzioni partendo da situazioni diverse nello spazio e nel tempo.Inoltre prprio la ragione viene indicata dalla religione cattolica attuale come lo strumento priviligiato per il raggiungimento di dio (tra uno stilista e l'altro peraltro , scusa mend non resisto ^^ ).
Non "credo" ma "penso" che ghs abbia ragione .
Rimango un agnostico (e quindi un non convinto e non credente , continuo a pensare che se dio esistesse davvero Materazzi non si sarebbe infortunato , per fare un esempio) ma non si puo negare la grandezza del pensiero religioso nelle sue massime espressioni.E come questo sembri anticipare , come nel concetto di energia , alcune conclusioni proprie della scienza , solo con un registro diverso.
è proprio questo il punto per cui io non riesco a credere in qualcosa (e me ne dolgo eh, sarebbe molto più facile crederci).
alla fine secondo me dio è solo il contrario dell'uomo nero... è il lecca lecca che la mamma ti dà quando fai il bravo, perchè altrimenti che motivo avresti di farlo? solo la tua coscienza. e non basta forse?
io sono addirittura arrivato al punto di non capire perchè la gente si spacca la schiena lavorando, aiutando la gente o, al contrario, facendole del male. voglio dire... cazzo viviamo 0-100 anni su quanti? miliardi? o forse infiniti anni totali... ma chi ce lo fa fare? cioè alla fine secondo me credere in qualcosa significa credere nella vita e nella sua utilità, perchè in caso contrario tutto sarebbe semplicemente triste ed inutile :)
e soprattutto, questi problemi del "chi" e "come" ha creato l'universo perchè ce li poniamo? siamo sicuri che non fosse già lì a farsi i fatti suoi?
alla fine aveva ragione sartre (se non ricordo male dai miei trascorsi liceali): dio non esiste, e se esistesse non cambierebbe nulla.
alla fine è vero. alla fine che sia stato dio a creare il tutto o no, alla vita dell'uomo cosa cambia? presuppone forse che ci sia anche il paradiso e l'inferno, o addirittura il giusto e lo sbagliato assoluti?
e anche se ci fosse tutto questo, guardando quanto grande e durevole è il tutto, che ne guadagnerebbe dio rompendo le palle a un singolo essere insignificante per (facendo una media) 50/X dove x tende ad infinito anni? (per rompere le palle intendo condizionare il suo pensiero e la sua vita, anche indirettamente ovvio). le uniche opzioni che mi vengono in mente sono:
-dio non è cosciente. benissimo, si torna al "e se esistesse non cambierebbe nulla", vanificando la religione, o perlomeno qualsiasi pensiero religioso non presupponga un dio-sostanza spinoziano
-dio passa il tempo usando quello che ha creato per vedere che succede (questa penso non piacerebbe a nessuno)
-forse questa creatura che sta nell'universo per 1 miliardesimo del tempo dello stesso non è forse così inutile e qualcosa vale. ma qua si torna al mio pensiero, e cioè che dio serva unicamente a dar valore alla vita dell'uomo che ci crede
bhe no... l'idea di Dio o delle divinità è venuta con il formarsi di piccoli gruppi umani, tribù, villaggi ecc
secondo me il pesce gatto esisteva da prima :sneer:
nei tempi antichi tutte le divinità sono state "create" per dare delle spiegazioni. Gli egizi ne avevano più di 700, e avevano il dio del sole, del Nilo, del deserto, il protettore dei sogni ecc, ed erano tutti legati alla natura e alle sue manifestazioni.
Idem per i Romani e avanti così...
questo però accadeva più di 2000 anni fa, quando non c'erano di sicuro le conoscenze che abbiamo noi, ed è assolutamente comprensibile.
Adesso, nel 2007 come è ancora possibile credere che sia stato Dio a creare il mondo, tutte le sue regole, a creare un disegno per tutti... ecc.... che in qualche modo tutto quello che succede nella vita di OGNI uomo sia voluto da Dio... sarò limitata per carità, troppo cinica e poco spirituale, ma sta cosa mi sembra proprio al limite della pazzia (so che esagero, ma almeno rendo l'idea)
aggiungo una cosa: non capisco il pensiero di blinck quando si chiede il perchè le cose siano così come le vediamo (come sono probabilmente non in un modo differente. cioè alla fine una cosa può essere o non essere e se fosse stata diversa sarebbe stato altro. se l'aria fosse stata acqua ovviamente le uniche cose che avrebbero potuto nascere, vivere e pensare all'esistenza di dio avrebbero avuto le branchie.
non serve necessariamente un "caos" o un ordine "assoluto" o "primario"(inteso come precedente a tutto, uno schema iniziale diciamo). può semplicemente venirsi a formare un'ordine consequenziale.
non so nemmeno se certe parole o espressioni esistano o siano mai state dette prima, era solo per rendere l'idea.
