Ho sanzionato e deletato tutto quello che riguardava gli insulti tra milanesi e romani. NON VOGLIO piu' leggere reply di insulti su due citta' che sono completamente diverse tra loro in questo thread!
Grazie
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Ho sanzionato e deletato tutto quello che riguardava gli insulti tra milanesi e romani. NON VOGLIO piu' leggere reply di insulti su due citta' che sono completamente diverse tra loro in questo thread!
Grazie
Non essendo gay non posso fare lo stilista:D . Semplicemente insieme a mia sorella porto avanti l'azienda aperta da mia madre 30 anni fa, niente di grosso una decina di persone in tutto fra lavoratrici e genitori che ci danno una mano in un lavoro difficilissimo che richiede una professionalità esagerata se non vuoi essere spazzato via dai cinesi che per ora hanno assorbito tutta la produzione di livello medio-bassa.
@ gilda non lo so
a parte i negozi mono marca che vedi sul sito il resto non ho idea di dove trovarli.
Solitamente non seguo la moda, ma devo dire che da quando sono qui spinto anche dalla mia ragazza sto comprando cose che mai avrei comprato in italia.
Compro 90% della roba qui, ottima qualita' e disign con un prezzo contenuto.
http://www.le-chateau.com/Home.aspx
poco ladri... :sneer:
poi è tutto da vedere su che materie prime utilizzate, quali trattamenti hanno subito etc etc, in ogni caso, lavorando nel settore, 350€ per una camicia è un furto ;)
btw iniziate ad avere paura di tutto quello che arriva a prezzi troppo bassi nei negozi, a tutta la merda cinese importata, a tutta la merda di D&G (che producono in cina e poi importano, mica è made in Italy quello...).
Il discorso è molto lungo, cerco di sintetizzare al volo:
la parte importante per la salute dell'uomo nella realizzazione di un capo è la parte di nobilitazione della pezza (tintura e altri trattamenti fatti sul tessuto) in quanto vengono usate le peggio porcate chimiche. Ora, se queste lavorazioni vengono svolte in italia c'è una legislazione (e tanti controlli) che impediscono l'utilizzo di sostanze proibite per la lavorazione delle pezze di tessuto. Al contrario in Asia non esiste nessuna di queste legge e si possono tingere i tessuti con qualsiasi schifo si voglia. Il made in in questo non vi aiuta per un cazzo in quanto il made in attesta solamente l'ultima lavorazione eseguita, quindi in un vestito attesta solamente la fase di cucitura del vestito, ma potrebbe essere stato usato il peggior tessuto del mondo per fare l'abito che state comprando.
Quali sono le conseguenze? molteplici e tutte dannose. Con la società per la quale lavoro abbiamo fatto un'indagine in 6 capitali europee (barcellona, parigi, stoccolma, londra, berlino, milano (non è capitale ma è vicina a dove lavoro ;) )) comprando capi d'abbigliamento alle bancarelle, nei negozi e nella grande distribuzione e facendo poi tutte le analisi tossicologiche del caso:
allora:
- del campione prelevato circa il 40% era privo dell'etichetta di made in (non è obbligatoria per legge)
- del campione totale il 56% riportava la composizione fibrosa errata (tipo dichiarano 100% lino in realtà è 100% ramiè oppure dichiarato 100% cotone in realtà è 50% cotone 50% viscosa e così via...
- del campione non etichettato made in oltre il 50% aveva problemi di tipo tossicologico (allarmante il fatto che circa il 26% dei campioni presentava ammine aromatiche cancerogene...)
il tutto per dirvi... attenti a quello che comprate, lavate sempre tutto prima di indossarlo e preferite tessuti che siete sicuri siano stati lavorati in italia (o europa almeno). la parte di confezione (taglio e cucitura) può essere fatta ovunque che non aggiunge nulla ai tessuti, serve solo a dare il "made in"
detto tutto questo ne approfitto per portare alla luce il progetto al quale sto lavorando da circa 2 anni, in pratica un nuovo standard certificativo per andare a garantire ai consumatori la storia completa del capo che stanno andando ad acquistare.
