Per non parlare delle storie che sono già venute fuori in merito ai bambini rimasti orfani e rivenduti per essere adottati (e sarebbe il meno) o come pronto cassa organi :mad: .
Alla prossima
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Per non parlare delle storie che sono già venute fuori in merito ai bambini rimasti orfani e rivenduti per essere adottati (e sarebbe il meno) o come pronto cassa organi :mad: .
Alla prossima
vorrei aprire una piccola parentesi...
Oggi alle 12.00 verranno osservati 3 minuti di silenzio per le vittime dello Tsunami e mi viene da pensare ad una cosa, tra l'altro confutata da alcune dichiarazioni di vari esponenti dell'alta finanza:
3 minuti di inattività equivalgono, specialmente per il settore pubblico, a diverse decine di miliardi andati in fumo.
Non sarebbe stata più sensata una proposta del tipo: lavoriamo tutti un'ora in più (gratuitamente) e devolviamo l'incasso alla protezione civile perchè li utilizzi per la ricostruzione di quei paesi e per l'acquisto di generi di prima necessità (medicine/acqua/cibo)?
La vedrei molto più sensata come azione da adottare, anche perchè a quei poveri cristi rimasti laggiù, che stanno morendo per fame/sete/malattie non credo interessi molto che noi in Europa stiamo 3 minuti in silenzio.
Senza polemiche, la mia vuole essere giusto un'osservazione.
Luca
Beh la tua osservazione fondamentalmente è piena di buonsenso, ma va a cozzare contro uno dei fondamenti dell'Europa tutta, e specialmente della sua politica: la demagogia presente in ogni azione. 3 minuti di "silenzio" sono un atto percepito come rispettoso, educato, moralmente giusto... e fa contenti i polli fondamentalmente. Anche io sono dell'idea che fare solidarietà vera significherebbe ad esempio, donare anche solo quei 3 minuti della propria giornata lavorativa: a ognuno di noi costerebbe pochissimo, ma la somma di milioni di lavoratori la renderebbe una cifra da capogiro utile per aiutare.Quote:
Originally Posted by tubularbells
Ma l'europa è fatta di tecnocrati che sanno riempirsi solo di belle parole in questi casi, almeno per come la vedo io.
Mah. Con tutte le pause caffè/sigaretta/giornale/solitario ecc che si fanno dipendenti pubblici cosa vuoi che siano 3 minuti in più o in meno?Quote:
Originally Posted by tubularbells
I tre minuti di silenzio sono un gesto di rispetto nei confronti delle persone morte , loro dei soldi non se ne fanno nulla .
Quote:
Originally Posted by Wolfo
questo vale per le persone normali che lo fanno senza clamore... chi ovviamente organizza e pubblicizza ste cose in genere lo fa solo per lavarsi l'anima e conseguentemente le mani, per chiudere il capitolo.
Detto fra noi... ai morti non frega un cazzo se stai zitto 3 minuti... conta molto piu' per i sopravvissuti se li aiuti a non finire tra i morti...
non se ne fanno nulla dei soldi....Quote:
Originally Posted by Wolfo
peccato che serva una cifra inimmaginabile per la ricostruzione.
non credo che con i 3 minuti di silenzio si ritirano su le case, i negozi, le scuole, gli ospedali ecc ecc
Si poteva dimostrare rispetto anche cercando di produrre e destinando il prodotto a loro.
Anche io sono d'accordo con sto fatto.Quote:
Originally Posted by Jarsil
Sono meno d'accordo con l'affermazione: "l'europa è fatta da tecnocrati", se intendi per tecnocrati coloro che applicano la tecnologia ti do torto, ahimè, perchè non è vero, di fatto è esattamente il contrario. Se per tecnocrati intendi "coloro che usano tecnicismi per fare demagogia", c'hai solo che ragione, del resto va esattamente così.
Il problema è la parola "tecnocrate", usata così non l'ho mai vista, non è per fare polemica.
Sono d'accordo anche con questo, ma a questo punto non capisco perchè non ti andasse bene la mia critica a questa tendenza.Quote:
Originally Posted by Jarsil
Wolf, i gesti di rispetto fatti così non hanno alcuna utilità pratica se non fare pubblicità a coloro che li promuovono (pura demagogia, col rispetto ha poco a che fare).Quote:
Originally Posted by Wolfo
Il gesto di rispetto migliore in assoluto sarebbe dare la possibilità per chi vuole
di lavorare un'ora in più, come dice tubulars, e di destinare il ricavato di quell'ora a coloro che da quelle parti in questo momento hanno qualche problema a ricostruire ciò che lo tsunami ha distrutto. Questo sarebbe un gesto più sensato e meno finto.