Prima del ritrovamento dei dati non hai la legge, come fai a dire che è irrazionale se non esiste, stai ancora cercando di modellare qualcosa osservando il fenomeno.
E' irrazionale il processo di modellazione? Beh, è un argomento duro da sostenere anche per un avvocato con le palle come te.
La fede è razionale perchè appartiene alla ragione. La ragione è il criterio di scelta degli uomini. E' attraverso la ragione che l'uomo arriva alla coscienza di sè e della sua condizione; attraverso la ragione, l'uomo arriva a definirsi nel suo limite ("i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo", diceva un tizio), esperisce il mondo e decide. La decisione razionale e perfettamente logica (e qui mi sono d'aiuto Wittgenstein, Einstein, Kant, Tommaso, Descartes e più o meno tutti i padri del nostro pensiero) è quella di ipotizzare un assoluto che renda ragione del limite umano. Si perviene alla fede attraverso la ragione, non attraverso la suggestione. I "fedeli" che comprano i piatti, le spille e le macchine dei pompieri di Padre Pio fanno parte del folklore, della superstizione. Così i miracoli, per come la vedo io (e David Hume, il principe degli scettici).
In che senso l'etica non è possibile senza l'idea di Dio?
Per farla molto breve e un po' sbrigativa, l'etica non può esistere senza metafisica perchè non può essere arbitraria. Benedetto Croce diceva che l'interesse arbitrario è economia, mentre etica è l'interesse universale. Non esiste, non può esistere, un'etica personale. L'etica è condivisa o non è. Per essere condivisa, ha bisogno di fondare il suo senso su un assunto precedente all'arbitrarietà, cioè ha bisogno di postulare l'assoluto. Cioè l'idea di Dio. Sull'etica riposa la possibilità della convivenza civile attraverso il rispetto delle leggi, esse stesse emanazione del senso etico.
Rousseau raccontava del "contratto sociale", ma, al di là dei disastri che i suoi seguaci hanno provocato, il contratto sociale non è mai stato più che una favola illuministica, perchè nella realtà storica questo non si è mai dato. La condivisione del senso non è frutto di una deliberata adesione a un club di cittadini, ma il riconoscimento di un'esperienza comune.
Così, è possibile un'etica laica, ma non è possibile un'etica senza idea di Dio.
Sicuramente non mi sarò spiegato a dovere, quindi, per chi me l'ha chiesto, consiglio di leggere, oltre a Croce, la "Ragion Pratica" di Kant, "Lettera sull'Umanesimo" di Heidegger, "Gerusalemme e Atene" di Leo Strauss.
Così, però, tu fai di Dio un uomo. Gli attribuisci le tue qualità. Te lo rendi riconoscibile, odiabile, amabile, una specie di feticcio antropomorfo.
Il pensiero di Nietzsche, se interpretato in modo pop, porta a questo.
La questione vera, per conto mio, non è l'esistenza di Dio e non è la dimostrabilità dell'esistenza di Dio, ma è l'inevitabilità di Dio. C'era chi diceva: Dio esiste perchè non potrebbe non esistere.
scusa ma io qua ci vedo più che altro un "la nascita dell'etica non è possibile senza l'idea di Dio".
cioè arrivati al punto in cui si prende coscienza di questo, si può anche mettere da parte dio non credi? non può semplicemente essere dio un mezzo che ha permesso/permette di unificare i pensieri e le coscienze per creare un'etica comune e quindi assoluta (e nuovamente "quindi" ad avere un nuovo assoluto che sostituisce l'idea di dio)?
Palur, ma non porti alcun argomento a sostegno di "la fede non è irrazionale" . Oimè, lo è pesantemente, se metti in mezzo alle tue regole una regola decisa per fede, finisci in situazioni altamente arbitraria e tante volte contradditorie, assumendo che per razionale si intenda una decisione presa in base ad attente e dimostrabili valutazioni.
