uoll is de soluscion :sneer:
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Adesso però ti quoto perchè spari gigacazzate, non me ne frega niente se te la prendi, semmai cresci:
Menare uno che ha bisogno di aiuto e fargli capire le cose con la paura è, oltre che una contraddizione, un comportamento da bestie.
L'educazione, la fiducia e l'interessamento sono le uniche cose che servono per tirare su un bambino.
Se lo meni fino a fargli avere paura della droga,
0) Stai menando uno che hai bisogno di aiuto. Bell'aiuto !
1)Non risolvi il problema perchè non ha un imperativo etico a fermarlo, e quindi quando non sei vicino c'è caso che riprenda a farlo,
2)Gli fai imparare che la soluzione a un problema è la violenza
La violenza va usata per difesa in situazioni estreme. Poche stronzate.
E poi non ho visto nessuno dire: lo porto da un medico !
E' la prima cosa che si fa. Renderlo pubblico e portarlo da un medico.
Alla vergogna ci si pensa dopo.
Sei un cazzo informatico maledetto che parti da 0 invece che da 1 per elencare le cose :rotfl:
Battute a parte...
Uno schiaffo ogni tanto ci sta pure bene ma non piu' di uno ...
La cosa che fa capire di aver fatto un cazzata enorme non il dolore che provoca ma il fatto che ti abbia tirato uno schiaffo...
Il problema della droga pero' non penso si risolva cosi' ...
L'unica cosa da fare è parlarne per quanto possono essere "scemi" i figli riescono a vedere la vostra faccia quando dite certe cose e spesso ferisce molto di piu' di 1000 schiaffi :)
Onestamente mi ricordo molto di piu' la faccia dei miei genitori quando venivano a parlarmi perche' avevo fatto una grossa cazzata di non quando mi hanno tirato uno schiaffo :)
Il ceffone a random è deleterio, così come l'assenza di ceffoni laddove necessari (e dati in situazioni pesanti e gravi, insomma, dove ci sta il ceffone) è deleterio altrettanto.
Di certo fare della cinghiamattanza sul proprio figlio non serve a nulla, il ceffone + punizione dev'essere il metodo per far capire al figlio che ha fatto la più grande stronzata di questa terra, se io continuo a menarlo non faccio capire che dietro quel ceffone c'è una grave "mancanza", chiamiamola pure straordinaria.
Cmq bello leggere i reply di gente che blatera di ceffoni, cinghiemattanze e punizioni, quando nel 95% dei casi sono ancora sotto il tetto di papà e mammà, parlano proprio con cognizione di causa. :sneer:
io ho fatto mente locale, in tutta onestà vi assicuro che non ho mai sentito una volta i miei, nonni compresi, dirmi che non DEVO/DOVEVO (per chi è passato a miglior vita :D ) usare droghe. Mi avran sicuramente detto che fanno male ma senza fare sto gran terrorismo: l'ho capito semplicemente da solo e senza sbatterci la testa contro.
L'unica cosa che mia madre mi ha sempre detto era di non fumare.. e infatti è l'unica cosa che ho voluto provare e che ho provato! :rotfl:
Cosi facendo non ho mai sentito il bisogno di dover provare una droga. Io mi reputo mediamente intelligente, se ha funzionato con me....dirie che può andare no?
E' per questo che quando ti ho detto di vendere subito italease non l'hai fatto, è tutto chiaro. :rotfl:
buahahahah :rotfl:
Vivo da 6 anni con la mia compagna E sua figlia di 16 anni, 6 anni fa ne aveva 10. Nel pieno del passaggio da bambina a ragazza. Non ho la verità in mano, ma di certo ne so più di tutti gli utenti a parte 3 o 4, quelli che guardacaso hanno dei figli. Tu, hai figli in casa? Vivi a contatto con la loro realtà continuativamente?
Ma immagino che dirai che fare lo psicologo/l'assistente sociale è equivalente a vivere quotidianamente 24h su 24 (escluse le ore di scuola/uscite di casa) con un adolescente.