Alkabar, "tecnocrazia" non ha nulla a che fare con "tecnologia", se non sul piano puramente etimologico. Ovviamente, il significato di una parola ha poco a che fare col suo etimo e molto col suo uso.
Di solito, per "tecnocrate" si intende uno specialista che amministra un settore senza un orizzonte etico, politico o ideologico a indirizzarlo. Amministrazione tecnica, per l'appunto, dettata solo da competenze scientifiche.
"Tecnici" sono molti funzionari di uno stato, a vari livelli; sono quelli che devono fare funzionare le cose nel dettaglio. Ma un governo con quelle caratteristiche è, nei fatti, un'esperienza rischiosa e spesso destinata a durare poco, proprio perchè privo di un disegno politico (c'è chi direbbe "visione") che vada oltre la mera applicazione di regole funzionali (poco flessibili, evidentemente). E', più o meno, l'equivalente scientista delle utopie filosofiche rinascimentali.
In effetti, l'Europa corre questo rischio, perchè, per ora, è vittima degli atteggiamenti particolaristici degli stati membri.
Quote:
Originally Posted by Alkabar
Perché nell'affermare quello che affermavo prima e ora io sono rimasto coerente, tu nell'essere d'accordo con me ora no.
Io ho spregiato la FINZIONE di 3 minuti di silenzio a favore di una solidarietà VERA, e pragmatica, in termini economici, che tu hai deprecato ritenendola non giustificata perché non fatta prima nel proprio orticello.
Se permetti, ci tengo a continuare a mantenere le distanze da quel tuo punto di vista che continuo a non condividere nemmeno per un attimo.
La tua critica non è stata la critica alla tendenza di darsi delle giustificazioni per l'anima formate da qualche minuto di silenzio sparso per il mondo o dalla riduzione della barriera acustica dei botti di capodanno nelle città, è stata la critica al gesto di accantonare una cifra, quale essa sia, da parte dei governi, per aiutare le popolazioni colpite in nome del fatto che "paesi come l'india tra qualche anno staranno meglio di noi economicamente". quello dei tecnocrati e demagoghi di strasburgo è un modo di fare criticabile, quello di rifiutare la solidarietà economica a chi ha bisogno ORA solo per il fatto che DOMANI probabilmente avrà piu' soldi di noi, lo trovo moralmente vomitevole. Ovviamente ognuno è libero di pensarla come vuole, così come ognuno di noi è libero di non condividere. E io appunto, continuo a non condividere né la demagogia, che detesto, ne l'illusione che aiutando prima noi stessi si possano aiutare gli altri facilmente, che disprezzo, avendo sempre sostenuto che aiutare gli altri è il primo passo per aiutare sé stessi (suona molto francescana come affermazione, e lo è. Per uno non cattolico suona strano dirlo, e lo fa anche a me infatti dato che non sono credente, ma se c'è una sola cosa che apprezzo della cristianità è l'esempio di Francesco d'Assisi)
ok ora è chiaro.Quote:
Originally Posted by ghs
a leggere quello che dici mi viene in mente solo "zero men che zero":Quote:
Originally Posted by Jarsil
definiscimi "solidarietà economica". Di solidarietà economica non hanno bisogno, semmai hanno bisogno di ricostruire, allora quello è un altro tipo di solidarietà, con cui sono d'accordo anche io, i soldi per vedere la della gente competente che aiuta, li do anche, i soldi in pasto ai loro governi (i veri responsabili e delinquenti) non ce li do neanche morto.Quote:
quello di rifiutare la solidarietà economica a chi ha bisogno ORA solo per il fatto che DOMANI probabilmente avrà piu' soldi di noi, lo trovo moralmente vomitevole
E quindi sei uno di quelli che è contento di un debito pubblico superiore al 100% del pil e che è contento della tassa (non so se è entrata in vigore, so che l'hanno proposta) sulla "beneficienza", perchè se no non si sa dove andarli a prendere i soldini per non fare ulteriore deficit eh. Parli da presbite.Quote:
E io appunto, continuo a non condividere né la demagogia, che detesto, ne l'illusione che aiutando prima noi stessi si possano aiutare gli altri facilmente
E' una massima cristiana priva di alcun senso pratico. Te ne dico una più bella e più sensata:Quote:
che aiutare gli altri è il primo passo per aiutare sé stessi
Non cercare di correre prima di essere in grado di camminare.