Ora, non tirate fuori definizioni dal vocabolario, sappiamo tutti che il vocabolario non definisce il significato delle parole, ma l'uso corrente. Il significato di razionale, quello che usiamo in scienza almeno, è quello che vi riporto sopra. E' chiaro che stravolgere il senso della parola per averci ragione non porta da nessuna parte, quindi non tentate quella via.
ok quello l'ho capito, tuttavia riesco solo a capire l'utilità dell'idea di dio e non quella di dio in sè :(
quindi tornerei a vederlo bene come mezzo interno all'uomo, interno sia perchè l'idea di dio non presuppone dio, e un'idea è un qualcosa di partorito dall'uomo, sia perchè serve a dirimere i problemi dell'uomo e non gli assoluti.
io continuo a pensare che dio (la risposta) non possa esistere senza la domanda (uomo) e così il viceversa.
E oimè, ti ho risposto allora. E comunque c'è una differenza immane tra processo di astrazione e fede.
La fede fa un passetto oltre alla ragione: dal processo di astrazione postula ad capocchiam l'esistenza di un entità che riassume le idee astratte. Questa postulazione non è un processo razionale, perchè arbitraria.Quote:
("i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo", diceva un tizio), esperisce il mondo e decide. La decisione razionale e perfettamente logica (e qui mi sono d'aiuto Wittgenstein, Einstein, Kant, Tommaso, Descartes e più o meno tutti i padri del nostro pensiero) è quella di ipotizzare un assoluto che renda ragione del limite umano. Si perviene alla fede attraverso la ragione, non attraverso la suggestione.
L'etica deriva da una valutazione diretta di guadagno e perdita. Puoi astrarre anche qua e tirare fuori, come limite, il concetto di guadagno assoluto e associarlo a una sorta di bene assoluto, ma come vedi torni a una proiezione arbitraria.Quote:
I "fedeli" che comprano i piatti, le spille e le macchine dei pompieri di Padre Pio fanno parte del folklore, della superstizione. Così i miracoli, per come la vedo io (e David Hume, il principe degli scettici).
In che senso l'etica non è possibile senza l'idea di Dio?
Per farla molto breve e un po' sbrigativa, l'etica non può esistere senza metafisica perchè non può essere arbitraria. Benedetto Croce diceva che l'interesse arbitrario è economia, mentre etica è l'interesse universale. Non esiste, non può esistere, un'etica personale. L'etica è condivisa o non è. Per essere condivisa, ha bisogno di fondare il suo senso su un assunto precedente all'arbitrarietà, cioè ha bisogno di postulare l'assoluto. Cioè l'idea di Dio. Sull'etica riposa la possibilità della convivenza civile attraverso il rispetto delle leggi, esse stesse emanazione del senso etico.
Rousseau raccontava del "contratto sociale", ma, al di là dei disastri che i suoi seguaci hanno provocato, il contratto sociale non è mai stato più che una favola illuministica, perchè nella realtà storica questo non si è mai dato. La condivisione del senso non è frutto di una deliberata adesione a un club di cittadini, ma il riconoscimento di un'esperienza comune.
Così, è possibile un'etica laica, ma non è possibile un'etica senza idea di Dio.
Sicuramente non mi sarò spiegato a dovere, quindi, per chi me l'ha chiesto, consiglio di leggere, oltre a Croce, la "Ragion Pratica" di Kant, "Lettera sull'Umanesimo" di Heidegger, "Gerusalemme e Atene" di Leo Strauss.
ma non hai mica spiegato il concetto...
tu dice che la fede è razionale perchè appartiene alla ragione e tramite questa si perviene alla fede, però non spieghi il perchè.
il fatto di trovare qualcosa di assoluto a cui paragonare la nostra limitatezza non implica per forza la fede in Dio, questa è una delle fedi possibili.
se invece il tuo discorso si riferisce al concetto di Fede in generale, di Fede in qualcosa o in qualcuno e non limitata a Dio allora il discorso cambia
evidentemente ho usato un termine errato parlandoti di legge scientifica e non di fenomeno.
per meglio spiegarmi se ci riesco:
la mela che cade a terra e' un fenomeno che c'e' sempre stato prima che la scienza ed Isaac Newton spiegasse il perche'
ma 3000 anni fa come oggi la mela cade a terra ed il perche e' sempre oggettivamente esistito (la forza di gravita'), la scienza ha scoperto i "motivi" con Isacc newton, ma prima di esso era presumibilmente "magia o religione".
in due parole la scienza spiega cio' che esiste ma prima che arrivi da essa tale spiegazione a tali fenomeni sono irrazionali.
qua sta il mio paragone.