qua ( http://www.itfashion.org/p_tracciabilita.php ) trovate qualche info a riguardo, le prime certificazioni sono partite a gennaio, contiamo di superare le 100 aziende certificate entro fine anno, ma credo che probabilmente andremo molto oltre :)
detto tutto... se avete domande chiedete pure :-)
ah, il costo industriale (compresi ammortamenti, costi energetici, spese generali etc etc, non solo i costi di materia prima e mano d'opera) per una maglietta 100% cotone lavorata interamente in italia (dalla filatura alla confezione, compresa la tintura e la stampa) non supera in genere i 4-5€ (se fatta in cina costa meno della metà), quindi fatevi velocemente 2 conti di quanto ci guadagna il sig. XXX (metteteci un nome a caso) vendendo le sue magliettine a 40€ l'una dopo averle acquistate in cina :)
sono stato OT, ma credo che siano info cmq relative alla moda che dovreste sapere ;)
bravo verci.. molto utile.
Sapresti dire anche i prezzi di una camicia o il divario è troppo ampio per determinare un prezzo base di produzione da cui poi fare eventuali paragoni per capire quanto ci stia ladrando il commerciante di turno?
Io ho comprato le camicie del mercato a 5 euro l'una.. poi ne vedo alcune simili a 55 euro e mi pongo alcuni quesiti.. :D
Tanto per avere un'idea: un abito che viene venduto in negozio a 1200€ viene pagato a noi che lo produciamo un prezzo che oscilla tra i 50-100€.
Per una camicia venduta a 400€ circa 20€.
Parlo sempre di tessuti firmati e che costano un occhio. Per la roba da mercatini o grandi magazzini un laboratorio non riesce a prendere più 3-4€ a capo ecco perchè finisce tutto in Cina.
ha già risposto belerian...
diciamo che finchè si rimane in campo industriale i prezzi sono decenti ed anche i ricarichi non sono proprio fuori di testa, appena si esce e si entra nella distribuzione... li si fanno i soldi veri...
da quello che capisco poi belerian utilizza buoni tessuti probabilmente italiani e non importati...
tanto per darvi un'idea a parte tutti i vantaggi economici dati da salari infimi in cina, costo dell'energia inesistente etc etc se io fabbricante italiano esporto per un valore di 100 il governo si incula 30 di tasse, in cina (considerata ancora paese sottosviluppato e quindi gode di agevolazioni internazionali sui dazi) se io esporto per 100 il governo mi da 13 perchè sono stato bravo... non si può competere sui prezzi con quella gente, l'unico modo è di creare oggetti di nicchia o cmq che non abbiano il mercato dei grandi numeri. la grande produzione si sta spostando ad est, le piccole produzione non possono poichè i costi logistici andrebbero ad annullare i vantaggi economici del produrre lontano.
btw comprate italiano, non le minkiomagliette dei mercatini che sono piene di merda e solitamente realizzate con mano d'opera davvero sfruttata...
mi sono accorto di non aver risposto... un prezzo standard non si può definire a priori, ci sono troppe variabili in gioco.
In negozio è ragionevole trovare una camicia di buona fattura con tessuti buoni sui 50-60€. Non comprate nulla di D&G in quanto sono davvero la peggio merda (tutta cinese e venduta a prezzi esorbitanti...)
poi ci sono casi in cui i prezzi sono per forza esagerati, ho un cliente che produce camicie molto particolari con ricami e lavorazioni fatte a mano... il suo costo aziendale (materia prima, mano d'opera, energia, ammortamenti, etc etc etc) è di circa 90€ a camicia... sul mercato sono camicie da prezzi assurdi... parlavo di camicie "normali"
p.s. nella mia esperienza personale ci sono alcune firme "locali" con relativa catena di negozi che fanno ancora degli ottimi abiti e vestiti a prezzi tutto sommato ragionevoli, per quelche si capisce utilizzano anche dei buoni tessuti. provate a cercare bene nelle vostre città, non andate diretti al centro commerciale che spesso non è proprio il massimo... :-)
1000 euro di vestiti li avrò spesi giusto in 10 anni,pure sul vestito per andare a nozze di un parente(gia li rosikavo su quanto avrei dovuto spendere per un abito che indosso 1 volta e basta) ho trovato l'occasione a 60 euro da sash abito completo:sneer:
Quello che mi frega è l'indice in borsa delle Clark,ogni 2 anni aumentano-calano di 5-10€ e mi fregano:nod:
Verci hai mica modo di fare una lista easy e rapida di marche che producono in Italia o quantomeno in paesi decenti dove non rischio di dare soldi a sfrutatori di cinni cinesi e coloranti tossici? parlo anche di marchi grossi eh, che tipo D&G sapere che producono in Cina mi ha stupito (tra parentesi, intendi solo D&G o anche Dolce e Gabbana? che io una camicia Dolce e Gabbana la ho e ci sta made in italy scritto. Può essere che il brand di lusso lo fanno qua e quello da zarro di periferia arricchito in Cina??)