P.S.: La pedagogia all'italiana è qualcosa di scandaloso. Vissuto in prima persona la retorica e l'idiozia del 95% di tali loschi figuri. Se fai parte di quel 5% che applica il cervello invece delle formulette preconfezionate, buon per te. :)
Effettivamente neanche i miei mi hanno mai detto che non dovevo drogarmi... Me lo hanno detto giusto per le canne ...
Mentre per le sigarette mia madre aveva provato una tecnica diversa...
"Io non ti dico di non fumare tanto se lo vuoi fare lo fai lo stesso ma magari proprio perche' non ti vieto di farlo magari non lo fai..." (in effetti ha funzionato fino a 16 anni :angel:)
No. Ma manco per il cazzo. Perché dentro casa, non si va avanti con le frasettine da manuale, le problematiche sono più accentuate, il confronto con un mondo esterno sempre più triviale, ignorante e scevro da responsabilità personali è conflittuale e continuo, perché sono i genitori che sono gli unici costretti a dire "no" e subirsi poi l'incazzatura del figlio e spiegare il perché di quel no, e tante altre simpatiche cose che riesci a capire a fondo solo quando ci sei dentro al 100%. Dal di fuori, è tutto molto facile.
Quando diventerete genitori, allora capirete di cosa sto parlando.
Se la può fare, ma almeno prima di parlare si documenti.
Io sono anni che penso "minchia che padre del cazzo che sarò, meglio se mi informo per fare meno danni".
Non pretendo di sapere come si educa un figlio, però leggendo un sacco, mi è capitato in mano qualcosa riguardo alla pedagogia, al come apprende un bambino, a quali sono i segnali che si devono dare.
Se meni duro, è come applicare l'elettroshock. Come ben sapete l'elettroshock può guarire delle persone da qualche malattia, tuttavia ha la stessa validità di prendere a botte la tv perchè l'immagine flippa in qua e in la. Magari la metti a posto, ma quali altri danni fai ??
non sono daccordo con galandil. una persona IN LINEA DI MASSIMA si può fare un'idea su cosa direbbe/farebbe in una determinata situazione (sto parlando sempre del rapporto con un eventuale figlio). questo non vuol dire che sarebbe la cosa + giusta, o la cosa peggiore; ma non è che qua uno non può dire la sua su "come reagirebbe/cosa farebbe" solo perchè non vive la situazione..
poi magari scelte di galandil > scelte mie, discorsi di galandil > di discorsi miei, è ovvio, qui c'entra l'esperienza e tutto, ma cosa sia giusto da dire penso ci si arrivi anche se non si è genitori
La linea di massima non esiste nella realtà. Non esistono risposte preconfezionate, ogni persona e quindi ogni figlio è diverso l'uno dall'altro. Finquando non ce l'hai davanti, le idee di massima hanno valenza decisamente relativa.
Dai, ne riparliamo quando avrai un figlio adolescente.
La realtà non è in bianco e nero. O tutto o niente.
E' chiaro che come l'esperienza diretta non esiste niente, ma è anche chiaro che l'essere umano ha un minimo documentato le cose al riguardo... visto che è un problema assai diffuso quello di crescere un figlio.
Non ha senso affrontare un problema senza prima essersi informati al riguardo, quindi come minimo leggere, sentire medici e parlare di come tirarlo su aiuta.
Poi di fronte al problema metti su esperienza. Ma se lo affronti da sprovveduto cercando di colmare le lacune sul campo, c'è caso che fai dei danni. O anche no.
Come ben sai a me non piace affidare tutto al caso o alle mie abilità native, e non mi piace improvvisare a meno che non sono assolutamente costretto :).
ha segnato il manchester mentre scrivevo quindi ho interrotto per poi editare...Quote:
Originally Posted by Galandil
non capisco tutto questo astio
Stai ragionando in termini razionali assoluti. Ti faccio un esempio semplice e che ho conosciuto: un mio vecchio amico ha una sorella, ed è figlio di un primario di Neurologia e la madre è Psichiatra. Questo amico ha un comportamento ossessivo, e ne risente parecchio visto che essendo una persona cmq intelligente, SA di avere questo orrendo bug, ma non riesce ad uscirne. Persona over 30. La sorella invece, ahimé, è totalmente bruciata da qualsiasi tipo di droga, ormai è tipo un droide che risponde a malapena agli stimoli esterni, ha uno sguardo vitreo, una che insomma si è distrutta la vita (ora ha circa 25 anni, ma la cosa ormai era sfuggita al controllo fin dai suoi 20 anni). E con quel popò di genitori.