Il perchè della fede (e non della fede nel Dio della Bibbia, ma della fede nell'idea di Dio che genera le religioni) è proprio l'esperienza umana. La limitatezza porta alla ricerca del senso e il senso non può essere trovato nel dominio dell'arbitrarietà e del limite, che è il mondo, perchè allora si avrebbe un mondo molteplice (un buon argomento di Socrate, Teeteto). Il senso, da quando esiste l'uomo, è sempre gettato oltre il limite, con un atto di fede. L'idea di Dio è l'ipotesi inevitabile che il mondo sia ordinato e razionale. Senza questa ipotesi, nessuna scienza esisterebbe. Così scienza e fede sono sostanzialmente gemelle.
che per andare oltre il limite umano si voglia un atto di fede mi convince.
quello che non mi convince è che l'atto di fede debba essere rivolto verso Dio.
al di là del limite ci può essere un universo razionale, meccanico... chiamalo come ti pare, governato da leggi che non riusciamo ancora a spiegare, ma pur sempre "razionale"
tu dai delle "leggi" filosofiche (L'idea di Dio è l'ipotesi inevitabile che il mondo sia ordinato e razionale. Senza questa ipotesi, nessuna scienza esisterebbe. Così scienza e fede sono sostanzialmente gemelle) senza spiegarle; o magari sono chiare per chi mastica filosofia; io purtroppo non rientro in questa categoria, quindi leggendoti trovo solo concetti che tu dai per scontato ma che io non capisco :gha:
Ghs ha ragione , Dio è anche l'espressione di quell' "oltre" che non siamo per vari motivi in grado di spiegare o cmq di concepire.La scienza ( qualunque tipo di scienza essa sia ) non è che altro che l'accettazione di questo "oltre" , come principio guida , e come limite da tentare di raggiungere e possibilmente superare.Se non sapessimo di non sapere ( il buon socrate era troppo avanti ) , niente avrebbe ragione di essere conosciuto , in quanto il motivo principale di una ricerca e il miglioramento di se stessi.Ma se non ti poni domande , non hai bisogno di risposte.
ma scusa: sapere di non sapere è giustissimo. Ricercare sempre nuove conoscenze anche. il discorso dell'andre oltre il limite pure.
ma porca paletta :look: spiegatemi perchè oltre il limite ci deve essere Dio.
perchè se l'oltre è semplicemente qualcosa che non posso spiegare potrebbe essere pure un omino verde con le orecchie grandi e gli occhi a palla che starnutendo per sbaglio ha creato il mondo !
io domande me ne pongo eccome, ma sono le risposte che mi do, e che mi date, che non mi convincono :sneer:
Scusa ma non mi risulta che Croce abbia mai parlato di Dio, almeno in riferimento della sua etica. Mi pare che al limite parli di etica come volizione dell'universale. Purtroppo qua a casa ho qualche testo di critica letteraria e basta e non ti posso smentire.
Comunque non vorrei offendere te e gli eventuali crociani del forum, ma Croce è un pochino superato. In un dibattito sulla scienza e la religione non puoi tirare fuori uno che considerava l'unica vera scienza la filosofia idealistica. Forse è per questo che dici che la scienza è come la religione, per Croce e Gentile lo era, dato che negavano totalmente la realtà del mondo materiale.
semplicemente perchè qualcuno si è preso la responsabilità, vedendo che tanti avevano la domanda e non la risposta, di dire "io lo so, ed è così perchè è così" e, farcendo il tutto con una bella storia suggestiva, ha convinto tanta gente speranzosa di trovare una risposta. che la risposta fosse più o meno vera/veritiera poco era importante visto che era pur sempre meglio del nulla :)
sono convinto che se per sbaglio qualcuno si fosse fatto la domanda DOPO la teoria del big bang e dell'evoluzione umana nessuno si sarebbe neanche posto il problema di un'entità superiore e soprannaturale.
il tutto è ovviamente impossibile sia perchè effettivamente non è successo così, sia perchè sarebbe stato quantomeno paradossale il ricercare ed ottenere le risposte (big bang, evoluzione) prima delle domande :)
questo è ciò che penso io ovviamente, non prendetelo come un "io so".