inchiavabili, prego...
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in tal caso non ci può essere alcun favoritismo non vedendo chi c'è dall'altra parte del muro :sneer:
Scherzi a parte ma la pacchia è finita, anzi, non è mai cominciata, va bene fars due seghe nel leggere i CV di chi ci governa ma ogni caxxo di provvedimento dovrà attraversare le camere e tutti i porci che vi si annidano.
jami ma tu vai a pescare nel mesozoico :nod:
cmq....te lo immagini monti a fa il bungabunga con quelle li??? merda meglio una sega a martelletto!!! :sneer:
vabbe berlinguer è stato ministro 10 anni fa mica 88 :nod:
ahhh lui parlava di luigi berlinguer...e specifica jami, io vetusto quasi quanto te pensavo ad un'altro berlinguer...
Ma il parlamento è sempre lo stesso? Cioè ogni cosa che devono fare deve poi comunque essere approvato?
Abbiamo una situazione peculiare adesso:
se combinano qualcosa di ben fatto e mettono a posto una serie di problemi annosi (come 1.500.000 aziende in fallimento per esempio), viene dimostrato che le decisioni al riguardo di un problema dovrebbero prenderle dei tecnici competenti, magari si eletti democraticamente, ma il loro profilo per fare quel lavoro
dovrebbe essere FISSATO a priori. Cioè, se non hai mai masticato di istruzione e ricerca, il ministro dell'istruzione non lo fai. La cara Gelmini per esempio, seppur piu' sobria di gran parte dei maiali che sedevano fino a ieri in parlamento, non avrebbe dovuto ricoprire quel ruolo.
Monti non mi convince ancora al 100% ma questa mossa è assolutamente da 10!
http://www.giornalettismo.com/archiv...te-della-lega/
bho a me il ministero della coesione territoriale mi sembra una supercazzola come le due pensate leghiste.
noi abbiamo una costituzione che decentra già determinate competenze agli enti locali. poi dal momento che è fatta da dio per alcune competenze prevede attribuzioni condivise per cui non decide un cazzo nessuno. o si lavora per dare un senso a decentramenti con budget e autonomie oppure si tira una riga su tutto quanto. si decide e si fa, i ministeri per decidere cose che ci sono già o cose che necessitano di modifiche costituzionali mi paiono inutili.
ma del resto qualche post più su chiedono se è rimasto lo stesso parlamento...nulla da dire eh ma su queste basi un ministero in più o in meno anche se vuoto non è un'problema se serve a convincere che stiamo facendo una rivoluzione copernicana
mah, per la verità storicamente il ministro dovrebbe avere un profilo politico mentre il sottosegretario avrebbe dovuto avere un curriculum tecnico. questo perchè una decisione ministeriale ha carattere politico e seppur di contenuto tecnico deve contemperare esigenze diverse.
non è affatto detto che un ottimo venditore sia un altrettanto bravo direttore vendite. le competenze sono diverse. e la storia politica anche negli altri paesi è piena di tecnici che han combinato disastri, per non parlare di alcune gestioni aziendali in mano a tecnici puri.
poi la situazione nostrana (bha anche europea se si va a vedere bene) è diversa. e cioè non ci sono più nemmeno i politici. ci siamo trovati semplicemente con persone senza arte nè parte. per cui un governo con questi curriculum relativamente fuori dalla politica, se non altro ha un impatto sull'opinione pubblica positivo e contribuisce a restitituire un senso di serietà e responsabilità perso da eoni.
che poi i mercati e le istituzioni internazionali si accontentino è tutt'altro paio di maniche. perchè un governo qualsiasi è politico per definizione, nel senso che senza supporto parlamentare non va da nessuna parte. in altri termini l'esecutivo senza il potere legislativo cambia ben poco.
farei attenzione poi a riporre aspettative eccessive tipo sul 1.500.000 di aziende in fallimento. Sparate del genere lasciano un po' il tempo che trovano, visto che non è sicuramente una priorità di questo esecutivo che rimane la quadratura dei conti dello stato (in divenire oltretutto nemmeno attuale) e che soprattutto incontrano anche ostacoli di carattere europeo, tipo le norme sugli aiuti di stato. infine se Monti piace per quello che è, ovvero un'economista, bisognerebbe anche capire il ruolo del fallimento nelle teorie economiche per rendersi conto che ci può essere una differenza tra quello che si vorrebbe e quello che può ragionevolmente essere fatto