che sia dicembre o agosto io giro in jeans, l'unica cosa che varia è il sopra. di solito dolcevita inverno, lacoste estate (sono mezzo fissato con lacoste).
scarpe da decidersi, ne niddo un paio nuove... dovrei prendere le hogan ma mi fanno leggermente sboccare.
rayban da riparare.
D&G = cina
Dolce e Gabbana = italia almeno la parte di confezione, tessuti mi pare siano anch'essi cmq finiti in italia
Cavalli = la linea più alta fatta ancora tutta in italia
Ermenegildo Zegna = confezione ancora italiana, linea più alta fatto tutto in italia dalla filatura, linea "base" tessuti fatti in stabilimenti dell'europa dell'est (sempre suoi però)
benetton = turchia/cina
Ralph Lauren = cina tutta la linea magliette e felpe
Max Mara = tessuti cinesi confezione italiana
Chervo = europa
Miroglio = italia/europa anche se stanno impiantando fabbriche in cina
zara = estero, un po' dall'est europa, un po' dalla cina/turchia/india
marzotto = italia
in ogni caso bene o male tutti i nomi hanno ancora delle linee produttive in italia, ma ormai sono solo le linee più alte di solito.
è invece molto più facile trovare degli abiti fatti totalmente in italia di marche non note, di piccoli laboratori italiani che fanno roba di vera qualità ( e si fanno pagare purtroppo perchè fanno di solito segmenti di nicchia, un po' particolari :( )
certo che schifo....
ho letto sulle erichette di Zara Made in Cambogia,Made in China,Made in Bulgaria ecc ecc....
ovvio ci sono cose carine ma costano troppo poco,chissà quanto gli danno a quelli della Cambogia che hanno fatto le magliette.... :bored:
però mi chiedo se i prodotti che hanno scritto Made in Italy poi sono davvero capi interamente fatti in italia con tessuti presi in Italia....
il "made in" indica solamente l'ultima lavorazione (taglio e cucito) non indica tutte le lavorazioni precedenti sul filato e sul tessuto.
cmq per confezionare (tagliare e cucire) delle t-shirt in polonia si pagano circa 30 centesimi a maglietta. Questo è il prezzo che prende l'azienda polacca, non l'operaio...
Ormai non esiste nessuna catena che non confezioni vestiti in un bel paese del 3-4 mondo.
Ieri comprati 2 perizomi di D&G uno made in cina (la mugghiera li voleva e cmq erano a saldo), l'altro made in india. Valentino made in cina, Calvin Klein made in thailandia, Zara se ti va bene è made in spagna, motivi, segue, carpisa nel 99% dei casi made in cina e/o india.
Le cose made in italia ormai sono a volte le scarpe e i vestiti da confezione, non quelli, anche se di marca, sugli scaffali.
Il bello è vedere gente che paga 400€ una cazzata di maglia di Pinko vista ieri alla Rinascente con 4 pezzi di vetro attaccati sul petto, poi elastene, in una bella tonalità viola, gialla limone e verde bottiglia tutto..rigorosamente made in cina :D
Sul discorso moda....la moda fa cacare ogni anno sempre di più, meglio comprare quello che piace...che tanto poi..quello che dicono gli stilisti non se lo fila nessuno, se non le ricche babbione o i burinacci new rich dell'est europa.
Imho st estate andremo in giro tutti nudi cosi noi maschietti vedremo le patatine delle donne senza doverle pagare prima :nod: