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Incoma
Siamo a posto.
La completa negazione dei principi costituzionali fondanti del paese che ha inventato la libertà.
Ottimo e abbondante.
Ci vedo un principio di paranoia pericoloso, fermo restanto che l'utilità pratica di tale provvedimento è pari a sottozero. Cosa ottieni nella pratica?
Seguendo il tuo ragionamento la vedo proprio come una sconfitta epocale per uno stato di diritto, perchè lascia spazio alla religione per occupare un ruolo di pretesto per scontri e malumori di tipo culturale e razziale, spazio che uno stato laico, in particolare quello che ha insegnato al mondo intero la superiorità della ragione sulle bassezze dell'oscurantismo filoreligioso non dovrebbe concedere.
Il sacrosanto principio del "posso fare ciò che voglio indipendentemente dal fatto che a te piaccia o no, restando nei confini della legalità" viene violentato da una norma che di fatto inquadra la laicità alla stessa stregua della religione.
Posizione direi perversa, oltre che concettualmente insostenibile dal punto di vista razionale.
Ma di razionalità in questi provvedimenti, ricordo locali, ne vedo ben poca. Come ho già scritto mi pare una pericolosa deriva verso l'accettazione di un livello del confronto al ribasso, che nega i valori stessi fondanti di quella cultura liberale che è alla base del nostro modello sociale occidentale, ed in questo senso la considero un irrevocabile segno di sconfitta ideologica. La vera battaglia andrebbe combattuta non col proibizionismo degli usi e costumi altrui, ma rendendo maggiormente percepibili, fruibili ed appetibili i nostri, se davvero pensiamo che siano superiori.
Diversamente se non crediamo nella superiorità della società laica e liberale, facciamo prima a tornare direttamente alle crociate ed all'inquisizione (come alcuni vorrebbero), senza passare per queste piccolezze.