E' questo quello che dico: allevare un figlio NON significa farsi una cultura in merito, ci devi sbattere il grugno davanti "in real", non esistono risposte pre-confezionate, lo ribadisco per l'ennesima volta, e documentarsi può tornare indubbiamente utile, ma in modo comunque marginale.
Fare i genitori, e farlo bene, è il mestiere più difficile del mondo. E non ci sono lauree che ti preparino a questa eventualità, esiste in gran parte solo l'esperienza che ti fai con gli anni. A volte stando nel giusto, a volte sbagliando, non siamo sistemi con leggi interne ben definite che agli ingressi U rispondo con uscite X, con o senza retroazione.
vabbene allora qualsiasi cosa pensi io sull'educazione di un figlio è a priori sbagliata perchè non ne ho alcuno.. qui nessuno parla di risposte preconfezionate, è ovvio che i concetti espressi sono sempre quelli (botte useless, discorsi ftw etc) poi sta tutto a come vengono applicati.
una persona, anche se non ha figli, può benissimo immaginarsi cosa farebbe in quel caso (non per forza cose giuste) immedesimandosi nella situazione, semplicemente riflettendo su quale reazione / discorso sia migliore da avere/fare (e in che modo). poi magari è sbagliato, magari è giusto, magari è peggiore di uno che ha davvero un figlio e l'ha dovuto applicare, ma non è che è sbagliato a priori, cosa che tu stai dicendo. non dimenticare che cmq tutti un'educazione la abbiamo ricevuta (chi + chi meno), e crescendo ognuno si è fatto un'idea di cosa sia giusto/sbagliato ecc...
...Quote:
Dai, ne riparliamo quando avrai un figlio adolescente.
Rispondo rapidamente all'ultima affermazione, visto che l'inghippo sta tutto lì: solo DOPO aver avuto a che fare quotidianemente con un figlio, ci si rende conto di tante cose che, da figlio, non riesci a capire. Per quanto tu possa essere intelligente e analitico e razionale.
Non siamo macchine (cfr. il mio reply ad Alka), quando ti relazioni a tuo figlio vi dimenticate tutti della componente emotiva, imprescindibile nella condizione umana.
E aggiungo, la maggioranza dei reply in questo thread hanno un tenore assurdo. Chi a parlare di cinghiamattanza, chi di ceffoni, chi di analisi con feedback dei dati come fossimo dei robot, in pochi hanno pensato a dire (ma alcuni l'hanno fatto per fortuna, c'è speranza) "ma PERCHE' mio figlio si drogherebbe?". La risposta non è a valle, ma a monte.
Perché ci sono tante variabili: non solo le mura domestiche, ma l'ambiente esterno che influenza il figlio (vedi randolk e il figlio con gli amici sonari :sneer: ), i vari media, ecc.
E quando hai a che fare con TUO figlio, non pensi alle statistiche e al fatto che una certa reazione da genitore ha il tot % di probabilità di riuscire, perché se non rientri in quella %, tuo figlio è fatto. Non tu, tuo figlio.
Dai, restiamo d'accordo che ci si risente quando avrai un figlio adolescente, poi mi dirai se il farsi un'idea a mo' di GDR è stato sufficiente o meno. ;)
Gala, tu sicuramente ne saprai piu' di tutti gli utenti a parte 3 o 4 su come si educa quella ragazza.
Il fatto e' che per come la vedo io, si fa un po' troppo presto a pensare che i bimbi siano macchinette, e che gli input giusti siano sempre gli stessi, indipendentemente dai ragazzi stessi.