Io sono ateo, altrettanto lo apprezzo come esempio, perchè è un esempio coerente: però io non sono un francescano, come non lo sono nemmeno la maggior parte dei lavoratori di italia. Pontificare moralemente su questioni puramente pratiche usando massime cristiane a me pare ridicolo, tanto più che non sei cattolico.Quote:
Per uno non cattolico suona strano dirlo, e lo fa anche a me infatti dato che non sono credente, ma se c'è una sola cosa che apprezzo della cristianità è l'esempio di Francesco d'Assisi)
C'è qualcosa che non va: negli altri post sostieni il punto di vista di altri ragazzi che disprezzano il mondo mussulmano per "sentito dire" e poi parli diQuote:
Io ho spregiato la FINZIONE di 3 minuti di silenzio a favore di una solidarietà VERA, e pragmatica, in termini economici, che tu hai deprecato ritenendola non giustificata perché non fatta prima nel proprio orticello.
"orticelli" riferendoti all'italia.
La solidarietà economica di cui tu parli è sbagliata sotto tutti i punti di vista, se gli passi dei soldi non li usano di certo per ricostruire se prima non li hanno usati (e ce li hanno) per un programma anti-tsunami, li usano nell'industria semmai. Se gli passi degli aiuti è ben diverso e molto più corretto. Dove sta la differenza? Gli aiuti non li possono sfruttare economicamente.
eh?Quote:
Originally Posted by Alkabar
Io non sostengo nessuno che disprezzi NIENTE per sentito dire. Le mie critiche, LE MIE, sono TUTTE rigorosamente motivate, se qualcuno la pensa come me me ne frega molto ma molto relativamente, io scrivo esclusivamente quello che penso IO.
E se critico il mondo islamico per molti aspetti, lo faccio alla luce delle MIE opinioni, non per supportare chi parla per sentito dire. Chi parla per sentito dire è a mio modo di vedere un imbecille anche se parla del tempo che fa oggi.
Lana Caprina. Quando finirai di scomporre le frasi in parole allo scopo di ridurne il senso, riuscirai a capire che aiuto economico nel mio discorso significa SPENDERE PER RICOSTRUIRE, non mandargli l'assegnuccio a casa. I soldi donati con gli sms non verranno "donati" ai governi, ma stanziati alla protezione civile per la costruzione di ciò che serve costruire nuovo e alla ri-costruzione di ciò che si può recuperare tra le macerie.Quote:
La solidarietà economica di cui tu parli è sbagliata sotto tutti i punti di vista, se gli passi dei soldi non li usano di certo per ricostruire se prima non li hanno usati (e ce li hanno) per un programma anti-tsunami, li usano nell'industria semmai. Se gli passi degli aiuti è ben diverso e molto più corretto. Dove sta la differenza? Gli aiuti non li possono sfruttare economicamente.
Hai fatto un lungo quote, e sei riuscito a non centrare uno solo dei punti che hai quotato, nelle risposte.
Ah per inciso: "aiutare gli altri è il primo passo per aiutare sé stessi" non è una massima cristiana anche se l'ho definita Francescana per semplificazione, speravo la conosceste. E' stata mutuata dal cristianesimo da altre religioni/filosofie piu' antiche. Quella cristiana è forse "Ama il prossimo tuo come te stesso" ma non c'entra un cazzo con quello che intendevo io. Ho citato la ripresa francescana di quest'affermazione perché tra tutti gli esponenti di cui è storicamente provata l'esistenza nel cristianesimo, Francesco è uno di quelli che questa frase l'ha interpretata prima in senso pratico e poi in senso religioso, ovvero, nell'ottica di chiunque usi la logica, nel verso giusto.
Non commento infine la frase relativa al debito pubblico, perché onestamente mi pare ridicola. Resta ferma la mia affermazione che la demagogia mi fa schifo perché è solo un atteggiarsi privo di alcun valore reale, mentre l'intervento pragmatico significa "prima faccio le cose, poi casomai lo vado a dire in giro".