Meanwhile
http://www.repubblica.it/esteri/2016...5/?ref=drnh1-2
Ops!
Meanwhile
http://www.repubblica.it/esteri/2016...5/?ref=drnh1-2
Ops!
sentito in tv.
Ora c'è da capire se
1) pessimi l'interpol e le altre agenzie dell'anti terrorismo a non capire cosa accadeva (visto che fino a qualche gg fa parlavano di fatto totalmente distinta dall'isis)
2) vogliono farci credere che sia tutto collegato all'isis per eliminare il "terrore" ossia la paura che anche il tuo vicino che non ha mai dato segnali può diventare un kamikaze e quindi non vivere più serenamente
Comuqnue si parla anche di enorme falle da parte della sicurezza con la guardia nazionale che è andato via poco prima, lasciando a guardia una misera pattuglia di carabinieri
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hdr.
bnet profile
che cazzo vai dicendo... era un matto busone che nulla centrava con l'isiz
Ma infatti qui si trascende...
una volta gli obiettivi erano: ambasciate, palazzi, caserme, aereoporti... li allora è vero, serve una organizzazione, tanti soldi, addestramento di un certo tipo...magari anche solo per procurarti passaporti falsi... pensiamo all'11 settembre...
adesso basta un gruppo (o anche uno lupo solitario) che abbia la testa malata e riempita di propaganda isis... che poi attenzione, non è che per usufruire di propaganda isis bisogna addentrarsi in non so quali meandri sconosciuti di internet... basta accendere la tv e guardare la cronaca..
oggi affitti un camion domani entri a 80 km/h sulla folla del concerto di renzo arbore sul lungomare
Spoiler
Spoiler
se fosse veramente collegato all'isis e se l'attentato era in essere da mesi a questo punto le colpe del governo francese sono gravi e sarebbe opportuno che rivedessero un po' tutto l'approccio alla questione di nizza ed al terrorismo in generale, dato che stavano già giocando a scarica barile sul fatto che ci fossero pochi poliziotti a presiedere il lungo mare. E' chiaro che avrebbero potuto esserci duecento poliziotti, ma senza sapere che sta per piombarti addosso un tir a tutta velocità è difficile poter fare qualcosa. Contro il terrorismo di questo tipo vince la prevenzione non di certo le camionette dell'esercito ad ogni uscita della metro come fanno a Roma.
http://www.corriere.it/esteri/16_ago...ec993d0e.shtml
riuppo il 3d visto che riguarda proprio la città francese.
Non ho trovato la vignetta che ho visto in cui si paragona questa scena con due islamici che dicono ad una donna occidentale di coprirsi di più nelle loro città...
Io non capisco questa polemica e perchè sto costume ultra intero possa dare fastidio (alla fine è uguale a quello visto sui nuotatori...)
Mi pare più una ripicca...
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I nostri usi e costumi dicono che in spiaggia ci vai vestito come ti pare, fatto salvo il principio della sicurezza (volto scoperto, in Italia) e, credo, di una norma sul comune senso del pudore che a codice ancora dovrebbe esserci.
Questa dello "scopriti perchè siamo in occidente" è una cagata fotonica di stampo totalitaristico messa in piedi da un governicchio che non sa più come arginare la perdita di consenso verso la Le Pen et similia. Una toppa piccola piccola inutile sotto molteplici aspetti e molto peggio del buco, che abbassa il livello di civiltà a quello dei paesi in cui vige il "copriti, siamo in musulmania".
Se come scritto nelle ordinanze francesi il principio è che si vogliono vietare abiti che connotino in maniera evidente l'appartenenza ad una religione o che diano messaggi di tipo religioso, in nome della laicità dello stato, impongano ai religiosi e fedeli di ogni tipo e genere, talvolta o spesso/sempre vestiti come impone il loro culto, di girare esclusivamente in abiti civili salvo che nei luoghi di culto.
E dal momento che sono abbastanza certo che se gira in spiaggia un are khrishna col saio arancio, un indiano con il tipico turbante obbligatorio di non so quale salcazzo di credo o una suora cattolica vestita testa piedi con la livrea da pinguina non glielo fanno togliere di sicuro, anche a me suona tanto di provvedimenti "ripicca" o comunque indirizzati a titillare la panza dell'opinione pubblica nel tentativo di ripristinare un minimo di credibilità e consenso.
no lo identificano come un simbolo religioso che crea malcoltento perciò in spiaggia non lo porti...........in italia ad esempio è tollerato, ma vedrai che cmq se ci vanno qualcuno storce il naso, ormai siamo tornati a 1000 anni fa ..................il comunismo è morto perciò la religione di nuovo è tornata a occupare il ruolo di pretesto per gli scontri culturali e raziali......................e l'abbiam voluto noi eh.
appunto.
L'uso e costume in spiaggia di cosa?
Sei in una spiaggia privata di nudisti e ti viene obbligato di toglierti tutto? ok.
Ma non ha senso che in spiaggia uno deve mettersi il bikini sì, ma il pareo più lungo di 1 metro no, l'asciugamano attorno alla vita sì, ma la camicia a fiori no.
Sarebbe da rendere obbligatorio il burkini a certi orrori che si vedono in spiaggia invece(per sdrammatizzare la cosa)
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Siamo a posto.
La completa negazione dei principi costituzionali fondanti del paese che ha inventato la libertà.
Ottimo e abbondante.
Ci vedo un principio di paranoia pericoloso, fermo restanto che l'utilità pratica di tale provvedimento è pari a sottozero. Cosa ottieni nella pratica?
Seguendo il tuo ragionamento la vedo proprio come una sconfitta epocale per uno stato di diritto, perchè lascia spazio alla religione per occupare un ruolo di pretesto per scontri e malumori di tipo culturale e razziale, spazio che uno stato laico, in particolare quello che ha insegnato al mondo intero la superiorità della ragione sulle bassezze dell'oscurantismo filoreligioso non dovrebbe concedere.
Il sacrosanto principio del "posso fare ciò che voglio indipendentemente dal fatto che a te piaccia o no, restando nei confini della legalità" viene violentato da una norma che di fatto inquadra la laicità alla stessa stregua della religione.
Posizione direi perversa, oltre che concettualmente insostenibile dal punto di vista razionale.
Ma di razionalità in questi provvedimenti, ricordo locali, ne vedo ben poca. Come ho già scritto mi pare una pericolosa deriva verso l'accettazione di un livello del confronto al ribasso, che nega i valori stessi fondanti di quella cultura liberale che è alla base del nostro modello sociale occidentale, ed in questo senso la considero un irrevocabile segno di sconfitta ideologica. La vera battaglia andrebbe combattuta non col proibizionismo degli usi e costumi altrui, ma rendendo maggiormente percepibili, fruibili ed appetibili i nostri, se davvero pensiamo che siano superiori.
Diversamente se non crediamo nella superiorità della società laica e liberale, facciamo prima a tornare direttamente alle crociate ed all'inquisizione (come alcuni vorrebbero), senza passare per queste piccolezze.