Io non volevo sostenere di sapere come si fa, e l'unica esperienza personale che posso portare e' l'aver visto con un contatto saltuario (istruttore sportivo) tanti di quei caratteri cosi' diversi in bambini della stessa eta' che ipotizzare che esista un modo corretto a prescindere di trattare problemi complessi come quello invocato sia assurdo..
il fatto e' che sono scettico per natura.. e pensare che qualcuno su questo forum abbia qualcosa di piu' di un po' di esperienza personale sulla pedagogia mi e' difficile.
Sono pronto a credere a uno qualunque di voi scienziati (non e' offensivo ne' polemico) che sostenete di avere la verita', o per lo meno la verita' di piu' fresca scoperta, su qualcosa di scientifico o tecnologico, ma ho avuto l'impressione che per alcuni l'abitudine a ragionare di cose su cui si sa di aver ragione abbia portato loro ad avere la stessa idea circa le proprie opinioni di pedagogia..
Io non ho esperienza della qualita' dei pedagoghi come invece tu hai, ma in teoria, direi che per quanto io sia sospettoso nei confronti di quelle categorie, essere uno psicologo assistente sociale dovrebbe voler dire molto di piu' che essere 24/7 con un adolescente, _per quanto riguarda affrontare un caso generico_ .Quote:
Ma immagino che dirai che fare lo psicologo/l'assistente sociale è equivalente a vivere quotidianamente 24h su 24 (escluse le ore di scuola/uscite di casa) con un adolescente.
Poi, ovviamente, in ogni caso specifico sono d'accordo con te nel sostenere che chi e' a cosi' stretto contatto con il bambino/ragazzo, se non e' un demente, e' una persona piu' indicata di uno psicologo ad affrontare i suoi problemi.. ma per le esigenze specifiche di quel soggetto, per l'esperienza specifica maturata, non perche' se sei stato bravo babbo per un ragazzo allora puoi essere bravo babbo per chiunque e seminare consigli e verita' a destra e a manca. Quello che puo' aver funzionato con il carattere fatto in una certa maniera di un ragazzo potrebbe magari rovinarne un altro.
Io non faccio parte della categoria dei pedagoghi, e ne so cosi' poco che anche pensare di poter immaginare una pedagogia all'italiana diversa da una alla francese mi risulta complicato.. ma non volevo mettermi in contrasto, quanto denunciare il tono di chi, come detto, si comporta come se avesse la verita' in pugno, su un argomento cosi' delicato e sopratutto cosi' variabile come la mente di un adolescente.Quote:
P.S.: La pedagogia all'italiana è qualcosa di scandaloso. Vissuto in prima persona la retorica e l'idiozia del 95% di tali loschi figuri. Se fai parte di quel 5% che applica il cervello invece delle formulette preconfezionate, buon per te. :)
lo sai vero che quello che dici è equivalente a chi giocando coi simulatori di volo è convinto di saper pilotare un aereo? :sneer:
NE ho conosciuti tanti nelle tante comunità virtuali di nerd che sanno a memoria Falcon 4.0 o Flight Simulator e per questo sono convitissimi di essere piloti nati :rotfl:
dici tutte cose giuste, tranne una, ossia che una persona un'idea su come farebbe non se la può fare... è qui che sbagli: che può capirlo solo chi è "già in gioco" (ovvio, può capirlo al 100% solo chi lo sta vivendo ma non è detto che gli altri ci capiscano 0%). io non dico che so già come farei o altro, dico solo che i principi da seguire +/- sono quelli, poi magari mi sto sbagliando non lo escludo..
oppure te mi vuoi dire che prima di "essere a contatto quotidianamente con una ragazzina che poi negli anni è diventata adolescente" non sapevi assolutamente cosa cazzo fare e invece dopo t'è venuta l'illuminazione? io dico che invece uno appunto in linea di massima sa +/- cosa proverebbe a fare (questo anche grazie al fatto che si è ricevuta una sorta di educazione dai genitori, i discorsi che uno sta per fare al figlio sono simili magari per concetti a quelli che 25anni prima i genitori han fatto a te), poi magari come dici te nella realtà non basta ma è già qualcosa..
ovviamente io penso che chi ha risposto a questo topic parlasse per assurdo e quindi non vedo il problema a "immaginarsi" la situazione.. che poi sarà sicuramente diversa dalla realtà, ma forse non in modo così radicale come asserisci te
Ma scusa gala che cazzo ti aspetti, questo è un forum di ragazzi (mediamente, escludendo alcuni vecchiacci tipo te e randolk AHHAHAHA :sneer: ), se si apre un post che parla di come educare i figli è ovvio che la maggior parte delle opinioni sarà un opinione non da genitore, ma da figlio.
E' lo stesso medesimo discorso del post sulle droghe, dove qualcuno diceva che non si può parlare se non si ha provato.
Io ti posso assicurare, seppur non ho figli (o almeno spero asd), che picchiare un ragazzino per educarlo è assolutamente sbagliato.
Son 2 quindi le cose: o ho appena detto una cazzata, perchè non ho alcuna esperienza, o invece ho detto una cosa giusta, perchè per varie vicissitudini ho appreso che alcuni metodi non sono corretti, pur senza averli sperimentati.
Poi sono d'accordo che l'opinione di un padre di famiglia, probabilmente sarà la più realistica, però da questo a non poterne nemmeno parlare passa un abisso.
il problema di come comunicare qualcosa di importante a una persona che per noi è importante non puo prescindere dal rapporto che si è instaurato, non so se mi spiego...
ci sono padri che preferiscono mantenere certe distanze, altri che danno totale confidenza, altri che danno totale disponibilità e presenza, altri che impongono delle scelte senza il dialogo o altri che ripongono totale fiducia nei figli e li difendono a spada tratta. gli equilibri in tale rapporto sono complessi e non governabili unilateralmente, e ad ogni modo con saggessa ed esperienza si ottengono sempre risultati migliori (il risultato è una comunicazione migliore dei valori). ci sono dei genitori che non "coltivano" il rapporto inteso come dialogo da instaurare giorno per giorno, pur volendo bene ai propri figli ed avendo principi etici/morali da dover comunicare
per questo è impossibile dire: bisogna comportarsi in questo modo per avere questo risultato... c'è da valutare tantissimi fattori... tra i quali c'è l'ambiente esterno alla famiglia (gli amici, le compagnie, etc) che è determinante dopo i 15 anni quanto e piu della famiglia
Avere opinioni è giusto in ogni caso.Già essere fratello maggiore ti aiuta a immaginarti l'enorme mole di responsabilità che avrai ma è cmq carta straccia rispetto all'essere un genitore vero e proprio.
Vedere crescere qualcuno che dipenderà in tutto e per tutto da te per N anni e poi vedere che cmq certe cose vuol farle a modo suo è sempre difficilissimo da gestire.
p.s.
Ovviamente i figli unici o i fratelli piu piccoli non hanno ne avranno mai diritto di parola infatti quasi sempre sono loro quelli che adorano i bambini ( grazie al cazzo non ne hanno conosciuti :sneer: )
sta cosa del: non hai provato, non puoi dare opinioni è una gigacazzata
In bianco e nero è una cazzata. Se ci metti dei toni di grigio, ti ci puoi fare una idea, ma per capire per bene devi provare a crescere un bambino.
Da quel che avevo capito questo era anche il punto per Galandil.
Per le droghe invece: dato che l'argomento ha un imperativo etico nel mezzo che è " non farti del danno da solo, se lo fai non pretender rispetto ", la cosa ha meno toni di grigio.
Tutti più o meno sanno che drogarsi è una cazzata.
Poi il topic chiedeva "che fai se tuo figlio si droga ?".
Mah, come ho detto, lo rendo immediatamente pubblico, così non devo temere quel sentimento idiota che si chiama "vergogna" e poi mando mio figlio dal medico e dallo psichiatra (non dallo psicologo) e da qualcuno che lo disintossichi per bene. Poi lo mando ai gruppi di recupero.
Se si droga di nuovo, esco con lui e mi drogo pure io. La vergogna di avere tuo padre ridotto a uno straccio di fronte ai tuoi amici, toglierà ogni voglia al figlioccio di fare lo stronzo :sneer: :sneer: .
figli dallo psicologo analista ecc che tristezza sono cresciute generazioni intere in italia senza l'ausilio di queste figure come si ricorre al medico di famiglia; mi fa prpio ridere ci ridurremo ( e sta accdendo vedi nuove generazioni) come negli usa e in scandinavia dove l'andar dall'analista è quasi una prassi, con una manica di giovan lobotomizzati perchè non vengono educti dall'esperienze di nonni e genitori ma bensi da un mucchio di cazzate scritte in un libro:nod:.
e non me ne frega nulla se ci sono psicologi e assistenti sociali qui sono figure che per me servono come risorsa ultima stile non so più che pesci pigliare e non come consulto quotidiano per cazzate tipo mio figlio si fuma una canna o mia figlia cambia 2 ragazzi alla settimana:nod:
Io ho detto che avere opinioni è giusto in ogni caso.Ma solo essere passati in mezzo ai vari fatti è una esperienza completa.Chiaramente non serve aver provato qualsiasi cosa per averne un opinione , ma esserci passati in mezzo è un qualcosa in più che certamente puo' giovare alle discussioni.
Mi torna sempre in mente voltaire con i suoi libri pieni di suggerimenti su come crescere i figli e ne aveva 3 in un istituto :sneer:
I dottori di solito sono ottimi a curare gli altri , e i loro figli son spessissimo complessati etc , perchè gestire i problemi altrui è sempre più facile che gestire i propri.
Per il fatto che dare consigli e opinioni distaccate è sempre semplice , cosi come è facile trovare una soluzione a un problema dall'esterno.Quando invece ci sei dentro magari sai anche quale è la cosa giusta ma non hai il cuore/le palle per farla.
p.s.
O piu semplicemente : "Mamma mi compri sta cosa che ce l'hanno tutti anche se non serve a nulla?"
Certo l'importante è che non tu rompa le palle :sneer:
Non far seguire il figlio da uno specialista dopo che comincia a sniffare anche il pepe in cucina è abbastanza deleterio, considerando che già hai fatto un pessimo lavoro prima, almeno fai qualcosa dopo invece che arroccarti su inutili posizioni di orgoglio dove l'unico a soffrire è il figlio appunto. ;). E' abbastanza evidente che si droga di peso, stargli vicino è anche cercare qualcuno che ti aiuti nell'impresa.
Nessuno è nato per fare fatiche tantaliche.
infatti io ho parlato di casi non recuperabili, se sniffa una volta o si fa una canna per me non è un caso irrecuperabile:nod:
e cmq io son per un certo tipo di educazione basata sul rispetto delle regole e se queste non vengono rispettate si hanno delle privazioni, e cosi che sono stato cresciuto io se sbagliavo o facevo qualcosa che non dovevo fare sapevo enissimo cosa mi aspettav, e l'unica cosa che potevo sperare e che mi scopriva mio padre perchè se lo faceva mio nonno eran cazzi amari.
poi col crescere ho sfanculato tutti ma questa è un altra storia.sneer:
io non sottovaluterei nemmeno il caso singolo.. la droga non è da prendere sotto gamba e una singola cazzata può essere deleteria e fatale.
Ma soprattutto mi interrogherei sul perchè ha dovuto provarla.. va bene la curiosità ma se è riuscito a vincerla allora c'è qualcosa che non quadra.
Anche io ho la curiosità di sapere cosa si prova quando uccidi qualcuno guardandolo negli occhi ma l'idea di farlo non mi sfiora minimamente.. rendo l'idea?
invece secondo me il singolo caso può accadere anche nelle migliori famiglie come si dice di solito, poi è ovvio ci sono comoportamenti diversi a seconda dell'età e dei casi, naturalmente a 18 anni è un conto a 14 è un altro, il preoccupante è che i figli son sempre più svegli dei genitori di generazione in generazione e molte volte capita che quando lo becchi di sicuro non è la prima volta:nod: